venerdì 17 aprile 2009

I went down, down, down and the flames went higer


Merda, io amo quest'uomo. Non mi viene in mente nessun altro essere vivente che incarni la quintessenza del rock 'n roll quanto Mike Ness dei Social Distortion. No dico, ha le parole amore e dolore tatuate sulle nocche. Robert Mitchum sarebbe fiero di lui.

Ex eroinomane, corpo tatuato che nemmeno uno della yakuza, punk rock senza compromessi e senza ossequi alle mode mainstream o indie del momento.

Per dire, Mommy's little monster è uscito nel 1982 quando i ragazzi si rincoglionivano con l'elettronica o la cazzo della new wave. Lui e la band hanno inciso questo dischetto da mezzora scarna. Hanno fatto la storia, e poi si sono sciolti.
Come il reverbero violento che fa una chitarra distrutta sull'amplificatore a fine concerto. Un fragoroso vaffanculo al music biz.

Oggi l'album è tra i dischi più importanti del secolo in ogni classifica di settore che si rispetti. Poi i Social si sono riformati (cosa c'è di più rock 'n' roll di questo?!?), Mike c'ha quasi lasciato le penne per overdose, mentre nel 2000 Dennis Danell, unico membro superstite insieme a Ness della line-up originale le penne ce le lascia davvero.

Ma ormai i SD sono un'icona, il Nostro si toglie anche lo sfizio di fare due dischi da solo, nei quali paga il tributo d'amore al country (Ring of fire di Johnny Cash, nel disco omonimo dei SD del 90 è già leggenda) e al suo amatissimo Hank Williams, coverizzando tre suoi brani.

L'ultimo disco dei SD è del 2004, titolo da rockers adulti: Sex, Love and rock 'n roll. La formula è quella consolidata, niente di nuovo sotto il sole, ma è perfetto così. Still kicking ass after all those years.

Il 13 giugno i Social Distortion saranno a Milano. Sembra incredibile, ma qualcuno ha bisogno di essere persuaso da me a non perderli...

martedì 14 aprile 2009

Old song, always good


Questa la canto sempre in prossimità di scadenze elettorali...


THE WHO-WON'T BE FOOLED AGAIN


We'll be fighting in the streets
With our children at our feet
And the morals when they worship will be gone
And the men who spurred us on
Sit in judgement of all wrong
They decide and the shotgun sings the song

I'll tip my hat to the new constitution
Take a bow for the new revolution
Smile and grin at the change all around
Pick up my guitar and play
Just like yesterday
Then I'll get on my knees and pray
We don't get fooled again

The change, it had to come
We knew it all along
We were liberated from the foe, that's all
And the world looks just the same
And history ain't changed
'Cause the banners, they'd all flown in the last war

I'll tip my hat to the new constitution
Take a bow for the new revolution
Smile and grin at the change all around
Pick up my guitar and play
Just like yesterday
Then I'll get on my knees and pray
We don't get fooled again

No, no!

I'll move myself and my family aside
If we happen to be left half alive
I'll get all my papers and smile at the sky
For I know that the hypnotized never lie

Do ya?

Yeaaaaaaaaaaaaaa!

There's nothing in the street
Looks any different to me
And the slogans are out-phased, by-the-bye
And the parting on the left
Is now parting on the right
And their beards have all grown longer overnight

I'll tip my hat to the new constitution
Take a bow for the new revolution
Smile and grin at the change all around
Pick up my guitar and play
Just like yesterday
Then I'll get on my knees and pray
We don't get fooled again

Don't get fooled again
No, no!
Yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Meet the new boss
Same as the old boss

martedì 7 aprile 2009

C60-1 / 04 / 09

Pronto il primo volume della serie di compilazioni by cosmic kid. Sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto coniugando suoni e stili in apparente conflitto tra loro. I pezzi si amalgamano alla perfezione, stacchi e attacchi si uniscono come se le canzoni fossero state concepite per stare assieme. Non è così comune che questo accada in modo così spontaneo. Il raccoltone è cadenzato dalla famiglia Williams: Hank sr, Hank jr ed Hank III. Non si spaventino i non avvezzi al country, le canzoni sono godibilissime anche dai non redneck e prima o dopo ogni stile musicale ha il suo giusto riconoscimento.

Entriamo nel dettaglio: LATO A


1) Hank III, I don't know. Prima che facesse dell'outlaw country il suo unico credo, non solo musicale, ma anche di vita, il nipotino del maestro prendeva le misure con godibilissimi dischi di vigoroso e canonico country, coniugato nei suoi vari aspetti. Questo qui è un honky tonk da juke-box, grande ritmo, chitarre sugli scudi e testo divertente.

2) Ting Tings, That's not my name. Dalla musica a torto considerata per bifolchi, alla coppia più trendy del rock inglese. Grande ritmo e ritornello penetrante. Have fun!!!

3) Bob Dylan, Behind here lies nothing. Si torna in America, e si torna alle radici. Anticipo del nuovo album dell'uomo che ha cambiato la musica : è blues, è folk, è swing, è timeless. Cristo santo signori, è Dylan. Nel 2009.

4) Answer, Be what you want. Irlandesi, raccomandatissimi, emulano i grandi dell'hard rock dei seventies. Con questa canzoni si cimentano nella loro occupazione in subordine: imitare i Black Crowes.

5) Justin Townes Earle, What i mean to you. Il figlio del totemico Steve Earle è alla prova del secondo album. Il ragazzo ha personalità, una voce evocativa e scrive in modo convincente.

6) Anthrax, Madhouse. Sono andato a riscoprire questo gioiellino metal, sull'onda dell'amarcord di un amico. If you wants electric guitars...

7) Will.i.am, I like to move it. Mancava un pò di disco, nes pa? Dal blockbuster Madagascar 2, un tunz tunz micidiale per muovere culo e fianchi.

8) Hank Williams jr, Family tradition. Giro di boa. Il Williams di mezzo è quello che mi sta maggiormente sulle balle, ma qualche pezzo l'ha azzeccato. Questo qui, autobiografico, è una vera bellezza.


LATO B


9) Soap&Skin, Spiracle. Andate oltre la ragione sociale che più ad un artista confà ad una catena di negozi per l'igiene. Lei è una diciottenne inglese che ammalia e avvolge. Come una spirale.

10) A camp, Stronger than Jesus. Side project di Nina Persson dei Cardigans al suo secondo capitolo. Un buon folk, ritornello che acchiappa, testo coraggioso.

11) Starsailor, Tell me it's not over. Ve li ricordate questi? Esordio fulminate e poi l'oblio. La traccia d'apertura del nuovo album ospita Ronnie Wood alla chitarra, ritmo e velocità avvolgono e sorprendono, rispetto allo stile consueto della band.

12) The BPA feat David Byrne, Toe jam. Che bello risentire la voce dell'ex leader dei Talkin heads! Questa traccia si muove tra elettronica e calienti ritmi limbo. Fatboy slim ci fa vedere che non si è arrugginito. Una goduria

14) Andrew Ridgeley, Shake. Quasi nessuno lo ricorda, ma anche la parte sfigata degli Wham!, dopo lo scioglimento del duo, ha pubblicato un album. Che strana questa canzone, unico singolo estratto da quel disco del 90. Inizia come Faith di George Michael e poi diventa quasi un pezzo alla Motley Crue. Pazzesco.

15) Heartless Bastards, Early in the morning. La ragione sociale della band nasconde in realtà la sola Erika Wennerstrom, from Ohio. Tra garage blues, omaggi a Patti Smith e rock sudaticcio. Da tenere d'occhio.

16)Peter Gabriel, Down to earth. Colonna sonora dei magnifici titoli di coda di Wall-E, il film della Disney. Bella, ma se la si abbina alle immagini diventa emozionante.

17) Hank Williams sr, Cold cold heart. Si chiude il cerchio. Di questa canzone, come di numerose altre di Hank d'altronde, esistono miride di versioni, machevelodicoaffà, l'originale nun se batte.

Alla prossima. Stay tuned!