venerdì 10 dicembre 2010

Against Fashion


La scuola dove lavoro sta accanto ad un istituto di moda e design. I ragazzi del CFP vengono dalla periferia e vestono tutti pressapoco allo stesso modo, look gangsta o come dicevano anni fa in Inghilterra chavs: tuta e scarpe da ginnastica, giubbotti imbottiti lucidi, cappellini da rappettaro tenuti così stretti che non toccano affatto il cranio ma torreggiano su di esso appoggiandosi alle orecchie. Capelli cotonati e trucco pesante.

Dal cancello vicino entrano ed escono tipe e tipi acchittati con tutte le declinazioni del fashion: dalle post punk con calze smagliate al punto giusto e borsetta leopardata coordinata, ai fighetta col cappottino stretto, il capello lisciato con cura e la montatura dalle lenti enormi che va di moda adesso.

Il contrasto a volte è spassoso, ma in effetti non volevo proprio parlare di questo.

Volevo parlare di questa mania soprattutto dei maschietti di portare jeans e pantaloni in genere con un cavallo spropositatamente lungo.
Nella mia scuola non si trova un paio di pantaloni normale, perfino il professore di scienze porta questi cosi. Un ragazzino della mia classe li preferisce con la gamba stretta, così a guardarlo da lontano si ha proprio l'impressione che si sia fatto la cacca addosso. E pensa di essere fico con addosso quella roba.
Il mio ragazzino mi ha sconcertata quando gli ho detto di comprarsi una tuta perchè con quei jeans assurdi era impossibile correre durante la lezione di ginnastica: quello s'è palesato la settimana dopo con una tuta identica ai suoi jeans, solo di una stoffa diversa.
Veder correre questi ragazzini per prendere un tram è uno spettacolo raccapricciante, vien da piangere.
Ma non è solo una questione pratica...è anche estetica. Perchè a chi sta loro intorno tocca una visione in Vistavision delle loro chiappe fasciate da mutande multicolore.
Ieri un tipo davanti a me aveva i pantaloni così abbassati (evidentemente erano normali pantaloni che l'amico tirava giù) che potevo vedergli quasi tutto il sedere, sarebbe bastato un niente per calarglieli completamente, tanto era precario l'equilibrio.
Apparentemente li comprano di una o due misure più grandi, così il cavallo scende ancora un pò e arriva alle caviglie.
Quando devo sedere in fondo alla classe poi si scoprono gli altarini, in questo caso anche delle ragazze che hanno i jeans strettissimi ed a vita strabassa. Come dico sempre io "Un display di chiappe da fiera campionaria". Non lo dico per moralismo, a me non frega niente, però diciamo che mi fa un pò l'effetto di quelli che si calano le mutande e mettono in mostra il sedere dal finestrino di un'automobile in corsa...Dopotutto vado a scuola per insegnare, mica a fare le selezioni di Mister Mutanda e Miss Perizoma.

E poi, volete mettere quanto meglio si può valutare la bellezza di un sedere con un paio di jeans come si deve? Pensateci, pensate a cosa sarebbe stato Bruce Springsteen con un paio di questi pantalonacci spendorlenti! "Born in the USA" non sarebbe stato lo stesso!!!

Lo so, lo so, suono come una vecchia zia...Ma vorrei essere lì quando questi ragazzi criticheranno il look dei loro figli, vorrei proprio essere lì...



3 commenti:

cosmic kid ha detto...

parole sante!

Filo ha detto...

Mi viene sempre in mente Cobain quando diceva una cosa tipo "non indosso mai indumenti che fra dieci anni, rivedendomi in foto, mi facciano sembrare stupido".

Ms Rosewater ha detto...

Beh, tutte le mode viste da una distanza temporale sufficiente sono ridicole, dico, vi ricordate gli anni 80?...Il problema è che queste lo sono anche adesso...e pure SCOMODE!!!