Ora mi sono un pò calmata ed alla rabbia è subentrato un sentimento di odio sordo e pronto alla futura vendetta.
Torniamo a martedì scorso. La mefitica tutor (alla quale fischieranno le orecchie, spero) della mia classe mi dice che lei e la preside vogliono parlarmi. Ahi ahi, di solito questo significa grane. Ma dato che non mi sembra di essermi divertita troppo a scuola ultimamente, pateticamente mi auguro che mi si voglia informare rispetto al programma personalizzato per il mio ragazzino (che a quasi novembre non m'è ancora stato comunicato) ma so che è un'illusione.
Certo però, che non mi aspettavo quanto segue.
Ci sediamo in un'aula gelida e la tutor mi contesta una battuta di spirito che ho fatto durante la lezione d'Italiano del venerdì precedente. Forse un'Assistente alla Comunicazione non dovrebbe fare battute, ma tenete presente quanto segue:
- conosco l'insegnate ed i ragazzi da 3 anni, io conosco loro e loro conoscono me;
-era venerdì, all'ultima ora, dopo una settimana di lavoro;
-sto in classe tutte le ore di tutti i giorni, con un rapporto uno ad uno che a volte risulta soffocante, subendo il casino atroce che fanno i ragazzini e cercando di lavorare nel medesimo casino.
Detto tutto ciò veniamo alla battuta incriminata.
Nel baccano della classe la professoressa cerca d'iniziare il discorso su "ognuno ha un'abilità": l'assoluta indifferenza accoglie quest'affermazione e si aggiungono osservazioni, battute etc. Il solito. Cercando di spezzare questo rito ormai consueto dico "Anche G. (uno dei ragazzi) ha un'abilità, è bravissimo a rollare".
Apriti cielo. Quella parola "rollare" mi fa mettere in croce.
Signori, sappiate che in una scuola di CL dire rollare è un pò come dire sodomia.
Faccio osservare due cose alle giudici che cominciano a ricordarmi due convitate del KKK, primo che si possono rollare sigarette, non solo canne ("La perversione sta negli occhi di chi guarda" O.Wilde), secondo che una parola del genere, in un posto del genere non fa nessun effetto.
Invece no signori, in una scuola frequentata da ragazzi problematici, a volte con precedenti e denunce, in una scuola dove c'è gente che si cala pasticche o si fa chilum prima di entrare è abbastanza evidente (chi sta sempre in classe nota i cambiamenti di carattere dei ragazzi) la parola rollare è bandita.
Penso alla canzone di Elio "Storia di un bellimbusto" e mi chiedo cosa sarebbe successo se l'insegnante m'avesse udito pronunciare il verbo "pippare". Mi avrebbero appeso per i piedi.
La cosa che mi fa imbestialire è che con questa persona ho lavorato tre anni, intrattenendo fin qui buoni rapporti. E lei non solo non è venuta a parlare subito con me per una cosa che si sarebbe risolta tranquillamente tra di noi (anche perchè non era poi così grave), neanche ha avuto il coraggio di essere presente alla "riunione" con la scusa delle lezioni e (ancora peggio) era stata in classe con me per ben due ore in quella mattina che si sarebbe conclusa con il cazziatone. Ha fatto finta di niente.
Ora, con i giorni che passano, mi sto rendendo conto di quanto la situazione sia paradossale, in un paese in cui i politici -gli stessi che mantengono il potere di queste sette e gli passano la grana per tenere aperte strutture scolastiche che tolgono lavoro alle scuole pubbliche- hanno amici spacciatori che gli portano a casa coca e fica (oddio, ho detto coca e fica!), magari minorenne, un'educatrice viene messa in croce per aver detto la parola ROLLARE!!!!!!
E mi rendo conto anche di un'altra cosa, che questi figuri che gestiscono il presente e purtroppo il futuro di questi ragazzi sono come Ned Flanders dei Simpsons e cercano di creare un mondo ai loro ordini e che finisca tutte le parole in ino ed ina, dove tutti sorridono beatamente mentre ti infilano un coltello coltellino tra le scapole scapoline.
Vaffanculo vaffanculino.
PS Ho anche pensato che l'insegnante potrebbe effettivamente aver riferito come uno scherzo la mia frase e la tutor (che mi odia perchè oltre ad essere più bella ed intelligente di lei sono anche più in gamba e più amata dai ragazzi) ne abbia montato un caso per ferirmi.
Alla fine non possono fare altro che questo. Ferirmi, o isolarmi dagli insegnanti (tutto il sistema di usare il tutor come referente ha il preciso scopo di dividere ed imperare, se lo chiedete a me) perchè non mi possono licenziare, non mi pagano loro... Se dovessi scoprire una cosa del genere forse dovrei rivolgermi direttamente al capo supremo, anche perchè intendiamoci, non è mica la prima che mi fa (e voi lettori lo sapete bene). E lei non è esattamente una professionista senza macchia...