martedì 29 giugno 2010

Song of the day: "Together" The Raconteurs


Continuo a chiedermi perchè Jack White non abbia continuato con questo gruppo...







You and me forever
We belong together
And we'll always endeavor
Throughout any type of weather

You want everything to be just like
The stories that you read but never write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
Or you'll get burned

You wrote our names down on the sidewalk
The rain came and washed 'em off
So we should write 'em again on wet cement
So maybe people a long time from now will know what we meant

You want every morning to be just like
The stories that you read but never write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
My only concern

I'm adding something new to the mixture
So there's a different hue to your picture
A different ending to this fairytale
When the sunset into which we sail

You want everything to be just like
The stories that you read but you can't write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
Or you'll get burned

lunedì 28 giugno 2010

Citami questo!

Ovvero, vi piace citare eh? E allora citami questo! Galleria di riferimenti ad opere artistiche diverse. Bisogna indovinare la fonte. In questo caso entro la citazione numero cinque, che senò lo sanno anche i bambini.

1) Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un rasoio, questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere.

2) Ognuno ottiene quello che vuole. Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati me ne assegnarono una. Me la portarono in camera neanche fosse il servizio ai piani

3) Accusare un uomo di omicidio quaggiù era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità a Indianapolis

4) Se un uomo ha abbastanza fegato da combattere con le budella in mano, può bere dalla mia borraccia ogni volta che vuole

5) Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto.

6) Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon

7) Charlie non fa il surf

8) Adoro l'odore del Napalm di mattina... ha il profumo della vittoria

9) L'orrore. L'orrore!

domenica 27 giugno 2010

Tereeeesaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Dato che è un pò che non vi scoccio con il Teatro degli Orrori...Compagna Teresa!

martedì 22 giugno 2010

Tutta la verità


Qualcuno di voi lettori ha figli. Qualcuno dei vostri figli quando avrà 14 anni vi dirà che non ha voglia di studiare. Potreste avere la tentazione di mandarlo ad un CFP. Non fatelo. Prendete in mano la situazione e costringetelo/a ad andare al liceo. Usate la forza se necessario. Non cedete.
Se quello a cui sono costretta ad assistere è quanto capita ovunque (mi auguro di no, ma chi lo sa) i CFP sono parcheggi dove vengono messi ragazzi con problemi grandi e piccoli, chi non ha voglia di studiare e chi non ci arriva, chi ha seri problemi psichiatrici e chi fa finta.
Ma loro, gli allievi, sono i più savi dell'intera struttura. Loro stanno male e reagiscono alla loro età ed all'ambiente. Sono gli adulti quelli che gli creano i problemi maggiori.
Ci sono genitori che non vogliono che il figlio sia certificato, ovvero che gli si riconosca una disabilità, psicologica o fisica e così rimangono senza assistenza e senza progetti personalizzati. Non imparano niente, nessuno gli insegna nulla e come entrano, escono. Anche le capacità che hanno, in nome del quieto vivere, non vengono sviluppate.
In classe succede di tutto, ma nessuno dei professori vede nulla.
Alcuni insegnanti non insegnano quello che dovrebbero e alla fine di ogni trimestre valutano i ragazzi non sulla base dei progressi (come ormai accettato dovunque) ma di una (una!) verifica di fine trimestre. Vale a dire che per passare serve giusto far bene il compito in classe, copiando magari. Per non parlare di alcune materie che praticamente non vengono fatte e poi si dà il 6 politico a tutti.
Lo scorso anno ho assistito ad episodi di razzismo e nessuno (solo un'insegnante) è intervenuto, anche quando ho segnalato l'accaduto. Meno male che i ragazzi alla fine trovano il loro equilibrio, non hanno veramente bisogno degli adulti. E mille altre cose vomitevoli, ci vorrebbe un libro per raccontarle tutte.
Ma la cosa peggiore è l'ipocrisia che tutto ammanta, il far finta che ci sia un'idea dietro. Psicologi, pompose visite di selezionatori del personale, tutte sciocchezze che non preparano nessuno alla vita vera. E allora quando li vedo far casino questi ragazzini mi danno un pò fastidio, ma d'altro canto mi verrebbe voglia di saltare sul banco e urlare insieme a loro, perchè hanno ragione, hanno ragione.

venerdì 18 giugno 2010

La pagliuzza, la trave e...


Leggo con un misto di sorpresa, indignazione e divertimento la notizia che "L'Osservatore Romano" all'indomani della morte di Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura, invece di ricordarlo o semplicemente ignorarlo, si è lanciato in una critica ideologica dello scrittore.
Non ho mai letto nulla di Saramago, ma 'impressione è quella che l'istituzione religiosa non tollera che qualcuno la pensi in modo diverso da lei. Saramago aveva criticato le Crociate -ricorda "L'Osservatore" ma non i gulag: il solito vecchio e patetico ragionamento, io ho sbagliato ma guardate, anche loro lo fanno, a loro non dite nulla? Come i bambini a scuola.
Josè Saramago viene definito antireligioso, e mi chiedo DUNQUE? Non è più concesso essere atei o non credere nella religione? Perchè forse ormai la questione non è più nemmeno credere in Dio o no, quanto piuttosto riconoscere l'autorità religiosa del Vaticano.
E pensando ai recenti accadimenti, il caso pedofilia e solo ieri l'annuncio dell'indagine a carico del Cardinale Sepe viene da ridere. Penso che Saramago non abbia mai fatto niente di ciò di cui vengono accusate queste persone.
Il fatto poi che queste cose vengano dette il giorno dopo la morte dello scrittore dà l'impressione di aver temuto una risposta diretta, che credo lui non avrebbe risparmiato. Insomma, una caduta di stile...In ogni caso penso che ormai queste critiche non lo interessino più di tanto...Per leggere tutto l'articolo de "L'Osservatore", cliccate qui.


sabato 12 giugno 2010

The great wide Tom

Nel suo piccolo (inteso come hype commerciale) anche le uscite del grande (inteso come valore artistico) Tom Petty coi suoi Heartbreakers sono un appuntamento prezioso, quasi epocale, vista la loro rarefazione temporale.
Higway Companion, il disco precedente era del 2006, oggi, dopo una breve licenza nella band dei suoi esordi (i Mudcrutch) Mr. Petty torna con i fidati companeros di tanti lavori, e dà alle stampe Mojo, un'incandescente trip nel blues elettrico.
15 tracce, nessuna sbavatura, nessuna incertezza.
Ascoltare per credere.

sabato 5 giugno 2010

Hank (again)

Rebel within, il nuovo lavoro di Hank Williams III, è finalmente uscito. Ecco la spettacolare title track.