mercoledì 30 dicembre 2009

Monemonemoney!!!


Oggi sono stata in banca per chiudere il mio conto da dipendente ed aprirne un altro. Nel tentativo di farmi avere dei vantaggi, il mio fidanzato (impiegato nella stessa banca) ha chiesto se esisteva qualche facilitazione per i parenti dei dipendenti. Cerca cerca, dopo 10 minuti salta fuori che un conto del genere c'è, diretto a mamme, figli, nonne, zie e sorpresasorpresa conviventi. Essì! I PAX esistono già in banca, come la società multietnica tollerante ed egualitaria. All'insegna del motto di Vespasiano "Pecunia non olet"!!!
Viva.

sabato 26 dicembre 2009

Gruppo dell'anno!!!

Secondo il mio incompleto e personalissimo giudizio. Di solito non faccio questo genere di classifica, non mi capita mai, ma in questo scorcio finale del 2009 non riesco a trattenermi e devo fare ancora una volta, a costo di farmi mandare a quel paese da co-blogger e lettori, questo nome: Teatro degli Orrori!!!!!
Non ho mai seguito la musica italiana, detesto il mainstream melodico e trovo l'espressione rock affibiata ad un tipo come Vasco Rossi piuttosto risibile. Non mi sarei mai sognata di trovare un gruppo nostrano così aderente ai miei gusti ed ai miei desideri.
Il Teatro degli Orrori fa musica devastante, al calor bianco, urlata, che in un istante si trasforma in un sussurro. Non si tratta di semplice baccano, lo scopo non è assordare l'altrui orecchio. La potenza del suono è domata in canzoni che non seguono lo schema classico e sembrano seguire i testi esasperandoli: possono iniziare con una botta d'energia spaventosa e concludersi con una preghiera disperata ad un amante. Colpiscono, disorientano, commuovono. E colpiscono di nuovo.
La cosa che mi piace forse più di tutto sono proprio le liriche, perchè sono sincere, taglienti, perchè si sente che PierPaolo Capovilla dice la verità, su sè stesso e su quello che lo circonda. La frustrazione e la rabbia, la sensazione di disagio, i sentimenti ai quali non riesco a dare un nome, lui è riuscito a trovare le parole per esprimerli. Così bene che non riesco ad ascoltare altro, che non riesco a togliermi dalla testa certe frasi che mi ripeto in continuazione, anche mentre dormo, a volte. E' proprio questo modo di scrivere ad avermi conquistata. Perchè le cose si possono dire in un sacco di modi, ma quello del Teatro degli Orrori è il più forte, limpido, poetico senza essere "studiato" ed inutilmente intellettuale, spontaneo senza diventare insulto gratuito.
Ecco ragazzi, è per questo che sono il MIO gruppo dell'anno!

venerdì 18 dicembre 2009

Persepolis-Il film


Per la serie "Sempre i primi ad arrivare ultimi", qualche sera fa a casa di Ciccio ci siamo guardati il film a cartoni animati tratto dal fumetto di Marjane Satrapi, disegnatrice iraniana ormai conosciuta in tutto il mondo grazie a quest'opera autobiografica. Attraverso le proprie vicende personali ella racconta non solo la propria giovinezza ma anche la storia dell'Iran dalla deposizione dello scià negli anni 80. Nata in una famiglia borghese, abituata ad un ambiente colto, Marjane s'interessò fin da bambina alla politica, seguendo i racconti dello zio (prima pigioniero politico sotto il regime dello scià e successivamente ucciso dai rivoluzionari) e formandosi idee autonome senza farsi influenzare dall'indottrinamento operato nelle scuole.
Tanta libertà d'opinione rischiava però di farle correre guai seri coi guardiani della rivoluzione ed i genitori furono costretti a farla espatriare con la scusa dello studio. Una prima volta a Vienna e poi a Parigi, in pianta stabile. La storia di Marjane Satrapi è veramente sorprendente e dolorosa, sia per le vicende interne del suo paese, sia per le scelte e le avventure non sempre piacevoli che le sono toccate, non ultima la depressione, i sensi di colpa, il distacco dagli affetti familiari.
Il disegno animato è un mezzo che contribuisce ad alleggerire il peso di avvenimenti tanto drammatici e mentre guardavo il film mi sono detta che un lungometraggio con attori sarebbe probabilmente stato insostenibile, oltrechè difficilissimo da far funzionare a dovere. E pure le vicende politiche iraniane, che mi sono sempre parse abbastanza oscure, vengono illustrate con chiarezza.
La cultura orientale della disegnatrice è ben presente nello stile dei disegni e il bianco e nero la fa da padrone, aggiungendo fascino, poesia ed efficacia alle immagini.
Rimane una sensazione di rabbia e di amarezza, in questo racconto che non ha un lieto fine, ma che si chiude come un capitolo di un libro, non definitivamente, allundendo ad una lotta politica ancora aperta e ad una vita appena cominciata. Se siete donne percepirete ancora più forte questa sensazione.

giovedì 10 dicembre 2009

Mani Strapulite!


La scorsa settimana ero sul tram e ad una fermata ho assistito alla seguente scena: sul marciapiede vedo un gruppo di controllori ATM (non girano mai in meno 4) che circondano insieme a due poliziotti un ragazzo (straniero) evidentemente trovato senza biglietto. Posso immaginare che l'uomo non abbia voluto o potuto pagare la multa, e/o si sia rifiutato di mostrare il proprio documento d'identità.
Già il fatto che una pattuglia della polizia venga scomodata per una multa dai tipi dell'ATM mi pare discutibile.
La cosa che però mi ha veramente schifata è stato il gesto dei controllori: appena il ragazzo è stato preso in consegna dai poliziotti, uno di loro ha tirato fuori una bottiglietta di gel antisettico così di moda e ne ha offerto ai colleghi. Un gesto così simbolico, il lavarsi le mani, che fa venire in mente il vangelo, ma dà anche un'idea del ribrezzo di costoro, di tutti noi verso gli altri chiunque essi siano, della paura di un contagio, di un contatto con l'estraneo, che ci può infettare...Ci stiamo chiudendo in una bolla antisettica, sicura e inattaccabile ma completamente scollata dalla realtà. Siamo sempre più soli, terrorizzati da quello che ci può succedere (ma cosa poi, può succederci?) se concediamo anche solo una stretta di mano al prossimo. Non sono cazzate, succede, succede attorno a noi, a noi, che c'illudiamo di distruggere i batteri (i quali saranno lì quando la razza umana si sarà da lungo tempo estinta) e di vivere in un mondo dal candore abbacinante e perfettamente sterilizzato da rapporti indesiderati e germi indesiderati. E anche se sono una grande fan del sapone non posso fare a meno di pensare: che tristezza.
Nella foto...Howard Hughes. E chi ha capito...

mercoledì 9 dicembre 2009

La carbonara e l'errebì


Se esistono classifiche di musica "contestualizzata", adatta cioè a ciò che stai facendo in un preciso momento, io ho un abbinamento sicuro sicuro.

La black music e la cucina.

Per black music intendo l'errebì, il soul, classici o moderni, anche commerciali. Quelle canzoni (quasi sempre d'amore) ad alto tasso di zuccheri, in genere interpretate da uomini, si sposano efficacemente ad all'arte culinaria anche di base.

Io stasera sto preparando una carbonara e mi accompagna una raccolta di Luther Vandross pompata sullo stereo. Urletti, cori, smoothness, mmm...understandment...yes it is baby.

La pancetta sfrigola meglio nel burro, gli spaghetti si gettano allegri nell'acqua bollente, l'aglio non impuzzolisce le dita, il tempo di cottura è perfetto, manco si sporca la cucina.

Provate anche voi, funziona!

giovedì 3 dicembre 2009

A perfect (Fart) day

Grande successo della prima edizione del Fart Day! Ve ne siete accorti? Qui a Milano l'adesione è stata notevole, migliaia di persone hanno detto la loro sull'attuale situazione mondiale. Supermercati, mezzi pubblici, scuole invasi dal pacifico e mefitico puzzo della protesta! Qualcuno si è lagnato, ha detto che questo sistema di espressione personale rischia di essere letale per il suo stesso espressore. Ma per portare avanti le proprie idee ci vuole coraggio e a volte la maschera antigas. D'altronde anche Montanelli ha parlato di turarsi il naso, anni fa!
Dunque viva il Fart Day, al prossimo anno!

martedì 1 dicembre 2009

Canzone del giorno

Joe Jackson "Be my number two" da "Body and Soul"

Won't you be my number two
Me and number one are through
There won't be too much to do
Just smile when I feel blue
And there's not much left of me
What you get is what you see
Is it worth the energy
I leave it up to you
And if you got something to say to me
Don't try to play your funny ways on me
I know that it's really not fair of me
But my heart's seen too much action
And every time I look at you
You'll be who
I want you to
And I'll do what I can do
To make a dream or two come true
If you'll be my
If you be my number two

martedì 24 novembre 2009

Dies Irae- Teatro degli Orrori "A sangue freddo"


"Sopra si sentivano come dei passi di giganti: erano grappoli di bombe ad alto potenziale che cadevano. I giganti non la smettevano più di camminare..." Kurt Vonnegut, "Mattatoio 5"

"Cantami o Diva del Pelide Achille l'ira funesta, che infiniti addusse lutti agli Achei, e molte anzi tempo all'Orco alme d'eroi! E di cani e di augelli orrido pasto..." Omero, "Iliade"

La rabbia del Teatro degli Orrori è lucida, granitica e tagliente. Si abbatte con la potenza di un'astronave che precipita al suolo incendiandosi, fende la terra, la fa tremare.
La loro apocalisse di suoni e di parole solleva gli oceani, scuote, grida contro la miseria quotidiana che ci affligge e a cui ci siamo compromessi per il bene del nostro quieto vivere, annullando la volontà e la capacità di ragionare, lottare e indignarci, diventando complici di un sistema che sta facendo tutto a pezzi. Non solo l'Italia, minuscola, ma il mondo intero. Siamo tutti colpevoli e l'indifferenza è il nostro peccato.
Atrofizzati dalla realtà artefatta ci troviamo sballottati in una specie di uragano. Non c'è luogo in cui nascondersi e siamo continuamente messi di fronte alla nostra debolezza, vigliaccheria e ancora indifferenza.
Il Teatro degli Orrori parla del presente, del passato e dell'orrendo futuro che ci attende se non ci sveglieremo dal nostro patetico torpore.
Sono raffinati e diretti, capaci di trasformare un inno di guerra in un sospiro d'amore perduto, in grado di sorprendere ad ogni brano e di ogni brano fare una freccia infuocata, senza rinunciare a nessun suono, inglobando tutto, dal punk all'elettronica. Il contrasto tra i testi forti, pieni di citazioni poetiche, volutamente ridondanti e visionari e la musica densa, piena di energia è notevole.

Non so perchè, ma in qualche modo mi viene da fare un paragone coi tedeschi Einsturzende Neubaten: anche Blixa Bargled e soci creano atmosfere oscure ed inquietanti; differentemente da loro però, il Teatro degli Orrori non sublima le emozioni, non le sospende, ma le restituisce, con consapevolezza in tutta la loro forza, violenza, disperazione.

Veramente, veramente un disco da non perdere, da ascoltare fino allo sfinimento, fino alle lacrime.

mercoledì 18 novembre 2009

Terapia di gruppo


Mr E- Bene, avete ascoltato l'album "Hombre Lobo" degli Eels. Avete delle impressioni che volete condividere col gruppo?
Mr EE- A me è piaciuto molto.
Mr EEE- Anche a me...
Mr E- Bene, riuscite ad argomentare?
Ms E- A me sono piaciute le melodie...orecchiabili, le canto sempre quando faccio le pulizie...
Mr EEE-A me il sound, il sound è molto anni 60/70, yeah!
Mr E- Bene, bene. Tu, hai qualcosa da dire?
Mr EE- Sì, insomma, gli arrangiamenti sono semplici, non tipo, ecco i Muse che ci mettono tutto anche i rutti e il rumore della lavatrice di casa loro...Qui non è così, è una cosa tipo chitarra, basso batteria, a volte le tastiere....
Mr E- Capisco, sì...
Mr EE- Cioè, tipo in "Fresh blood" c'è un mucchio di roba tipo rock fundky, ma in "In my dreams" per esempio, ci sono davvero quattro cose...
Mr E- Sì, mi sembra che sei stato chiaro. Altre sensazioni?
Ms E- A me ha fatto tanta malinconia.
Mr E- Puoi spiegarci?
Ms E- (ci pensa) Mm, beh, mi sembra evidente...Cioè, lui si sente solo e soffre tanto...
MrEEE- Sì, è vero. Una volta ero innamorato di una persona che non mi amava e ho provato le stesse cose...
Mr E- Quali cose?
Mr EEE- Eeeeeh...che vorresti essere un'altro, quello che chi tu ami ama, non so se mi spiego...
Mr E- Continua.
Mr EEE- E poi pensi "Perchè non mi ama?" e ci pensi tanto e ti dimentichi di tutto il resto e insomma...(tira su col naso)
Mr E- Direste che il disco vi ha trasmesso delle emozioni negative, dunque?
Mr EE- A me no. Anzi, "Prize Fighter", "Tremendous Dynamite" e "Fresh Blood" sono molto energetiche. Insomma, l'autore è disposto a combattere per ciò che vuole, ci va fuori di testa...
Ms E- Io non parlerei di negatività, piuttosto di malinconia. Il dolore è vero, ma diciamo che non è un tipo che si piange addosso, tanto è vero che l'ultima canzone è "Ordinary Man" in cui dice che lui non è come gli altri.
Mr E- Ottimo. Tu?
Mr EEE- Sì, sono d'accordo con loro. Io volevo dire che non c'è niente fuori posto, che ogni canzone, è dove dovrebbe essere, la giusta atmosfera...così...
Mr E- Benissimo. Altre osservazioni?
Mr EE- Mm, io no.
Ms E- La copertina mi piace.
Mr EEE- Anche a me.
Mr EE- Sì, bellina.
Mr E- Bene. Se non c'è altro direi che possiamo andare. Buonasera a tutti...



martedì 17 novembre 2009

Fart Day!

Mastella ha avuto il Family Day, Grillo il Vaffanculo Day, Mtv l'Mtv Day.
Ora vi propongo il Fart Day.
Fart è l'inglese per scoreggia. Eh sì. Vi chiederete, perchè? In cosa consiste?
Mi sono domandata come fare ad esprimere la mia disapprovazione e la mia indignazione per l'attuale situazione. Mondiale, italiana, ma anche e soprattutto quotidiana, al lavoro, in giro per la città caotica e mortifera; inutili le manifestazioni, gli striscioni e diciamolo, anche le lagne sui blog, che alla fine sono solo sfoghi. La rabbia non serve, a volte neanche l'astuzia, la protesta è inutile. Cosa, cosa può colpire, creare vero scompiglio?
La scoreggia. Imbarazzante, imprevedibile, rumorosa o silenziosa, puzzolente. Ecco la vera arma.
Immaginate centinaia, milioni di persone che passano una giornata a scoreggiare senza pietà e senza vergogna, miliardi di persone che dicono con le chiappe e l'aria dei loro intestini "Ecco quello che vi meritate!!!". Fantastico!
Dunque l'invito è questo: mobilitarsi il giorno primo dicembre a dar fiato ai vostri sederi e portare l'imbarazzo dovunque voi siate, contribuendo così a un vero cambiamento.
Date voce al vostro scontento, date voce alle vostre chiappe!

giovedì 12 novembre 2009

Canzone del giorno


Ohilà! Canzone del giorno per Titta :"Happy Together" nella mitica e mistica interpretazione dei Leningrad Cowboys, con il coro dell'Armata Rossa!!!

Imagine me and you, I do
I think about you day and night, it's only right
To think about the girl you love and hold her tight
So happy together

If I should call you up, invest a dime
And you say you belong to me and ease my mind
Imagine how the world could be, so very fine
So happy together

I can't see me lovin' nobody but you
For all my life
When you're with me, baby the skies'll be blue
For all my life

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice, it has to be
The only one for me is you, and you for me
So happy together

I can't see me lovin' nobody but you
For all my life
When you're with me, baby the skies'll be blue
For all my life

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice, it has to be
The only one for me is you, and you for me
So happy together

Ba-ba-ba-ba ba-ba-ba-ba ba-ba-ba ba-ba-ba-ba
Ba-ba-ba-ba ba-ba-ba-ba ba-ba-ba ba-ba-ba-ba

Me and you and you and me
No matter how they toss the dice, it has to be
The only one for me is you, and you for me
So happy together

So happy together
How is the weather
So happy together
We're happy together
So happy together
Happy together
So happy together
So happy together (ba-ba-ba-ba ba-ba-ba-ba)

venerdì 6 novembre 2009

La canzone del giorno di Cosmic Kid

A sangue freddo ( Una canzone per Ken Saro Wiwa ) è il primo brano del nuovo disco de Il Teatro degli Orrori, ad uscire anche come video.

E' bella la clip? Mmmmmhhhh...Non lo so.

Il pezzo invece è strepitoso.

mercoledì 4 novembre 2009

Brainstorm

La redazione di One More Cup of Coffee è sempre al lavoro...



Canzone della settimana!

Non perchè ascolti solo questa... "Fresh Blood" degli Eels, dal bellissimo album (grazie Monty)
"Hombre Lobo"...Hoooooowl!!!!

Sun down on the sorry day
By nightlights the children pray
I know you´re prob´ly gettin´ ready for bed
Beautiful woman get out of my head

I´m so tired of the same old crud
Sweet baby I need fresh blood

Whoo!
Howl

The moon shines on the autumn sky
Growin´ cold the leaves all die
I´m more alone than I´ve ever been
Help me out of the shape I´m in

After the fires before the flood
My sweet baby I need fresh blood

Whoo!
Howl

Whatever trepidation you may feel
In your heart you know it´s not real
In a moment of clarity
Some little act of charity

You gotta pull me out of this mud
Sweet baby I need fresh blood

Whoo!
Howl

Whoo!
Howl

sabato 31 ottobre 2009

C'è crisi

Sono settimane abbastanza difficili, da queste parti.
Sono stata assalita da una sensazione di inutilità, di vecchiaia. Ho smesso di fare le cose che mi piace, non ho tempo per rilassarmi e volgere il mio pensiero alla lettura, alla scrittura eccetera. Ho litigato un pò con tutti, fanculeggiando colleghe stronze, redarguendo amici paccari...E' come se mi stessi ritirando, tipo uno di quei molluschi con la loro conchiglietta sulle spalle, come se fossi stufa, stufa marcia di tutto quello che mi circonda e non volessi farci pace.
Vorrei non avere più il peso di lavori indesiderati, di spazi personali troppo minuti, di rapporti umani ridotti all'osso in un ambiente di lavoro che resta comunque rutilante e inconcludente.
Sicuro, è solo una fase; va così, ci si restringe per poi allargarsi, al termine di questa crisi arriverà un periodo euforico e creativo, lo so, e più forte è la crisi presente, maggiore saranno la produttività e l'allegria futura. Intanto però, sono proprio scoglionata.

La canzone del giorno di Cosmic Kid

Gov't mule, Banks of the deep end

On the banks of the deep end
where your soul is your best friend
searching for a reason
to go astray
wild dreams turn to nightmares
silver clouds turn to golden stairs
and everything that you used to know
is slipping away

here i've got my puzzle-piece
only got it for a short term lease
no time for asking
no going back to get hurt
i take a little from the mixture
try to fit it into the picture
got a place where you're standing
dig your shoes into the dirt

trying hard to get back
runnin' on the stones
put you on my shoulders
we can be the only one
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

there's a reason to be home
there's a feeling when you smile
but it feels like it might take over
this feeling deep inside
and there's a distance down the line
far away from the station
we can leave it all behind
on a rolling creation

sit away from the window
and lock the door
can't you learn from the last time
and the time before
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

got to leave town
to see the yellow flowers bloom
sun going down
it's gonna be rising soon

on the banks of the deep end
twisted as a riverbend
searching for a reason to go astray

you couldn't hire twenty-five men
to do what the man could do
just the sound of his walking
could split the whole damn town in two
into the night full of shadows
he still walks when the thunder rolls
this river ain't shallow
reminds us that the bell still tolls

bears in the kitchen
tigers on tv
the singer's pretending
that this song's for me
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

you took a wrong turn
down by the waterline
i heard they had to drag you off the sand
find a dune and the wind will miss you
hold on to a piece of dry land
got to hold on to a piece of dry land
got to hold on to a piece of dry land

on the bands of the deep end
where i lost my best friend
searching for a reason to go astray



giovedì 29 ottobre 2009

Canzone del giorno


"Waste" dei Phish. Riporto anche il testo

Don't want to be an actor pretending on the stage
Don't want to be a writer with my thoughts out on the page
Don't want to be a painter 'cause everyone comes to look
Don't want to be anything where my life's an open book

A dream it's true
But I'd see it through
If I could be
Wasting my time with you

Don't want to be a farmer working in the sun
Don't want to be an outlaw always on the run
Don't want to be a climber reaching for the top
Don't want to be anything where I don't know when to stop

A dream it's true
But I'd see it through
If I could be
Wasting my time with you

So if I'm inside your head
Don't believe what you might have read
You'll see what I might have said
To hear it

Come waste your time with me
Come waste your time with me

So if I'm inside your head
Don't believe what you might have read
You'll see what I might have said
To hear it

Come waste your time with me
Come waste your time with me
Come waste your time with me
Come waste your time with me

Come waste your time with me



Eels wants you

"Whatever's wrong with me

Her kiss redeems

And it's all there

In my dreams..."

martedì 20 ottobre 2009

Music Cures


Il mio amico Mario lo dice sempre: la musica cura. Quando è dietro al bancone del suo bar avvolto nella sciarpa e imbottito di aspirine, spara musica a tutto volume, con la convinzione che gli farà proprio bene.
Il prossimo fine settimana poi, andrò ad un corso di scrittura teatrale e la relatrice ha chiesto agli allievi di portare della musica che secondo noi è curativa. Vi propongo una piccola lista delle prime cose che mi sono venute in mente:

The Beatles- "Dear Prudence", "Lucy in the sky with diamonds", "A day in the life"
Bob Dylan- Tutto in generale, ma queste in particolare - "Queen Jane", "Idiot wind", "Tangled up in blue", "Suze", "Sooner or Later"
Afterhours- "Non è per sempre"
Muse-"Time is running out"
Kate Bush- Tutto l'album "Hounds of love"
The Raconteurs "Hands", "Rich kid blues"
Vi aggiorno se mi viene in mente qualcosa d'altro

sabato 17 ottobre 2009

Post enigmistico

Questo post è gemellato con quest'altro, di bottle of smoke. Scovate l'affinità.


"Has he lost his mind? Can he see or is he blind?

Can he walk at all, Or if he moves will he fall?
Is he alive or dead? Has he thoughts within his head?
We'll just pass him there Why should we even care?

He was turned to steel In the great magnetic field
Where he traveled time For the future of mankind
Nobody wants him He just stares at the world

Planning his vengeance That he will soon unfold
Now the time is here For Iron Man to spread fear

Vengeance from the grave Kills the people he once saved
Nobody wants him They just turn their heads

Nobody helps him Now he has his revenge
Heavy boots of lead Fills his victims full of dread
Running as fast as they can Iron Man lives again! "



venerdì 16 ottobre 2009

Amleto


Non m'è mai capitato prima, di solito paragono la mia vita alle canzoni rock, ma oggi camminando per la strada mi son fatta due conti mentali, al termine dei quali il monologo di Amleto di William Shakespeare è affiorato dalle mie sinapsi. Beh, non tutto in realtà. Solo la parte che parla dei colpi dell'avversa fortuna. Mi sono detta che se proprio devo li sopporterò i colpi di quest'avversa fortuna (qui "le percosse e le ingiurie di una sorte atroce") . Ma mai m'arrenderò ad essa.

Essere o non essere, questo è il problema.
Se sia più nobile sopportare
le percosse e le ingiurie di una sorte atroce,
oppure prendere le armi contro un mare di guai
e, combattendo, annientarli.
Morire, dormire.
Niente altro.
E dire che col sonno mettiamo fine
al dolore del cuore e ai mille colpi
che la natura della carne ha ereditato
È un epilogo da desiderarsi devotamente.
Morire, dormire.
Dormire, forse sognare: ah, c'é l'ostacolo,
perchè in quel sogno di morte
il pensiero dei sogni che possano venire,
quando ci saremo staccati dal tumulto della vita,
ci rende esistanti.
Altrimenti chi sopporterebbe le frustate e lo scherno del tempo
le ingiurie degli oppressori, le insolenze dei superbi,
le ferite dell'amore disprezzato,
le lungaggini della legge, l'arroganza dei burocrati
e i calci che i giusti e i mansueti
ricevono dagli indegni.
Qualora si potesse far stornare il conto con un semplice pugnale,
chi vorrebbe portare dei pesi
per gemere e sudare
sotto il carico di una vita logorante
se la paura di qualche cosa dopo la morte,
il paese inesplorato dal quale nessun viandante ritorna,
non frenasse la nostra volontà,
facendoci preferire i mali che sopportiamo
ad altri che non conosciamo?
Così la coscienza ci fa tutti vili
e così il colore innato della risolutezza,
lo si rovina con una squallida gettata di pensiero
e le imprese d'alto grado e il momento,
proprio per questo, cambiano il loro corso
e perdono persino il loro nome di azioni

mercoledì 14 ottobre 2009

Canzoni del giorno

Ben due brani oggi, del grande Peppe Voltarelli! Il primo è "Turismo in quantità" e il secondo "Onda Calabra"! Have fun!

martedì 13 ottobre 2009

Ancora sulla pubblicità

Torno a parlare della pubblicità perchè oggi sbirciando un giornale ho visto l'annuncio di una nota compagnia telefonica rivolto a persone di nazionalità Rumena. Non è una novità, sui tram si vedono spesso cartelli che offrono servizi finanziari in lingue straniere. Oggi però mi è venuto in mente che mentre noi, comuni mortali, persone qualunque, l'integrazione, l'accettazione dello straniero facciamo ancora fatica a realizzarla, la pubblicità l'ha perfettamente recepita. Per le aziende che vendono i loro prodotti, gli estracomunitari non sono più solamente lavoratori a basso costo, ma "consumatori" e quindi uguali a tutti gli altri.
Eh già, l'uguaglianza è data dal potere d'acquisto...E' una cosa che dà da pensare.


lunedì 12 ottobre 2009

Canzone del giorno

"To talk to you" PJ Harvey da White Chalk

domenica 11 ottobre 2009

Rokko

Ho un amico musicista di qualche anno più grande di me,Rokko. Suona la batteria ed è anche piuttosto bravo. Non è bello ma ha sempre saputo vendere bene la sua mercanzia. Ha girato moltissime band, pur avendo un lavoro che gli consente un reddito sicuro, il rock and roll è sempre stato il suo primo lavoro, il suo primo pensiero, la sua speranza di svoltare. Politica e sociale no, non era proprio il caso. Una volta ebbe a confidarsi con me: "sai cosmic, ho una Harley, suono la batteria in un gruppo metal, mi piaccio, scopo regolarmente... Cos'altro potrei volere dalla vita?".

Ascoltava preferibilmente quello che oggi si ricorda come hair metal. Bon Jovi, Motley Crue, Warrant, Poison e compagnia cantante. Per un certo periodo di tempo è stato l'unico individuo, tra il mio giro di amicizie, con il quale potessi parlare di musica (ehi, non c'era mica internet!) e quindi, anche se già ascoltavo quel tipo di roba, direi che in qualche modo, coi suoi gusti, mi ha un pò plagiato.

Insomma i valori sui quali si basava la sua esistenza erano forse un pò discutibili, ma voglio precisare che non era un cattivo ragazzo. Anzi fondamentalmente era buono e leale. Un pò narciso forse, quello sì. Se la tirava da figo, ma in realtà io so che era un tattica d'assalto per nascondere la sua grande timidezza.

L’incipit di questa storia è di oltre tre lustri fa, oggi l’amico è sposato con figli, non ha mai mollato il suo lavoro dipendente ma non ha mai nemmeno smesso di suonare, e per questo è sicuramente da elogiare.

Ora come allora però ha un grande difetto. Una cosa che magari si può perdonare a vent’anni, ma a quarantacinque risulta un po’ più da psicanalisi. Racconta delle balle colossali.
Bugie così enormi che uno normale si vergognerebbe anche solo a pensarle.
Lui invece le distribuiva con naturalezza e stile, come se stesse parlando di un film che aveva visto la sera prima.

Che tipo di “fette”?
Beh, innanzitutto sulla musica. A intervalli regolari sosteneva che stava per partire in turnè con gruppi famosissimi, internazionali e non.
Non mi chiedete nomi, neh, però gente nota. Tour in giappone, russia, paesi scandinavi. Tutta roba che all’ultimo poi saltava, in genere perché lui non si accordava sul compenso.
Poi c’erano le jam di prova con session men favolosi, che terminavano regolarmente con impegni assunti per fare un disco insieme.

Io gli ho sempre creduto, un po’ per provincialismo, un po’ perché mi sembrava impossibile che raccontasse frottole così esose. Almeno fino all’avvento di internet. Perché attraverso la rete, amici molto più scafati di me mi facevano notare come il tizio X, che avrebbe suonato con lui la sera prima, in realtà era, chessò, a Chicago per una serie di concerti, oppure che la band che l’avrebbe contattato per un tour in realtà il batterista l’aveva già, e magari era anche membro fondatore del combo. E che no, Axl Rose ieri non era esattamente all’Hollywood di Corso Como a Milano.

Poi c’era il sesso naturalmente. Ho detto che era un tipo che ci sapeva anche fare, ma qui parliamo di una diversa per notte, a volte anche tizie note (attrici, soubrettes,cantanti) che gli si concedevano in qualunque occasione e sito.

Nel corso del tempo ovviamente Rokko divenne famoso più per le panzane che per la sua bravura. Oggi temo non gli creda più nessuno, e quando comincia a parlare tutti sospirano e alzano lo sguardo al cielo. Ci si vede ormai poco, io e lui, ma quando capita lo vedo accendersi, mi si avvicina e con pacatezza e tono della voce suadente, comincia: - uè cosmic, come va? Non indovinerai mai chi mi ha contattato per fare un tour insieme giusto ieri…”

Bene così Rokko, Liars never sleeps...


venerdì 9 ottobre 2009

Terrore e Pubblicità


Più guardo la pubblicità e più mi rendo conto di quanti "bisogni indotti" siamo vittime. Indotti soprattutto dalla paura: paura di puzzare, paura di avere l'alito cattivo o i denti gialli, paura di cuscinetti adiposi e calcagni screpolati (ve lo giuro), paura di brufoli e peli. Tutto ci minaccia, ma per tutto c'è un rimedio, dal deodorante che puoi spruzzare sui vestiti (ebbene sì), all'assorbente antimacchia.
Ma la cosa che terrorizza di più è l'igiene. O meglio, la mancanza di essa. Germi e batteri, microparticelle d'ogni fatta e colore s'annidano dovunque, nel water come nei vestiti e nelle scarpe e sugli oggetti d'uso quotidiano, creando panico e spavento. Non basta combattere i cattivi odori, dice una tizia il cui bambino si dimena per la cucina, bisogna eliminare i batteri. Non basta deodorare il water, bisogna evitare che ci si annidino i germi! Proclama la papera che lava i cessi. Detersivi all'uranio o raggi laser, tutto è lecito nell'atavica lotta senza quartiere con lo sporco.

A volte però si esagera con le cazzate e si risulta veramente pomposi e inutili. Parlo dello spot di una nota marca di detersivi che vede una gelida signora che parla molto compita con un'invisibile intervistatore. La signora ci informa che ama tanto le uscite con la famiglia, famosi "momenti un pò speciali" di cui blatera sempre la pubblicità. Ma, attenzione, per i vestiti della gita lei si sente sicura, con questo prodotto ha tutta l'igiene e il pulito che desidera. Dico, se lavi il bucato, deve essere pulito. E quindi la carica batterica del tutto tollerabile, che bisogno c'è di rendere gli abiti sterili come quelli di un chirurgo? Non ha detto nessuno alla signora che oltre a non esserci un modo per sconfiggere i batteri, questi sono utili alla nostra sopravvivenza?
Eppure c'è chi abbocca (mia madre in primis), terrorizzata dagli attacchi dei piccoli mostriciattoli. Non c'è niente come la paura delle malattie per vendere, ma francamente, mi viene da ridere. Sì, insomma, non siamo più nel medioevo, abbiamo fogne, acqua corrente e sapone in quantità.

E trovo queste campagne banali, scontate e fastidiose. Ci fanno sentire sempre in pericolo. Sarebbe carino un guizzo di creatività, di novità, ci sarà un altro modo per vendere detersivi...Cercate un uomo da mettere in ammolo, dico io.

sabato 3 ottobre 2009

Partire è un pò sclerare


Alle mie amiche di dieci anni più giovani di me questa cosa fa senso: non mi piace viaggiare. O meglio, mi piace anche, ma lo spostamento (grande o piccolo), la valigia, il biglietto, mi creano dei veri stati d'ansia. Avrò preso abbastanza cose pesanti? O non ne avrò prese abbastanza? Avrò caldo? Avrò freddo? Mi bagnerò i piedi? Mi verranno le mestruazioni? Il raffreddore? Potrò lavarmi (domanda stupida visto che molto di rado mi muovo al di fuori dell'Europa)?
Per attitudine famigliare sono una di quelle che vorrebbero essere pronte ad ogni evenienza e alla fine, come da copione, non lo sono. Ad esempio, tutti i divieti del regolamento del bagaglio a mano mi terrorizzano e finisco per portarmi quattro stracci del tutto insufficienti. Oppure porto troppa roba, dato che me la potrei lavare sul posto una volta arrivata...
Oltretutto ci si mettono anche i miei. Nel loro tentativo di far sentire mia sorella sempre come a casa anche se vive all'estero, ogni volta cercano di caricarmi di vettovaglie a lei destinate, che con riluttanza mi porto dietro, impaurita come sono dall'idea che si dimostrino fuori legge (ormai non sono più sicura di niente): salame, prosciutto, funghi, la mia valigia sembra una pizza quattrostagioni e i miei vestiti, non oso pensare all'odore che avranno all'arrivo.
A coronare questo allegro quadretto c'è il fidanzato, che pur essendo un vero viaggiatore (è stato in America, Sud America, Asia...Con auto, furgoni, campeggiando, in hotel, dormendo in furgone...) va ancora più in paranoia di me, mi trasmette il suo nervosismo e nelle ore precedenti alla partenza ci si può vedere correre qua e là come cretini, facendo e disfacendo valige, controllando e ricontrollando i biglietti, facendo complessi calcoli sugli orari degli autobus e delle metropolitane e (naturalmente) litigando per tutti questi motivi.
Come vorrei che avessero inventato il teletrasporto, facile, veloce, pulito, puoi portarti anche un elefante col teletrasporto, e non lo devi trascinare su e giù per le scale della metropolitana, nei bagagliai degli autobus e sui nastri trasportatori dei check in. Per non parlare del jet lag che sarebbe solo un ricordo, come le attese, i ritardi...
Direte che sono poco romantica, che Kerouac diceva che l'importante è il viaggio e non la destinazione...ma a me piacerebbe!

giovedì 1 ottobre 2009

Canzone del giorno

"White Chalk" di PJ Harvey. Già che ci siete, ascoltate tutto l'album...

martedì 29 settembre 2009

Canzone del giorno

"Life on Mars" di David Bowie; stamattina sul metrò mi pare proprio di aver visto il protagonista dell'omonimo telefilm...

Rapporti Sociali

Vedo gente, faccio cose...Ma mi sono accorta che da quando lavoro nella scuola mi prende una grande malinconia. Un peso, come se fossi chiusa in una stanza e non parlassi con nessuno. In effetti è così. A parte il ragazzo che seguo a scuola io non parlo quasi con nessuno. A scuola le insegnanti mi sfrecciano davanti tra un'ora e l'altra, si discute solo di insegnamento e non sono riuscita ad approfondire i rapporti con nessuno. I ragazzi ormai mi conoscono, ma non sono il genere che vuol sapere i fatti loro (dato che ci sono già i prof a fare i curiosi) e loro comunicano sì, ma neanche troppo. Mi compenetro nei muri ed osservo.
Esco di scuola, vado in un'altra scuola, dove resto appena un'ora e poi schizzo verso il corso di LIS dove si passano 3 ore massacranti a segnare e le pause sono sufficientemente brevi da non dirsi mai nulla di abbastanza interessante o scendere in dettagli personali. Arrivo a casa che non capisco niente dalla stanchezza e così anche il dialogo col fidanzato non è molto vario. Al sabato ed alla domenica usciamo poco e frequentiamo comunque poche persone con cui io abbia un legame tale da dire certe cose personali.
Mi sento sola eppure vedo un sacco di gente. Non godo la solitudine e manco la compagnia. La persona con cui "parlo" di più è proprio il ragazzo con cui lavoro...Ma lui ha 17 anni, gli argomenti sono adeguati alla sua età...

domenica 27 settembre 2009

Dove finiscono i sogni?


Sto leggendo un altro libro di Martin Millar, "Sogni di sesso e stage diving". Uno dei fili conduttori di questo libro è rappresentato appunto dai sogni. Sogni realizzati e sogni infranti. E nel libro si scopre una bella leggenda secondo la quale tutti gli sforzi non andati a buon fine, tutti gli amori finiti male e appunto i sogni infranti finiscono sulla luna (che è il luogo dove ad esempio si dice stiano i bambini prima di nascere). Ecco la poesia di Alexander Pope ("Il ricciolo rapito")riportata nel libro:

"Alcuni pensarono che fosse asceso alla sfera lunare
Poichè ogni cosa perduta sulla terra è ivi custodita.
Vi son conservati i talenti degli eroi in vasi ponderosi
E quelli dei damerini in tabacchiere e astucci per pinzette.
E' ivi possibile trovare voti infranti e offerte in punto di morte,
E i cuori degli innamorati tenuti insieme da sottili nastri;
Le promesse dei cortigiani e le preghiere dei malati,
I sorrisi delle puttane e le lacrime degli eredi...."


Canzone del giorno

"Small Victory" dei Faith No More, dall'album "Angel Dust"

Mastro Lindo?


Ora, non è che una voglia per forza lamentarsi. Tutto sommato devo essere grata al mio fidanzo che mi ospita da quasi 8 anni a casa sua. Con il tempo lui ha cominciato a tenere alla convivenza più di me, che sono in linea di massima una paladina del "Condividiamo il quotidiano, cresciamo insieme etc.etc." (lo so che i maschi di solito se la ridono di queste definizioni, ma son pur cose che hanno un nome). Il motivo di questo cambio d'opinione risiede soprattutto in un vizio, cioè continuare a sottolineare il mio disordine. Se lo sentiste parlare pensereste che s'è preso in casa una punk appena uscita da uno squat. La realtà per come la vedo io è che sono sì disordinata (e tanto), ma fondamentalmente pulita. Certo, non lavo volentieri i piatti (sono anni che chiedo invano una lavastoviglie) ma lo faccio, anche se essendo un tipo contemplativo ci metto un pò, piego i vestiti senza stirarli a meno che non siano cose particolari, ogni tanto semino qualche foglio di carta qua e là...
Ora che lui è in pensione mi aspettavo che con tutto il lamentarsi fatto in questi anni la casa sarebbe stata uno specchio: il suo unico impegno fisso è un giorno la settimana al bar con gli amici. Non s'è ancora iscritto ad alcun corso nè ha hobby che persegue con continuità (saltella da una cosa all'altra durante la giornata), non fa neanche volontariato.
Ebbene, la casa non è mai stata così sporca. L'unica cosa che fa è lavare i piatti perchè teme gli scarafaggi (buoni amici dei nostri vicini). Per il resto latita e ora che sono tornata a lavorare non posso star dietro alle faccende che nel fine settimana. Ma se (come è successo lo scorso week end) non ci sono, posso star certa che lui non muoverà un dito. Finalmente stamattina ho potuto spazzare i pavimenti, mi sembra di aver tirato su il Sahara (c'è moltissima polvere a Milano), il divano, i mobili, tutto era impolverato. E lasciamo perdere il tappeto che lui spazzola quando va bene una volta all'anno.
Nonostante tutto questo, sarà sempre lui a rompermi le palle se lascio un capello o uno sbaffo di dentifricio nel lavandino. Ah, beh, in compenso ha comprato lo shampoo e il guanto di spugna per lavare l'automobile...

sabato 26 settembre 2009

Canzone del giorno

Ancora PJ Harvey: "Highway 61" una delle cover di Dylan da me preferite. Dall'album "Rid of me"

venerdì 25 settembre 2009

Canzone del giorno

"Victory" di PJ Harvey, dal suo primo album DRY

giovedì 24 settembre 2009

Canzone del giorno

"I'm not even gonna try" di Dave Devant and his Spirit wife. Lo so che ve ne ho già parlato, ma l'idea di non provare neanche ad entrare nel circo della vita intesa come competizione, lavoro regolare, noia, relazioni pallose mi si addice troppo. All together!

Ecco Monty!


Sabato scorso ero ad un seminario per burattinai e nella valigia di una mia amica, guardate cos'ho trovato! Un burattino che a parte il colore dei capelli e l'espressione un pò fissa, è tutto Monty!!!!

mercoledì 23 settembre 2009

L'amore in una pagina

Nel manuale d'Italiano per stranieri che ho comprato c'è una pagina, intitolata "Sentimenti".
Se non fosse quello che realmente è, potrebbe trattarsi di una splendida sintesi delle storie d'amore. Magari non tutte. La riporto qui sotto.

Sono contento.
Mi piace.
Mi fa piacere.
Sei gentile:
Sei carina.
Sto Bene con te.
Mi piaci molto.
Ti voglio bene.
Ti amo.
Spero che tu sia sincero.
Che bello!
Splendido!
Sono arrabbiato.
Temo sia impossibile.
Non voglio.
Non mi piace.
Non mi trovo bene con te.
Non sei gentile.
Non mi piaci.
Ti odio.
Che orrore!

(Da: "Manuale facile d'italiano per gli stranieri in Italia" Vallardi)

Canzone del giorno

Visto l'augusto compleanno odierno vi aspettate una canzone di Springsteen? Ok, "It's hard to be a saint in the city", ma cantata da David Bowie, un altro che è arrivato a 60 anni con stile...

Surpise, surprise!


Faticherete a crederci, ma quest'uomo bello , possente, vigoso, romantico e sexy insieme, che appare all'apice del suo vigore sessuale e che suona ancora senza risparmiarsi per tre ore a show, oggi compie sessant'anni. Per l'occasione riceverà un'onorificenza alla carriera dal Presidente Obama.

Bene Bruce, adesso che sei entrato nella terza età, pensioni quella che spacci ancora per la E Street Band e ci fai un disco decente, per piacere?

Auguri, Man.

martedì 22 settembre 2009

Canzone del giorno

"Time is running out" dei Muse. Album "Absolution", uno dei miei preferiti. Il brano con cui li conobbi, scambiandoli per i Radiohead. Meravigliosamente melodrammatico e disperatamente romantico.

lunedì 21 settembre 2009

I love recycling


Per la sottoscritta il riciclo è quasi un esercizio zen: rosa dai sensi di colpa per la mia vita urbana, depressa dalle notizie sui disastri ambientali e la fine del mondo (non ad opera di alieni ma degli indigeni), cerco rifugio e terapia nell'amorevole separazione dei rifiuti da me prodotti. Pur non ritenendomi una gran consumista (il mio lusso è un libro, un capo d'abbigliamento quando proprio serve o un disco quando si esagera), sono sconcertata dalla quantità di pattume che produco per il solo fine di mangiare.
Basta comprare un pò di carne o di uova al supermarket per avere il bidone della plastica semicolmo. Basta un pò di yogurt per fare un mucchio di bicchierini, bastano due bottiglie d'acqua (anche se noi si beve quella del rubinetto).
Nella mia crociata contro l'eccesso d'imballo ho però un grande avversario: il mio fidanzato. Egli, come molti uomini purtroppo, non ha coscienza ecologica e si ostina a commettere errori grossolani e, a volte, sospetto pure deliberati. Qualche esempio:
Latte: vuole quello nella bottiglia di plastica, più plastica che latte. Prende tutte le scuse possibili ed immaginabili (non lo digerisco, ne usiamo poco...) e spesso mi obbliga a bere quello a lunga conservazione, che oltre a non piacermi, ormai del latte ha ben poco.
Affettati: fino a poco tempo fa gli unici affettati che entravano in casa erano quelli in vaschetta. Ho provato per anni a farlo smettere (a parte la plastica, ci saranno sicuramente più conservanti in quelli che nei salumi tagliati al momento), ma solo quando ha scoperto il rapporto quantità prezzo (e non che non glielo avessi detto) ha finalmente ceduto e si sottopone di buon grado alla fila al banco salumeria.
Gli aromi: salvia, rosmarino, timo, acquistati in gigantesche confezioni di plastica. Roba che paghi oro e che potresti avere gratis (magari un pò affumicata dai fumi della città) sul tuo balcone. Oltretutto quasi sempre ne butti via metà.
Ma c'è di più. Spesso nell'indifferenziata trovo le bottigliette di plastica dello yogurt liquido che lui si beve la mattina, oppure stecchini per le orecchie usati e scottex e fazzolettini pieni di capperi nel bidone della carta (non so perchè ma non sono considerati riciclabili). Confezioni con stagnola di biscotti che finiscono nella pattumiera (andrebbero nella plastica), confezioni di formaggi che bisognerebbe almeno risciacquare, pena trovarsi la casa invasa da un puzzo raccapricciante che ti spinge a portare nei bidoni il sacco prima del tempo (è uno spreco pure quello).
Impossibile poi discutere sulla biodegradabilità dei detersivi: più inquina e meglio lava è il concetto nella capoccina dell'uomo e se ammazza più pesci, chi se ne importa. E mettiamone sempre in abbondanza. Per me ogni bicchierino di polvere per la lavatrice è una stilettata, evito gli ammorbidenti (lui li adora e danno un buon profumo al suo bucato), mi faccio domande sull'anticalcare...Lui no.
Boh, forse si vive meglio così o forse non ha capacità di visualizzare le conseguenze ambientali delle sue azioni. L'umanità in generale valuta solo ciò che può toccare con mano, e anche allora non è detto che non cerchi una pacifica convivenza con l'inquinamento. Lo so che solo il nostro pattume non cambia niente, ma se tutti la pensano così, veramente non c'è salvezza.

Canzone del giorno e gruppo del giorno



"Late in the day" è la canzone del giorno, il gruppo sono i Supergrass!
Risveglio difficile? Malumore? La soluzione ha un nome, Supergrass! Uno dei gruppi Inglesi più divertenti, paladini di una musica che è soprattutto piacere di suonare, cantare a squarciagola e saltellare per la stanza con la propria air guitar.
Eredi del lato positivo degli anni 70' si sono sempre distinti per le loro canzoni orecchiabili ma indubbiamente rock, piene di humor e grande energia!! Impossibile andare al lavoro col muso se avete un loro disco nell'impianto della macchina, anche se ha contorni dark di canzoni come "Mary" e "Richard III" (contenute nel loro disco più scuro che si chiama semplicemente "Supergrass") che raccontano storie degne di libri horror.

Se volete un assaggio della loro musica vi consiglio la raccolta del 2004 "Supergrass is 10", in cui sono contenute i brani qui citati ed un ricco campionario dai loro primi album. Tra le mie preferite segnalo "Pumping on your stereo" (che aveva un bellissimo viedeo con animazione in nero), "Sun hits the sky", "Mansize rooster". Cheerio!

venerdì 18 settembre 2009

Canzone del giorno

Incredibile..."With or without you" degli U2. Ho le mie buone ragioni.
Spero di scrivere cose più interessanti la prossima settimana....

giovedì 17 settembre 2009

Canzone del giorno

"Heartbreaker" dei Led Zeppelin nella versione dei Led Zeppelin

martedì 15 settembre 2009

Canzone del giorno

"Hei Joe" nella psichedelica versione dei Byrds, contenuta in "Fifth Dimension" di cui spero di fornirvi presto una recensione appropriata...

domenica 13 settembre 2009

Canzone del giorno

"Can't find my way home" di Steve Winwood nella magica versione degli Swans.

sabato 12 settembre 2009

Call Any Vegetables


Pubblico il testo di una canzone di Frank Zappa, "Call Any Vegetables":
il vecchio Frank ha il potere di rendermi idrofoba con le sue interminabili jam ma i testi sono veramente deliranti...

(Cheesey, Cheesey)
(This is a song about vegetables, they keep ya regular
They're real good for yo)
Call any vegetable Call it by name
Call one today When you get off the train
Call any vegetable And the chances are good
Aw, The vegetable will respond to you
(Some people don't go for prunes...I
don't know, I've always found that if they...)
Call any vegetable Pick up your phone
Think of a vegetable Lonely at home
Call any vegetable And the chances are good
That a vegetable will respond to you
Rutabaga, Rutabaga,
Rutabaga, Rutabaga,
Rutabay-y-y-y...
(A prune isn't really a vegetable...
CABBAGE is a vegetable...)
No one will know
If you don't want to let them know
No one will know
'Less it's you that might tell them so

Call and they'll come to you
Covered with dew
Vegetables dream, Of responding to you
Standing there shiny and proud by your side
Holding your hand while the neighbors decide
Why is a vegetable something to hide?

Evoluzioni (The Shield)


Per molte cose io sono rimasta indietro. La televisione, per esempio. Non riesco ad abituarmi ai nuovi formati ed ai nuovi orari. Prendiamo i telefilm: una volta li trasmettevano prima di cena, duravano mezz'ora e gli episodi avevano strutture molto simili. c'erano sempre gli stessi personaggi e finivano tutti (tradizione di Aaron Spelling) con una battuta o uno scherzo ridanciano. L'eccezione alla regola erano Maigret (il mio preferito è quello francese) e Colombo, di cui ho già tessuto le lodi. Oggi invece, il telefilm ha sostituito il film di prima serata che io mi ostino a cercare nonostante ormai la tv free (mai mi piegherò al satellite) ne sia povera (a meno che non si tratti di cazzate).
Così mi trovo tagliata fuori dal popolo dei Soprano, di Lost (ho ceduto a guardarne due o tre puntate ma non ci ho capito un cazzo) delle Desperate Housewives, eccetera. E dire che fui una delle prime fans di ER (mi piaceva molto il collega di Clooney, quello che a fine serie moriva di un tumore al cervello). Solo Sex and The City mi aveva preso veramente.
Ultimamente poi, soffro di una crisi di rigetto dei polizieschi: NCIS, Criminal Minds, Numbers, Law and Order, CSI... Per non parlare di quelli tedeschi! Ce ne sono dappertutto e si somigliano un pò tutti.
Unica eccezione era il mio amato Life on Mars, che però è brevissimo, sigh,sigh.

Venendo ad oggi, mi sono decisa a guardare il disco di The Shield che Monty mi aveva rifilato qualche tempo fa. Ero parecchio scettica: ne avevo visti 20 minuti su Italia 1 e l'avevo trovato inutilmente violento. Il sangue e la violenza in tv devono avere una bella motivazione, altrimenti diventano solo pornografia.
Ok, veniamo al dunque: a Los Angeles c'è un commissariato che ha sede in una ex chiesa (si vede benissimo, ci sono le finestrelle colorate), in cui si trovano 1)poliziotti da scrivania, 2)poliziotti di strada e 3)poliziotti d'assalto, quelli cattivi. Il capo delcommissariato, ispanico, ha mire politiche e si è messo in testa di guadagnar voti incastrando Vic, il capo della squadra dei duri, che spadroneggia nel territorio intessendo rapporti coi criminali, pur rimanendo "fedele" alla polizia.
Sarebbe un tantino complicato descrivere tutti i personaggi, sono veramente tanti, però l'idea di esplorare contemporaneamente tutti i lati del lavoro di polizia non è affatto male. Posso dire di essermi sparata 4 episodi di fila senza difficoltà e di aver trovato alcuni temi abbastanza provocatori: l'omosessualità nella polizia, il lavoro nero di operai clandestini, l'omicidio di poliziotti da parte di altri poliziotti.
Però, non so perchè, non sono convinta. Cioè, non mi sento folgorata. Un motivo potrebbe essere molto tecnico, cioè la regia, che alterna senza troppo senso riprese normali e "documentaristiche": ogni tanto capita che durante un interrogatorio improvvisamente la macchina zoommi o faccia una ripresa cercando l' effetto di tipo amatoriale, o giornalistico.
Niente di male, ma perchè? Qual'è il motivo? O si gira un documentario o si gira un telefilm.
E poi è tutto così veloce, sembra di essere su una giostra, il montaggio è velocissimo, non c'è tempo per meditare sull'immagine.
A questa velocità corrisponde poi una gran quantità di storie che vengono narrate contemporaneamente. Troppe, tanto che si perde di vista la vicenda centrale intorno a cui girano tutte le altre. L'unico riferimento sicuro è il titolo dell'episodio. Questa è una tendenza moderna e lo so che il pubblico di tutto il mondo è d'accordo. Ma io mi sento disorientata. Non mi piacciono i telefilm con i brani musicali durante i quali scorrono le immagini del nostro eroe che medita la soluzione del caso (pessima abitudine degli anni 80), ma vorrei almeno capire che faccia ha.
Le storie sono interessanti, ma sarebbe bello che fossero più ricche nello studio delle psicologie e delle situazioni, e poter vedere scene un pò più lunghe di 10 secondi e "assaporare " meglio le atmosfere.
Insomma, l'indagine mi piace, ma per conquistarmi non basta. Alla luce di questo è difficile credere completamente perfino al personaggio che dovrebbe essere Vic: si vuole dipingerlo come un duro, senza troppi scrupoli, insofferente dei capi e dei colleghi da scrivania, con amanti eppure padre di famiglia affettuoso. Ma un minimo di tempo per tratteggiare una figura così complessa ci vuole. Qualche istante in cui possiamo osservarlo da solo. Invece è sempre di corsa.
Almeno in questa prima serie.
Buono comunque. Anche se a me mancano Starsky e Hutch.






giovedì 10 settembre 2009

Proud to be Bald


Mio padre (che NON è quello della foto) è l'uomo più bello del mondo. E' proprio così. E' più bello del mio fidanzato, è più bello del mio primo amore che ho amato con tutto il cuore. Mio padre è calvo e lo è sempre stato da giovane età. Non una chiericuccia, non un progressivo stempiamento, calvo.
Anche se lui non lo ammetterà mai scommetto che quando era giovine aveva un codazzo di tipe che gli correvano dietro, anche se era calvo. Perchè è fico.
Non si rasa la testa, tranne d'estate quando fa caldo. E neanche il mio fidanzato che di capelli non ne ha moltissimi.
Da anni assisto un pò allibita all'abitudine degli uomini di rasarsi in capelli: soprattutto se se tendono a perderli, ma a volte anche se i capelli crescono.
Sarò fuori moda, sarò frikkettona ma io preferisco il capello. Poco, lavato, curato, ma capello. Non il riporto, non il parrucchino, patetici tentativi di coprire la capoccia luccicante, ma neanche l'eliminazione fisica della "vergognosa mancanza" negandone totalmente l'esistenza. A me proprio non piace, mi dà una sensazione di..."tensione", ansia...Sarà che è tanto di moda tra i militari...
Un uomo che espone serenamente la propria calvizie è un uomo in pace con sè stesso, che dà l'idea di essersi accettato coi suoi difetti...Insomma, un tipo rilassato.
E poi...ormai tutti si depilano la testa...Non volete distinguervi? Essere hip?
Quando lavoravo in banca girava voce che un tizio completamente pelato che lavorava lì si fosse fatto tatuare i puntini di una finta rasatura di capelli sul crapone. Spero fosse uno scherzo, ma devo dire che quando gli osservavo il cranio in sala caffè i puntini erano incredibilmente, stranamente regolari.
Poi fate un come volete, però...

mercoledì 9 settembre 2009

In praise of hair


Scorro le trame di alcuni libri sul sito IBS e m'imbatto nel romanzo "Baby o non baby?" di Polly Williams, genere rosa commedia. Leggo: "
Due settimane prima del matrimonio, Stevie Johnson se la sta facendo sotto. Sarà (...) il terrore di essere sul punto di compiere l'errore più grande della sua vita? Certo, ci sono buone ragioni per sposarsi. (...) E che dire del fatto che, sposandosi, potrà fare sesso quando vuole, anche senza doversi prima imboscare nella doccia per radersi le gambe di nascosto in modo da sembrare sempre appena uscita da una beauty farm?
Ecco, quest'ultima frase ha fatto rinascere in me un malumore che covo da anni. Non sono come le ragazze nordiche che avendo il pelo biondo lo lasciano crescere abbondante e setoso sui polpacci possenti nè come le frikkettone americane, cui i fidanzati chiedono esplicitamente di non depilarsi. Però è vero, le donne italiane (ma soprattutto gli uomini) hanno l'ossessione del pelo. Non come in Giappone, dove il pelo fa sesso, da noi il pelo fa solo schifo.
Le storie legate alla depilazione sono tra le più varie, ogni donna è un caso a sè.
Andavo alle medie e c'era questa mia compagna con le gambe con un accenno di pelo che se le guardava scocciata: "Devo andare a fare la ceretta"...non capivo cosa dovesse togliersi. Una conoscente di mia zia s'era fatta venire peli tosti sulle cosce a furia di raderli. Ho conosciuto una ragazza che si radeva i baffetti col rasoio! Un'altra si strappava i peli delle ascelle con la ceretta (sarà normale, non dico di no, ma sotto le ascelle è pieno di linfonodi, roba che è meglio non ravanare troppo). Io mi sono sempre vergognata della peluria sulle braccia e dei baffetti che, pinzetta oggi pinzetta domani, per ben apparire col mio bello (la ceretta si fa quando sono un pò lunghi) si sono induriti. Adesso mi toccherà fare il laser. Qualche anno fa è tornata di moda la "brasiliana", cioè la depilazione totale di parti intime; so di uomini che hanno chiesto alle loro ragazze se per piacere potevano farsela fare, a loro avrebbe fatto piacere. Se siete donne ne avete da raccontare, se siete uomini ne avete da ascoltare.
Vergogna del pelo.
Diventa un'ossessione: guardi le tipe in tv, sui giornali e anche per la strada, finisce che ti senti un freak. Controlli e ricontrolli i bikini, fai le strisce, il silképil e alla fine dai pure una botta di rasoio. E' un miracolo se ti resta attaccata la pelle alle gambe; tutto per essere sempre perfetta, liscia liscia come una bambola di gomma.
La prima volta che sono andata a fare una ceretta alle gambe mi vergognavo, mi sentivo come un gorilla e mi aspettavo un'espressione di disgusto dell'estetista quando mi fossi tolta i pantaloni. Quella invece non fece una piega e mi disse: beh, sì, ci si depila, ma non vedo il pelo come qualcosa di antiestetico...Senza contare che generalmente, come accenna la trama del libro, una volta consolidata la relazione queste menate spariscono: lui comincia a ruttare e scoreggiare rumorosamente e tu smetti di essere una regina di porcellana. E allora dico, perchè non cominciare a rilassarsi da subito? Tu scoreggia pure (non troppo rumorosamente magari) in pubblico, però non formalizzarti troppo se non mi sono brasata il labbro superiore appena prima di uscire con te nel tentativo di rimuovere un pelo lungo un micron che lo deturpava.
Anche gli uomini si depilano, ne conosco, ma normalmente per loro è un extra narcisistico, non un dovere sociale...
Sogno un giorno in cui la filosofia frikkettona sarà nuovamente legge e non ci si scandalizzerà più per un ginocchio da cui spuntano due peletti o un labbro ombreggiato di peluria. E nell'attesa cerco di non farmene più un problema.






domenica 6 settembre 2009

41 e non sentirli (perchè tanto già te li sentivi vent'anni fa)


Well, oh what a feeling
that burns down low
when you ain't got no where to turn,
or no where to go

It makes me feel like sometimes
I'm outta control
So I'm gonna get wasted
with all my country heroes

I'm drinkin' some George Jones,
and a little bit of Coe
Haggard 's easin' my misery
and Waylon's keepin' me from home
Hank's givin' me those high times -
Cash is gonna sing it low
I'm here gettin' wasted -
here with my country heroes

I'm drinkin' that whiskey
out of that glass
and if that ain't country,
boy, you can kiss my ass

I wanna hear them old songs -
nothin' of the new
'cause this might be the last time
I'm gonna see you

So I'm drinkin' some George Jones,
and a little bit of Coe
Haggard's easin' my misery
and Waylon's keepin' me from home
Hanks givin' me those high times -
Cash is gonna sing it low
and I'm here gettin' wasted -
just like my country heroes


I'm here gettin' wasted -
with all my country heroes

























sabato 5 settembre 2009

Good Vibes! Dear Prudence- The Beatles


Dear Prudence, won't you come out to play
Dear Prudence, greet the brand new day
The sun is up, the sky is blue
It's beautiful and so are you
Dear Prudence won't you come out to play

Dear Prudence open up your eyes
Dear Prudence see the sunny skies
The wind is low the birds will sing
That you are part of everything
Dear Prudence won't you open up your eyes?

Look around round
Look around round round
Look around

Dear Prudence let me see you smile
Dear Prudence like a little child
The clouds will be a daisy chain
So let me see you smile again
Dear Prudence won't you let me see you smile?

Dear Prudence, won't you come out to play
Dear Prudence, greet the brand new day
The sun is up, the sky is blue
It's beautiful and so are you
Dear Prudence won't you come out to play

foto: Yorkshire 2006