giovedì 23 dicembre 2010
Buon Natale Nichilista
venerdì 10 dicembre 2010
Against Fashion
La scuola dove lavoro sta accanto ad un istituto di moda e design. I ragazzi del CFP vengono dalla periferia e vestono tutti pressapoco allo stesso modo, look gangsta o come dicevano anni fa in Inghilterra chavs: tuta e scarpe da ginnastica, giubbotti imbottiti lucidi, cappellini da rappettaro tenuti così stretti che non toccano affatto il cranio ma torreggiano su di esso appoggiandosi alle orecchie. Capelli cotonati e trucco pesante.
Ieri un tipo davanti a me aveva i pantaloni così abbassati (evidentemente erano normali pantaloni che l'amico tirava giù) che potevo vedergli quasi tutto il sedere, sarebbe bastato un niente per calarglieli completamente, tanto era precario l'equilibrio.
Pala e Piccone
Alla faccia del precariato, le cose per gli assistenti alla comunicazione si fanno ancora più dure. Le autorità che nella nostra ridanciana città si occupano dei contributi destinati ai disabili sensoriali hanno infatti modificato il metodo di pagamento con un'apparentemente innocua ed ingenua norma che però non ci vuole un genio per capire che si rivelerà bastarda e velenosa.Non scendo in particolari ma vi elenco i fatti salienti:
1) La famiglia del ragazzo disabile è costretta ad avere un conto in banca per usufruire del contributo;
2)Le assistenti non potranno più ritirare personalmente il contributo.
Le conseguenze non troppo difficili da immaginare saranno:
a) molte famiglie di disabili extracomunitarie non hanno un conto corrente e potrebbero non sentirsela di aprirne uno, per via dei costi che dei vari passaggi (ricordarsi ogni mese di pagare l'assistente etc), rinunciando dunque al contributo e creando una nuova disoccupata;
b) per la condizione precaria in cui molte delle suddette famiglie si trovano, potrebbero cedere alla tentazione d'intascarsi il contributo e non pagare l'assistente, la quale può al massimo rinunciare all’incarico, visto che non ha nessuna copertura istituzionale alle spalle;
c) questo lavoro -che già non prevede una reale assunzione nè copertura assicurativa nè un qualunque riconoscimento- subirà un’ulteriore clandestinizzazione perchè di fatto inesistente, nonostante sia necessario all'integrazione dei bambini e ragazzi sordi e ciechi nella scuola.
Sia gli operatori che gli utenti sono vittime di questo provvedimento, la dimostrazione che le istituzioni se la prendono con i più deboli (disabili, soprattutto extracomunitari, lavoratori precari e precarissimi) e riducono (in nome di interessi meschini) ogni cosa a un banale e meschino scambio di denaro. Vedo troppo bene tutti i giorni cosa questo comporta sulla pelle dei ragazzi.
Il fondo l'abbiamo raggiunto, si comincia a scavare.