Non posso dire che quest'anno sia stato il peggiore della mia vita. Posso dire di averne visti di peggio e di meglio: ho ancora una specie di lavoro, la salute della famiglia è discreta, la relazione col mio uomo è stabile. Conosco persone che quest'anno sono rimaste disoccupate a cinquant'anni, altre che hanno visto improvvisamente la fine di un matrimonio che sembrava perfetto, persone che si sono ammalate, ma anche alcune che hanno avuto figli, e altre che hanno iniziato una carriera.
Però è stato duro, veramente duro. Nel 2012 ho abbandonato definitivamente illusioni che mi trascinavo dietro come degli ingombranti portafortuna da tantissimi anni, sulle persone, sul mio futuro. Mi sembra di aver lavorato per anni senza senso, di essere stata una stupida per un tempo infinito. Ora sono sveglia, e non mi aspetto che la mia vita cambi in qualcosa di fichissimo. Forse mi sono rassegnata. Suonerà melodrammatico, ma credo si adatti a come mi sento, non male ma neanche bene. Da una parte questa disillusione mi fa sentire meglio, non più speranze, anzi una sana diffidenza che ammanta tutto. Dall'altra mi sono ben presenti i motivi per cui sono arrivata a questa conclusione.
Così, addio 2012, non so se devo esserti grata o meno per questa consapevolezza, ma tra poche ore non sarà più un tuo problema.