giovedì 23 dicembre 2010

Buon Natale Nichilista



Ultimamente tendo a definirmi nichilista. Non solo per la triste situazione in cui versa la nazione, ma per tutto il genere umano che ("a parte qualche significativa eccezione") mi delude con una regolarità sconcertante.
Nonostante il mio pessimismo però, non avrei potuto concepire un ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale come quello di ieri.

Prima di tutto dovevamo fare cinque ore, quando tutte le altre scuole ne facevano quattro o addirittura tre.
Dalle 8.30 alle 11.30 ci siamo sorbiti "Apollo 13", il film che racconta la storia vera della missione spaziale Americana che doveva raggiungere la luna ed invece fallì a causa di un guasto tecnico. Un film ben fatto, a tratti noiosamente retorico, ma certo non un vero spasso per il 22 dicembre.

Alle 11.45 è iniziata la prevista ora di laboratorio, durante la quale abbiamo goduto del Pippone di Fine Anno, servitoci dall'insegnante di oreficeria che ci ha lanciato i suoi strali per il nuovo anno.
L'entusiasmo già grande per questa giornata s'è moltiplicato, per poi culminare nell'ultima ora, in compagnia della tutor.
Entrata in classe col solito sorrisone delle grandi occasioni ha fatto sedere i ragazzi e poi ha cominciato a distribuire dei biscotti fatti dagli allievi del corso di cucina. Apparentemente era previsto un biscotto anche per me ma qualcuno se l'era pappato.
Subito dopo, ha consegnato i suoi regali alla classe, una penna ai maschietti e un'agendina alle femminucce...ypeeee!
E poi? Poi niente, perchè LEI aveva detto agli allievi di portare qualcosa da mangiare, ma nessuno ha portato alcunchè. Il fatto è che questi ragazzi (a parte un paio con le mamme che sono più attente) non portano niente neanche per festeggiare il proprio compleanno...come poteva aspettarsi che provvedessero al panettone?
Dato che non si poteva mangiare nulla non c'era niente da fare. Qualcuno ha suggerito di giocare a telegrafo senza fili ma grazie al cielo non s'è fatto...il mio ragazzino non parla, sarebbe stata una gaffe imperdonabile.
Restava comunque l'imbarazzo di passare mezz'ora a guardarsi in faccia. E così ci siamo trovati a guardare un video su un convegno cattolico a proposito della Sclerosi Laterale Amiotrofica in cui la nostra tutor appariva sgallettante, in piena forma e cantava una canzone a cappella.
Posso dire di aver sfiorato il coma da overdose di squallore, ma non era ancora finita.
Prima di andarmene, la tutor ha voluto omaggiarmi di un'agendina colorata come quelle che si regalano ai bambini...
Atroce.
Sono uscita ancora sotto shock e sono andata verso il metrò col piccolo Ivan: le sue chiacchiere torrenziali mi hanno consolata delle cinque ore buttate.

Buon Natale.



venerdì 10 dicembre 2010

Against Fashion


La scuola dove lavoro sta accanto ad un istituto di moda e design. I ragazzi del CFP vengono dalla periferia e vestono tutti pressapoco allo stesso modo, look gangsta o come dicevano anni fa in Inghilterra chavs: tuta e scarpe da ginnastica, giubbotti imbottiti lucidi, cappellini da rappettaro tenuti così stretti che non toccano affatto il cranio ma torreggiano su di esso appoggiandosi alle orecchie. Capelli cotonati e trucco pesante.

Dal cancello vicino entrano ed escono tipe e tipi acchittati con tutte le declinazioni del fashion: dalle post punk con calze smagliate al punto giusto e borsetta leopardata coordinata, ai fighetta col cappottino stretto, il capello lisciato con cura e la montatura dalle lenti enormi che va di moda adesso.

Il contrasto a volte è spassoso, ma in effetti non volevo proprio parlare di questo.

Volevo parlare di questa mania soprattutto dei maschietti di portare jeans e pantaloni in genere con un cavallo spropositatamente lungo.
Nella mia scuola non si trova un paio di pantaloni normale, perfino il professore di scienze porta questi cosi. Un ragazzino della mia classe li preferisce con la gamba stretta, così a guardarlo da lontano si ha proprio l'impressione che si sia fatto la cacca addosso. E pensa di essere fico con addosso quella roba.
Il mio ragazzino mi ha sconcertata quando gli ho detto di comprarsi una tuta perchè con quei jeans assurdi era impossibile correre durante la lezione di ginnastica: quello s'è palesato la settimana dopo con una tuta identica ai suoi jeans, solo di una stoffa diversa.
Veder correre questi ragazzini per prendere un tram è uno spettacolo raccapricciante, vien da piangere.
Ma non è solo una questione pratica...è anche estetica. Perchè a chi sta loro intorno tocca una visione in Vistavision delle loro chiappe fasciate da mutande multicolore.
Ieri un tipo davanti a me aveva i pantaloni così abbassati (evidentemente erano normali pantaloni che l'amico tirava giù) che potevo vedergli quasi tutto il sedere, sarebbe bastato un niente per calarglieli completamente, tanto era precario l'equilibrio.
Apparentemente li comprano di una o due misure più grandi, così il cavallo scende ancora un pò e arriva alle caviglie.
Quando devo sedere in fondo alla classe poi si scoprono gli altarini, in questo caso anche delle ragazze che hanno i jeans strettissimi ed a vita strabassa. Come dico sempre io "Un display di chiappe da fiera campionaria". Non lo dico per moralismo, a me non frega niente, però diciamo che mi fa un pò l'effetto di quelli che si calano le mutande e mettono in mostra il sedere dal finestrino di un'automobile in corsa...Dopotutto vado a scuola per insegnare, mica a fare le selezioni di Mister Mutanda e Miss Perizoma.

E poi, volete mettere quanto meglio si può valutare la bellezza di un sedere con un paio di jeans come si deve? Pensateci, pensate a cosa sarebbe stato Bruce Springsteen con un paio di questi pantalonacci spendorlenti! "Born in the USA" non sarebbe stato lo stesso!!!

Lo so, lo so, suono come una vecchia zia...Ma vorrei essere lì quando questi ragazzi criticheranno il look dei loro figli, vorrei proprio essere lì...



Pala e Piccone

Alla faccia del precariato, le cose per gli assistenti alla comunicazione si fanno ancora più dure. Le autorità che nella nostra ridanciana città si occupano dei contributi destinati ai disabili sensoriali hanno infatti modificato il metodo di pagamento con un'apparentemente innocua ed ingenua norma che però non ci vuole un genio per capire che si rivelerà bastarda e velenosa.Non scendo in particolari ma vi elenco i fatti salienti:

1) La famiglia del ragazzo disabile è costretta ad avere un conto in banca per usufruire del contributo;

2)Le assistenti non potranno più ritirare personalmente il contributo.

Le conseguenze non troppo difficili da immaginare saranno:

a) molte famiglie di disabili extracomunitarie non hanno un conto corrente e potrebbero non sentirsela di aprirne uno, per via dei costi che dei vari passaggi (ricordarsi ogni mese di pagare l'assistente etc), rinunciando dunque al contributo e creando una nuova disoccupata;

b) per la condizione precaria in cui molte delle suddette famiglie si trovano, potrebbero cedere alla tentazione d'intascarsi il contributo e non pagare l'assistente, la quale può al massimo rinunciare all’incarico, visto che non ha nessuna copertura istituzionale alle spalle;

c) questo lavoro -che già non prevede una reale assunzione nè copertura assicurativa nè un qualunque riconoscimento- subirà un’ulteriore clandestinizzazione perchè di fatto inesistente, nonostante sia necessario all'integrazione dei bambini e ragazzi sordi e ciechi nella scuola.

Sia gli operatori che gli utenti sono vittime di questo provvedimento, la dimostrazione che le istituzioni se la prendono con i più deboli (disabili, soprattutto extracomunitari, lavoratori precari e precarissimi) e riducono (in nome di interessi meschini) ogni cosa a un banale e meschino scambio di denaro. Vedo troppo bene tutti i giorni cosa questo comporta sulla pelle dei ragazzi.

Il fondo l'abbiamo raggiunto, si comincia a scavare.


mercoledì 10 novembre 2010

Hard Times

Nonostante tutto resto a scuola. Ho parlato con i servizi sociali e mi hanno detto che ora come ora trovare una sostituzione sarebbe dura. Ok, ok. Ma non guardo più in faccia l'insegnante-spia. Non le parlo più. Ormai non m'aspetto un cazzo da questa struttura ma se sgarrano li metto nei casini.

Altro fronte. Un lavoro di disegno, ho sgobbato tutta l'estate. Adesso la committente sta facendo storie per i soldi da darmi...Mi vien voglia di mandarla a fanculo.

Non sono ancora riuscita a seguire una sola lezione in Università ed ho già pagato 1000 euro di acconto per le tasse...
Le cose potrebbero andar peggio...ma anche così non salto proprio di gioia.

mercoledì 3 novembre 2010

IO NO

In questi giorni di nuovi casi escort, minorenni e bungabunga a carico del premier, si cerca di puntare (memori forse dei precedenti che non hanno portato alcun risultato alle opposizioni) sull'irregolarità delle procedure seguite per l'affidamento della signorina Ruby(accusata di furto) all'igienista dentale del succitato premier e di evidenziare come egli abbia abusato del proprio potere.
Va bene. Facciamo che i politici battano quella strada per i loro scopi.

Io però non ci sto. Cioè, a me non basta. Non mi va di passare sopra l'immoralità di un politico che sbandiera a suo favore i valori della famiglia e poi si accompagna a ragazzine minorenni. No. Non è la stessa cosa che passare il proprio tempo con transessuali adulti, non è la stessa cosa che passare la notte con una escort pagata.
Non lo è perchè si rischia di legittimare comportamenti del genere. Non dimentichiamo che la tv e la politica sono purtroppo un'ispirazione per il pubblico, di questi tempi.

E non dimentichiamoci cosa abbiamo provato due settimane fa credendo alla prima versione della storia della ragazzina di Avetrana...A me sono venuti i brividi, e a voi?

Per questo io non mi accontento. Che parlino pure delle telefonate ma noi teniamo presente anche tutto il resto.

sabato 30 ottobre 2010

Salve salvino, caro vicino!


Ora mi sono un pò calmata ed alla rabbia è subentrato un sentimento di odio sordo e pronto alla futura vendetta.
Torniamo a martedì scorso. La mefitica tutor (alla quale fischieranno le orecchie, spero) della mia classe mi dice che lei e la preside vogliono parlarmi. Ahi ahi, di solito questo significa grane. Ma dato che non mi sembra di essermi divertita troppo a scuola ultimamente, pateticamente mi auguro che mi si voglia informare rispetto al programma personalizzato per il mio ragazzino (che a quasi novembre non m'è ancora stato comunicato) ma so che è un'illusione.
Certo però, che non mi aspettavo quanto segue.

Ci sediamo in un'aula gelida e la tutor mi contesta una battuta di spirito che ho fatto durante la lezione d'Italiano del venerdì precedente. Forse un'Assistente alla Comunicazione non dovrebbe fare battute, ma tenete presente quanto segue:
- conosco l'insegnate ed i ragazzi da 3 anni, io conosco loro e loro conoscono me;
-era venerdì, all'ultima ora, dopo una settimana di lavoro;
-sto in classe tutte le ore di tutti i giorni, con un rapporto uno ad uno che a volte risulta soffocante, subendo il casino atroce che fanno i ragazzini e cercando di lavorare nel medesimo casino.
Detto tutto ciò veniamo alla battuta incriminata.
Nel baccano della classe la professoressa cerca d'iniziare il discorso su "ognuno ha un'abilità": l'assoluta indifferenza accoglie quest'affermazione e si aggiungono osservazioni, battute etc. Il solito. Cercando di spezzare questo rito ormai consueto dico "Anche G. (uno dei ragazzi) ha un'abilità, è bravissimo a rollare".
Apriti cielo. Quella parola "rollare" mi fa mettere in croce.
Signori, sappiate che in una scuola di CL dire rollare è un pò come dire sodomia.

Faccio osservare due cose alle giudici che cominciano a ricordarmi due convitate del KKK, primo che si possono rollare sigarette, non solo canne ("La perversione sta negli occhi di chi guarda" O.Wilde), secondo che una parola del genere, in un posto del genere non fa nessun effetto.
Invece no signori, in una scuola frequentata da ragazzi problematici, a volte con precedenti e denunce, in una scuola dove c'è gente che si cala pasticche o si fa chilum prima di entrare è abbastanza evidente (chi sta sempre in classe nota i cambiamenti di carattere dei ragazzi) la parola rollare è bandita.
Penso alla canzone di Elio "Storia di un bellimbusto" e mi chiedo cosa sarebbe successo se l'insegnante m'avesse udito pronunciare il verbo "pippare". Mi avrebbero appeso per i piedi.

La cosa che mi fa imbestialire è che con questa persona ho lavorato tre anni, intrattenendo fin qui buoni rapporti. E lei non solo non è venuta a parlare subito con me per una cosa che si sarebbe risolta tranquillamente tra di noi (anche perchè non era poi così grave), neanche ha avuto il coraggio di essere presente alla "riunione" con la scusa delle lezioni e (ancora peggio) era stata in classe con me per ben due ore in quella mattina che si sarebbe conclusa con il cazziatone. Ha fatto finta di niente.

Ora, con i giorni che passano, mi sto rendendo conto di quanto la situazione sia paradossale, in un paese in cui i politici -gli stessi che mantengono il potere di queste sette e gli passano la grana per tenere aperte strutture scolastiche che tolgono lavoro alle scuole pubbliche- hanno amici spacciatori che gli portano a casa coca e fica (oddio, ho detto coca e fica!), magari minorenne, un'educatrice viene messa in croce per aver detto la parola ROLLARE!!!!!!
E mi rendo conto anche di un'altra cosa, che questi figuri che gestiscono il presente e purtroppo il futuro di questi ragazzi sono come Ned Flanders dei Simpsons e cercano di creare un mondo ai loro ordini e che finisca tutte le parole in ino ed ina, dove tutti sorridono beatamente mentre ti infilano un coltello coltellino tra le scapole scapoline.

Vaffanculo vaffanculino.

PS Ho anche pensato che l'insegnante potrebbe effettivamente aver riferito come uno scherzo la mia frase e la tutor (che mi odia perchè oltre ad essere più bella ed intelligente di lei sono anche più in gamba e più amata dai ragazzi) ne abbia montato un caso per ferirmi.
Alla fine non possono fare altro che questo. Ferirmi, o isolarmi dagli insegnanti (tutto il sistema di usare il tutor come referente ha il preciso scopo di dividere ed imperare, se lo chiedete a me) perchè non mi possono licenziare, non mi pagano loro... Se dovessi scoprire una cosa del genere forse dovrei rivolgermi direttamente al capo supremo, anche perchè intendiamoci, non è mica la prima che mi fa (e voi lettori lo sapete bene). E lei non è esattamente una professionista senza macchia...

giovedì 28 ottobre 2010

Frammenti di conversazione adolescenziale

Sull'autobus, un gruppo di ragazzini. Borbottano qualcosa poi uno dice:
-Eh, quella aveva un culetto...
Borbottìo del gruppo, risate e approvazione.
-Ma io- riprende il ragazzo -l'ultimo giorno di scuola gliel'ho detto: "Prof, lei ha davvero un bel culo".

giovedì 21 ottobre 2010

Non voglio più sentire

Sono andati oltre, veramente oltre la (mia) sopportazione. Vorrei non sentire più parlare dell'adolescente uccisa in famiglia, vorrei non vedere più le sue foto sui giornali, non voglio neanche sapere la verità. Non m'importa davvero di conoscerla, perchè è stato detto veramente di tutto e inventato di tutto e ogni giorno c'è una novità, smentita il giorno dopo. I giornali e la televisione stanno nuovamente pasteggiando su un cadavere, un cadavere di bambina. Ormai tutto l'orrore possibile ce lo hanno servito, direi che può bastare così, almeno per me.

sabato 16 ottobre 2010

Tutor (scolastica di centro di formazione professionale)- frammento

Si aggirano come vergini suicide nei corridoi affollati di mostruosi ragazzotti in tuta col cappuccio sulla testa che si saltano addosso, fumano, ridono rumorosamente.
Sono fragili e terrorizzate, sono l'esatto contrario di quegli ammassi di muscoli, ormoni, forza grezza e brutale, pura energia fisica.
Sono tutor, laureate, educate, pettinate, vestite con gusto e misura. Cercano di colmarsi di buoni sentimenti alla vista di quegli energumeni che vengono dai quartieri più infami della città, da famiglie atomizzate, richiamano disperatamente la memoria di tutte le nozioni pedagogiche: sono loro che devono domare quella forza, quell'energia, quella confusione con le regole e i diplomi universitari ed il rigore. Ma hanno paura. Può volare un pugno, può farsi male qualcuno, può esserci del sangue. Dio, fa che non mi ci trovi in mezzo, pensano mentre camminano con i registri in mano tra due ali di allevi, le loro forche caudine.
Era meglio lavorare in un ufficio, era meglio se la raccomandazione gliela trovavano per lavorare in banca, al caldo, al sicuro, dove il massimo che può succederti è tagliarti con un foglio di carta.
Ci sono anche delle ragazze, ma quelle le terrorizzano anche più dei maschi, con quelle assurde pettinature cotonate, il trucco pesante e quegli abiti così poco femminili -tute come i ragazzi- o troppo femminili, troppo attillati, troppo scollati, in ogni caso troppo.
Troppo, troppo, tutto troppo per i loro nervi scoperti di vergini vogliose o frigide, immerse in questo perpetuo movimento d'ormoni. Vogliono attrarre e respingere allo stesso tempo: essere ammirate lasciando capire che no, loro non la daranno mai ad uno di quei rozzi adolescenti, anche se forse...

venerdì 8 ottobre 2010

Don't look back

Io ed il mio fidanzato stiamo insieme da quasi undici anni. Lui è parecchio più grande di me e devo essere sincera, la cosa non mi ha mai pesato e pensavo che la differenza d'età non sarebbe mai stata un problema.
MI SBAGLIAVO.
Perchè lui, che ha una vita prima di quella con me, che guardacaso coincide pressapoco con quella che sto vivendo adesso con lui, beh, tende ad essere un tantino legato ai ricordi.
E mi sono resa conto che questi ricordi stanno diventando un pò ingombranti. Va bene la riunione dei pensionati al bar tutti i martedì, a rimembrare un glorioso passato di sbornie e scazzottate e rock and roll. Va già meno bene girare per il mondo e scoprire che lui ha già visto tutto e lo vede con una lente distorta di 30/40 anni.
A volte parla al presente e fa finta di sorprendersi nel vedere che in quel lasso di tempo le condizioni di un paesaggio sono radicalmente mutate, oppure parla con amici di luoghi che ha visitato negli anni settanta o ottanta come se fosse stato là ieri. Penso con terrore a nostri amici attirati dalle sue chiacchiere che vanno a visitare un posto e lo trovano totalmente cambiato rispetto ai suoi racconti.

Ultimamente è scoppiata la DiaMania: sono comparsi degli scanner che permettono di trasferire direttamente sul computer le vecchie diapositive. E lui di diapositive ne ha una vagonata.
Prese in Grecia, Jugoslavia, Algeria, Tunisia, Turchia, Messico, etc. etc. etc.
Così da ormai due settimane passa il tempo fra il computer e lo scanner, riempie il lettore di diapositive, lo inserisce nello scanner, scanna, mette la chiavetta nel computer, ecco va bene, no non va bene, rifai tutto.
Il che non sarebbe un male, solo che poi, mentre io mi sto disperando per consegnare dei disegni entro tempo massimo, o mi struggo per la mia iscrizione all'università, lui arriva col portatile e comincia a mostrarmi la sua opera.
Personalmente detesto la visione delle foto e dei filmini delle vacanze altrui, normalmente sono dozzinali e fatte male. Queste sono belle, immortalano posti magnifci, ma è un pò lo stesso.
Almeno si organizzasse una serata di visione unica...invece è uno stillicidio, un continuo richiamo a guardare particolari e raccontare di ferie che non avendole vissute, non possono interessarmi moltissimo.

La parte peggiore però è rendersi conto che quello è stato il periodo degli entusiasmi e che il mio fidanzato l'ha già vissuto, con qualcun' altra. E ti senti irrimediabilmente in ritardo, tagliata fuori da una vita che non hai condiviso con lui e che se resti con lui forse non vivrai mai. Ti viene il sospetto che forse sono quelli gli anni in cui realmente si entra nel cuore della persona con cui si sta, quelli dei progetti, delle scoperte e dopo forse è tutto un enorme rimpianto e chi arriva a quel punto non riesce mai veramente a capire ed a farsi capire fino in fondo.
Chissà se le cose sarebbero state diverse se anche io fossi stata in quelle diapositive, se le incomprensioni sarebbero state minime o saremmo riusciti a venirne a capo più facilmente. Chissà se avremmo vissuto diversamente.

mercoledì 6 ottobre 2010

Quello che non c'è

Ho questa foto di pura gioia
E' di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello
che non c'è


Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è


Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è


Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c'è


Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è


Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull'acqua e
Su quello che non c'è


Ed ecco arriva l'alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c'è

(Qui il video ufficiale)

lunedì 4 ottobre 2010

Song of the Day

Quando pensi che un disco del Teatro degli Orrori ti abbia detto tutto, ecco che...


Che cosa c'è di strano
non c'è niente da ridere
all'anima fa bene un po' di nostalgia
l'amore è come un ladro
ch'è stato derubato
non te ne sei accorto
e adesso che ci siamo, tu
già te ne vai via
è forse per questo che
non ho ancora imparato a dirti
tu per me sei importante
anche se non ci sei
ecco perché
ho ancora un sentimento dentro
che non mi fa morire
ma neanche vivere

sabato 2 ottobre 2010

Acqua di Lourdes


Ieri, lezione di oreficeria:

R.(18 anni, ragazza)-Prof, mi hanno regalato una bottiglietta d'acqua di Lourdes e mi hanno detto di metterne un pò nell'acqua quando la bevo.

Prof-Lourdes è un mistero. Pensa che ci si immergono persone malate e queste malattie non si
attaccano ad altri...Però non credo che sia il caso di berla.

E.(18 anni, ragazzo, improvvisamente sveglio)- Che acqua è prof? Me lo dice, così non la compro più?

martedì 28 settembre 2010

Come volevasi dimostrare

La condanna a morte di Teresa Lewis ha avuto un effetto domino sulla povera Sakineh, Iraniana, che il mondo s'è mosso per salvare dalla pena di morte per adulterio.
Cogliendo prontamente la palla al balzo, il tribunale che la giudica l'ha ritenuta colpevole di complicità nell'omicidio del marito, motivo per il quale dovrebbe essere (ma speriamo non sia) impiccata. Pressapoco la stessa accusa che ha portato alla morte la donna Americana una settimana fa.
Ed ora, come faranno gli occidentali a dire che il tribunale Iraniano è ingiusto?

lunedì 27 settembre 2010

Schifezze 3- l'erba dei vicino

Ricorderete che qualche tempo fa scrissi di una giovane di Trento alla quale è stata portata via la figlia appena nata (che è stata giudicata adottabile) per il solo motivo che i suoi guadagni mensili ammontavano a soli 500 euro al mese.

Oggi guardiamo cosa succede in un paese come l'Inghilterra, dove non c'è Papa, dove i politici non usano la "famiglia" come un gagliardetto raccattavoti, dove l'aborto, anche per le minorenni, non è una tragedia.
Eppure è anche il paese che conta un record di teen-parents (genitori adolescenti), ragazzini che si trovano incinti a pesare sulle deboli spalle di genitori che spesso sopravvivono col sussidio di disoccupazione (qualche anno fa un ragazzino di 11 anni divenne padre di un bebè concepito con un'amichetta di 13...).
E allora leggiamo questo articolo in cui si illustra un caso limite che però dimostra una volta di più quanto l'azione verso questa donna e la sua bambina sia stata criminale.

venerdì 24 settembre 2010

Schifezze 2- Travi e Pagliuzze

Non credo a ciò che sento. Dopo mesi in cui il governo Iraniano è stato bersagliato da campagne provenienti da tutto il mondo per salvare Sakineh, una donna accusata di adulterio, dalla condanna a morte per lapidazione, sono stati gli Americani -da sempre paladini della "libertà" e supernemici dell'attuale politica Iraniana sui diritti umani- ad eseguire una condanna a morte.
Teresa Lewis, disabile mentale, riconosciuta colpevole di aver organizzato un duplice omicidio è stata giustiziata ieri con un' iniezione letale.
L'ironia è evidente e crudele, non credo che abbia bisogno di commenti.
Qualcuno potrebbe obiettare che l'omicidio non è paragonabile all'adulterio ma dopo aver ricordato che Sakineh è accusata anche di aver organizzato l'omicidio di suo marito (che sia vero o falso non interessa in questa sede), vorrei osservare che la cultura iraniana è molto diversa da quella occidentale e ciò che per noi è senza importanza, per loro è degno di un'esecuzione capitale.
Alla fine comunque, sembra che Sakineh non verrà giustiziata, mentre Teresa Lewis sì.
Per Sakineh, in mano al cattivo orco Iraniano si sono mossi mari e monti, per Teresa Lewis non c'è stato altrettanta partecipazione.
Di tutte le persone coinvolte le crimine per il quale e stata messa a morte, la più debole (una donna) viene presa come capro espiatorio. Che caso.
A dire che è più facile vedere il male negli altri che in noi stessi.

martedì 21 settembre 2010

Quando ti girano un pò le balle


E' già successo due volte nel giro di due settimane.
La tutor della classe in cui lavoro sembra non possa fare a meno di sottolineare che io non conto e non devo contare niente.

Un giorno un ragazzino si è girato e mi stava raccontando del tappetino di finta vacchetta che ha comprato per la sua cameretta. Anche se c'era parecchia confusione e di fatto la lezione non era iniziata, la tutor ha detto al ragazzo di guardare davanti a sè perchè "Titta esiste solo in funzione di Raffaele"(Raffaele è il ragazzino con cui lavoro). Gheeee! Primo errore. Non è colpa mia se io piaccio ai ragazzini e hanno voglia di parlare con me.
Oggi poi hanno diviso la classe in gruppi e gli hanno intimato di progettare un oggetto. Nessuno voleva farlo. Allora per invogliare il gruppo in cui c'era il mio ragazzino ho detto "Dai, facciamo un cadavre esquisit come i surrealisti, ognuno disegna un pezzo" e per invogliarli a lavorare insieme ho iniziato disegnando un particolare. Non l'avessi mai fatto. La tutor è arrivata tuonando che non devo fare io i compiti ai ragazzi e nemmeno ha lasciato che spiegassi cosa stavo facendo. Ha concluso la tiritera con "Perchè con tutto il bene che voglio a Titta (????) NON E' PARTE DELLO STAFF".

Ora, che ne dite, devo essere un tantinello incazzata o no?
Considerando non solo che conosco i ragazzi da un anno in più di lei e pur non avendo un ruolo istituzionale gli sono sempre molto vicino? Considerando che l'estate scorsa la stessa tutor ha detto che come adulto ho comunque un ruolo educativo nella classe? Considerando poi che dopo che me ne sono andata a leggere un libro è arrivata un'altra insegnante e pressapoco ha fatto la stessa cosa che stavo facendo io?

E adesso il domandone finale: anche se è l'ultimo anno che lavoro con questo ragazzo e si è affezionato a me, dovrei andarmene? Ci sto pensando seriamente.

lunedì 13 settembre 2010

The first day of many days


Ebbene, primo giorno di scuola.
La mia classe è stata spostata in un nuovo fiammante edificio appena restaurato (alla faccia di quelli che non studiano in scuole pubbliche che cascano a pezzi), un cambiamento che per ora sembra avvantaggiarmi livello di trasporti (45 minuti per arrivarci invece di un'ora) anche se è molto meno bello per chi prima poteva venire a scuola in ciabatte, tanto ci abitava vicino.

Entriamo, l'aula non è molto grande, non ha finestre ma un soffitto di circa 5 metri (si tratta di un ex capannone industriale) con una finestra che non possiamo neanche vedere. La luce proietta l'ombra di una griglia sul muro, al soffitto è appeso un allarme antincendio con tanto di lampeggiante rosso. I muri sono dipinti di fresco, un bianco ospedaliero inquietante. A metà tra Prison Break e Qualcuno volò sul nido del cuculo...Sì, in effetti la tutor potrebbe essere l'infermiera cattiva del film.

La mia classe è un pò turbolenta e la voce deve essere giunta fin qui. I nuovi insegnanti non sono affatto cordiali, non si fanno dare del tu e a malapena chiedono il nome degli allievi. La preside non ce l'ha nemmeno chiesto. Quando entra un adulto tutti si alzano, io non so cosa devo fare, non sono un'insegnante, ma nemmeno una studente...

I ragazzi paiono un pò sotto choc, forse non sono ancora del tutto coscienti del nuovo inizio o forse hanno capito che in un certo senso la pacchia è finita: rispetto agli scorsi anni sembra evaporata l'aura di maternità in deroga che aleggiava in classe. La tutor l'ha avuta vinta sulla coordinatrice, ora non deve più dimostrare di essere la migliore, non deve più sforzarsi d'interessarsi ai ragazzi, sono suoi. Giovedì scorso la nuova preside s'è a malapena presentata, non ha chiesto il nome a nessuno, insomma cordialità zero.
Pure la nuova prof di disegno è rigidina, ma almeno ha chiesto i nomi (un pò di malavoglia per la verità) e stabilito subito che a lei non si dà del "tu" ma del lei (nessuno ha mai dato del "tu" ad alcun prof).
C'è da dire che al solito nessuno ha dimostrato alcun interesse per il ragazzo sordo: quest'anno i professori saranno completamente separati da lui temo, con la nuova gestione mi pare di aver capito che i disabili ritornano ad essere altra cosa rispetto alla classe...Un bel passo indietro.

Alla fine delle prime due ore direi che la scuola sembra averla vinta ma sono appunto solo le prime due ore, solo il tempo potrà dire se le tecniche di F.,di R., di A. e degli altri funzioneranno ancora o si dimostreranno armi spuntate.

Starò a vedere...

venerdì 10 settembre 2010

Schifezze

Il "caso" non è recentissimo, data il 22 luglio: a Trento una giovane madre a cui è stata sottratta (per non usare altri termini) la figlia appena nata per il solo motivo che guadagnando 500 euro al mese non poteva provvedere ai suoi bisogni. La donna ha intentato causa e (la notizia è di ieri) l'ha persa. Sua figlia sarà data in adozione. A questo siamo giunti in un paese che sbandiera a destra e manca la famiglia e l'irrinunciabilità della maternità. Una poetica fatta di pappe ed omogeneizzati e pannolini cattura pupù e proprio per questo proibita a chi i soldi per permettersi questi lussi non ce li ha.
In un paese come la Svezia o perfino l'Inghilterra, dove le madri minorenni sono una quantità esagerata, non sarebbe mai successa una cosa del genere. In luoghi dove la chiesa cattolica non fa il bello ed il brutto tempo e la famiglia non è mitizzata nè strumentalizzata a fini politici no, in ITALIA sì.

Invece di aiutare questa donna e darle un sostegno, lo stato pensa bene di levarle il figlio e creare un dolore atroce che colpirà lei ed la SUA bambina per il "bene" della bambina stessa.
Come se tutto quello che un genitore deve ai propri figli fossero cibo e prodotti, televisori e telefonini, come se l'amore non contasse (e forse è così, diciamocelo) più un cazzo.
Mi viene in mente "Una modesta proposta" di Johnathan Swift, in cui l'autore con sarcastico humor ipotizzava di mangiarsi i bambini di coloro che erano troppo poveri per allevarli. Il parallelo è forse ardito, ma quanto, considerando la situazione? Solo i ricchi possono avere figli? Che razza di discorso è? E siccome i ricchi fanno sempre meno figli si finirà ad adottare forzatamente quelli dei poveri? Prospettive che richiamano le atmosfere del "Mondo Nuovo" ipotizzato da Huxley.

E in tutto questo dov'è la chiesa che parla tanto di "famiglia"? Dove sono i partiti che si riempiono la bocca di questa parola ad ogni passaggio televisivo di un loro esponente? Dove sono le istituzioni, i ministeri che devono difendere le pari opportunità, le opposizioni che devono dimostrare che si può fare diversamente? Dov'è tutta questa gente?

Questa è una vera violenza consumata al solito su una donna (e su sua figlia) che m'inorridisce e dà la misura di quello che siamo diventati. Bello schifo.

domenica 5 settembre 2010

Song of the day...

Un allegro motivetto cantato dai BEATLES!

sabato 4 settembre 2010

Quel tipo non mi piace

Non tutte le persone che frequentiamo sfagiolano ai nostri cari.
Anni fa ad esempio, mia sorella si accompagnava ad una tipa che faceva l'artista di strada. Lei la trovava fantastica, ma a me istintivamente non piaceva. Gelosia sorellare forse. O forse sesto senso, dato che in seguito questa persona si è veramente comportata da stronza. Capitò anche con un suo fidanzato, che dopo aver conosciuto definii "randagio" facendola alquanto incazzare. Anche quella volta non mi sbagliavo.

La questione però può complicarsi. Persone con le quali ti trovi bene sono ritenute insopportabili da altre che ti sono molto care. Per esempio, il mio fidanzato non regge un ragazzino della classe dove insegno che ho anche invitato a casa e col quale siamo andati al cinema. Capisco anche il motivo per cui a lui non piace (si tratta di un ragazzo abbastanza truzzo, piuttosto indigesto ad un uomo che si è fatto da sè ed ha valori solidi di lavoro etc). Detto questo, trovo che sia una compagnia godibile e certo non cattivo.
Mia sorella detesta diversi miei amici ma con una persona in particolare ha il dente avvelenato, non posso neanche dirle che occasionalmente ci sentiamo, si mette subito a ringhiare.
Alcune mie amiche non si reggono tra loro e quando capita di vederle insieme il disagio è palpabile.
Rendersi conto di queste energie spinge a un sacco di minuetti e sotterfugi per poter incontrare tutti senza privarsi della compagnia di nessuno. Inoltre ti mette un pò in mezzo, ti trovi a giustificare questo e quello, cercando di creare qualche punto di contatto, di far vedere le cose in prospettiva ventilando la possibilità che beh, in fondo lei non ha tutti i torti come tu non hai tutti i torti e...perchè non diventiamo tutti amici?
Alla lunga diventa una fatica, uno stress ed una bella rottura di palle. Così ultimamente ho smesso di provare. A volte si possono verificare situazioni sgradevoli, ma l'unica cosa che posso fare è essere corretta con entrambi.

Quello che m'incuriosisce è come mai due persone anche abbastanza vicine possano avere impressioni ed opinioni cosi contrastanti su un individuo...Perchè parlo comunque di relazioni consolidate, da cui non ti aspetti nulla di particolare, bene o male hai già capito come gira...
Mah, mah...

venerdì 3 settembre 2010

One Dimensional Man

« Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno del progresso tecnico » Herbert Marcuse, "L'uomo a una dimensione"

domenica 15 agosto 2010

sabato 14 agosto 2010

Vincenzo

A volte conosci delle persone e anche se ci condividi degli amici e degli interessi e le intravvedi spesso, non ti ci fermi mai a parlare.
Vincenzo è una di queste persone. Assiste una mia amica che sta sulla sedia a rotelle e nonostante lo incontri abbastanza spesso non ci ho mai parlato veramente. Ma ieri, del tutto casualmente ci siamo trovati a discutere, ed ho fatto delle scoperte.
Come ad esempio che lui ha studiato in seminario ed ha abbandonato un anno prima di diventare prete. Da lì è partita una lunghissima discussione sull'essere umano, poi sulla religione, sulla bibbia, sulla chiesa: ho esposto i miei dubbi, a cui lui ha risposto con le sue idee, molto francamente ma senza pedanteria o vuote frasi ideologiche sentite e risentite durante le lezioni di religione ed al catechismo.
Ed anche se siamo di idee opposte, ascoltarlo non mi ha affatto dato fastidio. Non ho cambiato di una virgola le mie convinzioni e probabilmente lo stesso è per lui, però l'ho ascoltato volentieri argomentare e dare una prospettiva diversa a ciò che vedo.
Non è facile trovare persone così, che discutono senza mai alzare la voce. Anzi, penso che forse era troppo in gamba per finire il seminario.
Mi viene in mente un altro ragazzo col quale m'è capitato di scontrarmi recentemente su questi temi (potremmo parlare di karma...), anche lui laureato in teologia ma capace solo di esprimere la dicotomia ateo=comunista (uhuh, che novità).
La conversazione con Vincenzo mi ha tanto colpita che quando l' ho salutato gli ho detto che dobbiamo riparlarne...e lo penso davvero.

mercoledì 11 agosto 2010

What are the clouds?

Oggi, in un down post ferie, mi è tornata in mente una canzone di Domenico Modugno col testo di Pierpaolo Pasolini. Benchè non abbia proprio una passione sfrenata per nessuno dei due, ho sempre trovato questo brano bellissimo...E' stato utilizzato come sigla di "Uccellacci Uccellini" di Pasolini, se non erro. Ricordo questa scena agghiacciante in cui Totò e Ninetto Davoli, travestiti da marionette vengono buttati in una discarica e mentre la loro storia volge al termine, loro guardano il cielo e parte la canzone. Roba da piangere.

Cosa sono le nuvole

Domenico Modugno

D. Modugno - P.P. Pasolini

Che io possa esser dannato
se non ti amo
e se così non fosse
non capirei più niente
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

ahh ma l'erba soavemente delicata
di un profumo che da gli spasimi
ahh tu non fossi mai nata
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso
perciò io vi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta

ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura
l'unico e tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così



giovedì 5 agosto 2010

Una C60 / Summer of '10

01) Bruce Springsteen, Wrecking ball. Stampato unicamente come singolo in vinile per sostenere, in occasione del Record Store Day, la causa dei negozi di dischi attanagliati da una crisi che appare irreversibile, il nuovo singolo dal vivo di Springsteen è una full immersion nel sound della E Street degli anni zero (e un tributo al baseball).

02) Nina Nastasia, Cry cry baby. Dietro un nome da fumetto si cela una delle più interessanti folksingers indie americane. La canzone è l'open track dall'ultimo album, Outlaster.

03) The Coral, More than a lover. Passa il tempo. Anche per i Coralli di Liverpool, già al sesto album. Questa è la convincente open-track del recente Butterfly House.

04) Litfiba,Sole Nero. Colpo di coda, per parafrasare il titolo di un loro disco, dei Litfiba. Sono tuoohhrnaahhtiii. E un pò fa piacere, dài.

05) James Carr, The Dark End of The Streets.
Di questa canzone avevo parlato qui, recensendo una
raccolta di racconti di Lethem. E, beh, non ho niente da aggiungere.

06) Kula Shaker, Only Love.
Ah giusto! Sono tornati anche loro. Più pop e meno mistici. Come dicevo, il tempo passa per tutti, neh.

07) Christina Aguillera, Sex for Breakfast.
Bel lentaccio in perfetto stile new rn'b. Video turpe quanto basta. Lo so che vi pace, non provate a negare...

08) Kelis, Acapella.
Qui si balla, e anche di brutto. Pump up the volume, folks!

09) 99posse, Antifa.
Accidenti che tristezza il nuovo singolo dei redivivi novenove. Sembra una parodia dei loro pezzi da combattimento più riusciti. Perchè l'ho messo allora? Non lo so. Nostalgia e affetto, presumo...

10) Gloria Jones, Tainted Love.
Per quelli che credevano che la versione dei Soft Cell fosse l'originale. Per chi pensa invece lo fosse quella del reverendo Manson, non c'è speranza.

11) The Fratellis, Baby Fratelli.
Riscoperta grazie a Lateral, la rassegna stampa "deviata" di Bottura, la mattina su Capital. Belle chitarrozze pop and roll, buon umore a garganella

12) Ozzy Osbourne, Fearless.
Quando gli hanno fatto notare che il suo nuovo album (Scream) ricordasse forse un pò troppo la roba dei Black Sabbath, Ozzy ha risposto serafico: "Beh poteva andare peggio. Pensa se avesse somigliato ai Deep Purple..."

13) Shakira, Waka Waka.
Impensabile una playlist estiva senza il singolone dei mondiali. Altro che Notti Magiche...

14) The Baseballs, Umbrella.
Tedeschi. Fanno rockabilly. Riprendendo i classici moderni. E...uhmm...sì. Questa è proprio quella di Rhianna

15) Shane MacGowan & Friends, I put a spell on you.
Beh, cazzo avete da guardare?!? Al cuor non si comanda...

sabato 31 luglio 2010

!!!

Linko un articolo molto interessante sull'influenza delle lingue sulle culture...QUI

mercoledì 28 luglio 2010

Passaggio di consegne

L'anno scorso all'Hard Rock Calling ad Hyde Park, i Gaslight Anthem hanno invitato sul palco il loro padrino Bruce Springsteen.
Insieme hanno brutalizzato The 59 sound.
E' stato come assistere ad un ideale passaggio di consegne tra chi ha fatto la storia del rocchenroll degli ultimi lustri e chi, con ogni probabilità, la farà.
In comune la provenienza da quel non -luogo che è il New Jersey.

mercoledì 21 luglio 2010

Preoccupazioni

Dunque l'altro giorno vado in Provincia, con la madre del ragazzino che seguo ed il ragazzino stesso.
Bisogna fare la richiesta di rinnovo di assistenza alla comunicazione, ma alla signora manca un modulo ISEE che attesta i redditi e per rifarlo (è scaduto tipo due giorni prima) ha bisogno della presenza della sorella che in questo momento si trova oltreoceano e tornerà a fine agosto.
Il termine della richiesta è venerdì prossimo.
Chiediamo all'assistente sociale cosa possiamo fare. Lei dice che si può solo far firmare un modulo al richiedente in cui dichiara di accettare il contributo minimo per l'assistenza e si impegna a fornire quanto prima il nuovo modulo ISEE.
Dò un'occhiata al contributo minimo: equivale ad un terzo del mio già magro salario.
"Scusi" chiedo "Ma io dovrei lavorare un mese (speriamo uno solo!) per questa cifra?"
"La famiglia può integrare, ma si deve accordare lei".
La madre fa il sorriso di chi non ha capito o fa finta di non capire. Non posso darle torto in fondo, lavora per sè e per il figlio, fa la donna delle pulizie, è extracomunitaria, sta in affitto in un posto che deve essere orrendo in una periferia dove la gente ha le finestre che danno sul cavalcavia della circonvallazione.
L'assistente sociale non batte ciglio.

Questo è il mondo in cui si dibatte la mia categoria, pagata con un contributo Provinciale, il resto al vostro buon cuore. Magari se mendico ai semafori tiro su qualche euro in più.
E se da una parte mi sembra assurdo aspettarsi da questa donna un'integrazione economica (con che faccia gliela chiedo?), dall'altra mi sento rabbiosa perchè ho sempre fatto più, molto più del mio dovere per suo figlio e devo mangiare pure io, potrebbe pensarci da sola.
Ho fatto un conto. La mia retribuzione fino ad adesso ha coperto 25 ore la settimana, questa cifra ne copre 31 al mese.

Ma sentite questa. Pare che tra le nuove regole sulla mia categoria ci sia anche quella che stabilisce che dopo il 26mo anno d'età, a meno che non faccia l'università il sordo non ha più diritto al contributo per avere un'assistente alla comunicazione. Una regola assurda, considerate le difficoltà scolastiche dei sordi e l'arrivo di giovani sordi, alfabetizzati e molto in gamba dall'estero. Conosco un ragazzo dello Sri Lanka di 25 anni, che vorrebbe prendere un diploma, ma come farà senza assistente alla comunicazione? Non se la può certo pagare.
Tenete presente poi che molti di questi giovani hanno già fatto le superiori nel loro paese, ma il diploma non è riconosciuto qui e così sono costretti a rimettersi a studiare per ottenere ciò che già hanno. Ma così non possono farlo. Questo è anticostituzionale e viola il diritto allo studio.

Tutto ciò mentre il Comune inonda le biblioteche pubbliche di fascicoloni a colori sul bilancio sociale dell'assessorato a famiglia, scuola e politiche sociali. Ammassi di fotografie esaltanti e quattro pagine di dati concreti che potevano essere restituiti senza spendere tanto, dato che di questi libretti il 95 percento andrà al macero. Questo per far cassa in vista delle prossime elezioni, convincerci che ci pensano loro alle nostre necessità, ad aiutarci. La crisi c'è solo per noi, la campagna elettorale ne è esente.
Sono preoccupata, preoccupata...



martedì 20 luglio 2010

Citami quello (pro)

-Scegli. Testa o croce?
-Ma lo capisci che non è la moneta a decidere? Che sei tu a decidere?
-Io e la moneta siamo arrivati allo stesso punto.

Vaticano Pedofilo: Tragedia più tempo

Era inevitabile che succedesse...Guardate il video

Citami quello

Hihi, vediamo quanti indovinano...

1) Mi avrebbe offeso di meno se avesse ucciso mia madre.
2) La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale.
3) Esiste nel mondo una specie di setta della quale fanno parte uomini e donne di tutte le estrazioni sociali, di tutte le età, razze e religioni: è la setta degli insonni, io ne faccio parte da dieci anni. Gli uomini non aderenti alla setta a volte dicono a quelli che ne fanno parte: 'se non riesci a dormire puoi sempre leggere, guardare la tv, studiare o fare qualsiasi altra cosa'. Questo genere di frasi irrita profondamente i componenti della setta degli insonni. Il motivo è molto semplice; chi soffre d'insonnia ha un'unica ossessione: addormentarsi.
4) La sfortuna non esiste. È un invenzione dei falliti... e dei poveri.
5) Forse sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita.
6) Quando si è stati amici una volta, lo si è per tutta la vita.

lunedì 19 luglio 2010

Citami questo! / 2

Altro giro. Direi che stavolta i cinefili devono farcela entro l'indizio numero 3.

1) La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, dappertutto. Non c'è scampo: sono nato per essere solo.

2) Adesso devo rimettermi in forma, stare seduto tutto il giorno mi ha fatto diventare flaccido, i muscoli sono spariti da oggi in poi cinquanta flessioni tutte le mattine, cinquanta flessioni niente più tranquillanti niente più cibo cattivo lontano dai nemici del mio corpo d'ora in poi la mia vita sarà riorganizzata tutti i muscoli dovranno essere tesi.

3) - Insomma, qual è il tuo problema?
- Passo la notte in bianco
- E vatti a vedere i film porno
- C'ho provato, ma è lo stesso
- E allora che fai la notte?
- Vado in giro fino al mattino in metropolitana. Allora ho pensato, se è così è meglio che mi faccia pagare.

4) Vengono fuori gli animali più strani, la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l'altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre.

5) Ogni volta che riporto la macchina in garage devo ripulire i sedili, sono sempre impiastrati. Certe volte c'è anche del sangue

6)- Ma dove va?
- Me ne vado a casa.
- Perché?
- Non so perché ci sono venuta. A me non piacciono questi film.
- Ah, guardi che io, io non lo sapevo che lei la pensava così per questi film. Io poi non m'intendo di film, se l'avessi saputo...
- E questi sono gli unici film che lei va a vedere?
- Sì, io ci vengo qui, mi pare che, non sono mica male...
- Portarmi in un posto simile significa non avere il minimo rispetto per me.
- ...Ah, allora andiamo in qualche altro posto, ci sono tanti cinema dove andare, io, io non me ne intendo ma posso portarla in un altro posto, dove vuole.
- Siamo troppo diversi.

7) State a sentire stronzi figli di puttana io ne ho abbastanza, ho avuto anche troppa pazienza e non ho intenzione di... State a sentire stronzi, figli di puttana io ne ho abbastanza, ho avuto anche troppa pazienza, ho avuto anche troppa pazienza, ho avuto troppa pazienza con voi sfruttatori, ladri, drogati, assassini, vigliacchi. Ho deciso di farla finita, ho deciso di farla finita, ho deciso di farla finita, ho deciso di... sei morto!

8) - È lei Matthew? Cerco compagnia.
- Sergente, le giuro che non sto facendo niente, sto, sto soltanto aspettando un amico. Ma perché mi vuole portare dentro?
- Non sono un poliziotto.
- Allora perché m'ha detto che cerca compagnia?
- ...M'ha mandato quella ragazza lì.
- Ah, ma non è che, non è che ha una 38 dentro quegli stivaletti?
- Una 38? No, no no. Sono pulito.
- Ah, allora sei davvero un cowboy?
- Sì.
- Ah, meglio così, molto meglio, si sì. Preferisco. 15 dollari 15 minuti, 25 dollari mezz'ora, va bene?
- Ma va.
- Cowboy, eh? Una volta anch'io avevo un cavallo, a Coney Island. È stato investito da un tram. Senti, prendere o lasciare. Se vuoi fare economia è meglio che non ci vai proprio. Perché se ci vai poi torni qui tutte le sere; ha 13 anni, tu non l'hai mai vista una passera come quella. Ci puoi fare quello che vuoi con quella, puoi venirle addosso, puoi fare davanti, puoi fare di dietro, tutto quello che vuoi insomma. Te lo fa diventare in un modo che te lo senti scoppiare.

9) Solo adesso mi accorgo quanto lei assomigli a tutti gli altri. Fredda e insensibile. Ce n'è tanta di gente così, specialmente le donne. Sono tutte uguali

10) Ah si certo, ah ah... Vaffanculo figlio di puttana, ti ho visto arrivare sai, pezzo di merda, avanti, avanti su, io non mi muovo, non mi muovo dai, prova a muoverti tu, e muoviti... Non ci provare stronzo. Ma dici a me? Ma dici a me? ... Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di', ma con chi credi di parlare tu? Ah si è e, va bene...

giovedì 15 luglio 2010

"Basta che non parliamo del caldo..."


Col cazzo, cara la mia Kathleen Turner! Parliamone! Perchè io di questo caldo ne ho già le tasche piene! Mi fa sbroccare!!!!AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! Datemi una nuova glaciazioooneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

venerdì 9 luglio 2010

Della praticità


Si dice che gli uomini siano esseri pratici.
Io ho qualche dubbio.
Qualche sera fa siamo rientrati da un viaggio. L'arrivo a casa era previsto verso le 23 ma a causa di un ritardo dell'aereo abbiamo aperto la porta di casa circa un'ora dopo.
Quando arrivi a casa verso mezzanotte e sei in ballo da ore tra metropolitane, aerei, autobus e ancora metrò, quando ti sei portato un valigione in cima alle scale, ed entri in casa e la trovi un forno, cosa fai?
Personalmente apro tutte le finestre, mi metto in bermuda e mi svacco sul divano.
Non avendo cenato mi mangio anche uno yoghurt e guardo un pò di tv per rilassarmi.

Invece, il mio fidanzato inizia una laboriosa attività: disfa la valigia, mette i panni sporchi da lavare, riordina tutti i souvenir, mette nell'armadio gli abiti non usati.
Verso le 00.30 sento che smadonna in camera da letto e lo trovo che armeggia con uno dei cassetti del suo comodino, completamente uscito dalle guide: non mi spiega niente e mi chiede aiuto. Un pò scocciata lo accontento. Ma quando non riesce a reinserire con successo il cassetto, s'incazza il doppio, comincia a svuotarlo. Gli cade una custodia di Swatch ed ha uno dei suoi scattini, sbatte la scatola con rabbia e l'orologio vola di fuori.
Ditemi se questa è praticità: a mezzanotte e mezza, dopo una giornata in viaggio, non trova niente di meglio da fare che smontare i mobili e incazzarsi col loro contenuto. Ovviamente lo mando a quel paese e vado a farmi una doccia.
Una situazione simile si verifica un paio di sere più tardi, quando colti dal panico per un'invasione d'insetti simil zanzare andiamo alla ricerca di un emanatore elettrico d'insetticida, sepolto nei mobiletti di bagno o cucina.
Apro un'anta e sento un TAC. Dopo di che l'anta non si chiude più perfettamente (ma si chiude). Ancora siamo oltre la mezzanotte e ancora il mio fidanzato si arma di cacciavite e cerca di risolvere il problema, chiamandomi in aiuto e incazzandosi perchè non ci riesce. Alla fine si rompe una delle cerniere sulle quali stava operando. Bene. Almeno stavolta non s'incazza eccessivamente, e non sbatte niente per terra.
Più in generale la sua abilità è splendida nel chiamarmi in suo soccorso quando sa benissimo che non gli sarò di alcun aiuto e che magari mi stavo schiantando sul divano dopo una giornataccia. Sembra che più che di una mano abbia bisogno di conforto o di un pubblico davanti al quale perdere le staffe. Ma la cosa peggiore è che si fa prendere dal panico e diventa matto per una stupidata.
Mi ricordo quando abbiamo montato lo stendibiancheria sopra la vasca da bagno: ad un certo punto lui s'è fatto cogliere da uno dei suoi momenti di paranoia e quasi si fa partire un embolo per un problema di montaggio che io, osservando, avevo già risolto nella mia testa. La mia soluzione ha funzionato.
Insomma, saranno pure pratici gli uomini, ma a volte non sembra proprio...

giovedì 8 luglio 2010

Vittorie

Oggi sono andata ad una riunione di lavoro. Ero molto preoccupata, temevo che ci sarebbe stata una battaglia e io che nonostante le apparenze sono una persona molto mite ero in crisi. Detesto la gente che urla e temevo che per tenere la posizione avrei dovuto incazzarmi a morte e farmi venire una colica al fegato.
Invece, diciamo che è andata bene.
Certo, sotto la patina di accogliente perbenismo ho intuito messaggi chiari e perentori sul mio operato, ma dato che son stata sincera e onestamente so che queste persone mentono spudoratamente, me la sono cavata bene direi.
E' arrivata anche una mafiosissima accusa che però sono stata brava a rimbalzare al mittente, senza scaraventare la sedia in testa a qualcuno. Quasi con un sorriso.
Resta comunque un certo malessere: se dal mio lavoro non dipendesse un'altra persona avrei già mandato tutto a puttane. Questo ambiente è terribile, pieno di vipere, di pazzi e psicotici d'ogni fatta pronti a raccontar palle per metterti in pessima luce e crearti problemi.
Roba che mette i brividi, soprattutto considerato che si tratta di un mestiere che ha il nobile scopo di formare gli adulti del futuro. Che bel futuro...

martedì 29 giugno 2010

Song of the day: "Together" The Raconteurs


Continuo a chiedermi perchè Jack White non abbia continuato con questo gruppo...







You and me forever
We belong together
And we'll always endeavor
Throughout any type of weather

You want everything to be just like
The stories that you read but never write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
Or you'll get burned

You wrote our names down on the sidewalk
The rain came and washed 'em off
So we should write 'em again on wet cement
So maybe people a long time from now will know what we meant

You want every morning to be just like
The stories that you read but never write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
My only concern

I'm adding something new to the mixture
So there's a different hue to your picture
A different ending to this fairytale
When the sunset into which we sail

You want everything to be just like
The stories that you read but you can't write
You gotta learn to live and live and learn
You gotta learn to give and wait your turn
Or you'll get burned

lunedì 28 giugno 2010

Citami questo!

Ovvero, vi piace citare eh? E allora citami questo! Galleria di riferimenti ad opere artistiche diverse. Bisogna indovinare la fonte. In questo caso entro la citazione numero cinque, che senò lo sanno anche i bambini.

1) Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un rasoio, questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere.

2) Ognuno ottiene quello che vuole. Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati me ne assegnarono una. Me la portarono in camera neanche fosse il servizio ai piani

3) Accusare un uomo di omicidio quaggiù era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità a Indianapolis

4) Se un uomo ha abbastanza fegato da combattere con le budella in mano, può bere dalla mia borraccia ogni volta che vuole

5) Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto.

6) Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon

7) Charlie non fa il surf

8) Adoro l'odore del Napalm di mattina... ha il profumo della vittoria

9) L'orrore. L'orrore!

domenica 27 giugno 2010

Tereeeesaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Dato che è un pò che non vi scoccio con il Teatro degli Orrori...Compagna Teresa!

martedì 22 giugno 2010

Tutta la verità


Qualcuno di voi lettori ha figli. Qualcuno dei vostri figli quando avrà 14 anni vi dirà che non ha voglia di studiare. Potreste avere la tentazione di mandarlo ad un CFP. Non fatelo. Prendete in mano la situazione e costringetelo/a ad andare al liceo. Usate la forza se necessario. Non cedete.
Se quello a cui sono costretta ad assistere è quanto capita ovunque (mi auguro di no, ma chi lo sa) i CFP sono parcheggi dove vengono messi ragazzi con problemi grandi e piccoli, chi non ha voglia di studiare e chi non ci arriva, chi ha seri problemi psichiatrici e chi fa finta.
Ma loro, gli allievi, sono i più savi dell'intera struttura. Loro stanno male e reagiscono alla loro età ed all'ambiente. Sono gli adulti quelli che gli creano i problemi maggiori.
Ci sono genitori che non vogliono che il figlio sia certificato, ovvero che gli si riconosca una disabilità, psicologica o fisica e così rimangono senza assistenza e senza progetti personalizzati. Non imparano niente, nessuno gli insegna nulla e come entrano, escono. Anche le capacità che hanno, in nome del quieto vivere, non vengono sviluppate.
In classe succede di tutto, ma nessuno dei professori vede nulla.
Alcuni insegnanti non insegnano quello che dovrebbero e alla fine di ogni trimestre valutano i ragazzi non sulla base dei progressi (come ormai accettato dovunque) ma di una (una!) verifica di fine trimestre. Vale a dire che per passare serve giusto far bene il compito in classe, copiando magari. Per non parlare di alcune materie che praticamente non vengono fatte e poi si dà il 6 politico a tutti.
Lo scorso anno ho assistito ad episodi di razzismo e nessuno (solo un'insegnante) è intervenuto, anche quando ho segnalato l'accaduto. Meno male che i ragazzi alla fine trovano il loro equilibrio, non hanno veramente bisogno degli adulti. E mille altre cose vomitevoli, ci vorrebbe un libro per raccontarle tutte.
Ma la cosa peggiore è l'ipocrisia che tutto ammanta, il far finta che ci sia un'idea dietro. Psicologi, pompose visite di selezionatori del personale, tutte sciocchezze che non preparano nessuno alla vita vera. E allora quando li vedo far casino questi ragazzini mi danno un pò fastidio, ma d'altro canto mi verrebbe voglia di saltare sul banco e urlare insieme a loro, perchè hanno ragione, hanno ragione.

venerdì 18 giugno 2010

La pagliuzza, la trave e...


Leggo con un misto di sorpresa, indignazione e divertimento la notizia che "L'Osservatore Romano" all'indomani della morte di Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura, invece di ricordarlo o semplicemente ignorarlo, si è lanciato in una critica ideologica dello scrittore.
Non ho mai letto nulla di Saramago, ma 'impressione è quella che l'istituzione religiosa non tollera che qualcuno la pensi in modo diverso da lei. Saramago aveva criticato le Crociate -ricorda "L'Osservatore" ma non i gulag: il solito vecchio e patetico ragionamento, io ho sbagliato ma guardate, anche loro lo fanno, a loro non dite nulla? Come i bambini a scuola.
Josè Saramago viene definito antireligioso, e mi chiedo DUNQUE? Non è più concesso essere atei o non credere nella religione? Perchè forse ormai la questione non è più nemmeno credere in Dio o no, quanto piuttosto riconoscere l'autorità religiosa del Vaticano.
E pensando ai recenti accadimenti, il caso pedofilia e solo ieri l'annuncio dell'indagine a carico del Cardinale Sepe viene da ridere. Penso che Saramago non abbia mai fatto niente di ciò di cui vengono accusate queste persone.
Il fatto poi che queste cose vengano dette il giorno dopo la morte dello scrittore dà l'impressione di aver temuto una risposta diretta, che credo lui non avrebbe risparmiato. Insomma, una caduta di stile...In ogni caso penso che ormai queste critiche non lo interessino più di tanto...Per leggere tutto l'articolo de "L'Osservatore", cliccate qui.


sabato 12 giugno 2010

The great wide Tom

Nel suo piccolo (inteso come hype commerciale) anche le uscite del grande (inteso come valore artistico) Tom Petty coi suoi Heartbreakers sono un appuntamento prezioso, quasi epocale, vista la loro rarefazione temporale.
Higway Companion, il disco precedente era del 2006, oggi, dopo una breve licenza nella band dei suoi esordi (i Mudcrutch) Mr. Petty torna con i fidati companeros di tanti lavori, e dà alle stampe Mojo, un'incandescente trip nel blues elettrico.
15 tracce, nessuna sbavatura, nessuna incertezza.
Ascoltare per credere.

sabato 5 giugno 2010

Hank (again)

Rebel within, il nuovo lavoro di Hank Williams III, è finalmente uscito. Ecco la spettacolare title track.


domenica 9 maggio 2010

Procrastinate forever


Ovvero: quanto tempo mi serve per prendere una decisione importante e metterla in atto?
Anni. Quando lavoravo in banca ne avevo già piene le palle dopo un paio d'anni, ma ce ne ho messi altri tre per dire addio. Dal dentista non ci vado finchè non sto veramente da cani, finisco spesso anche i libri che non mi piacciono, nel lavoro mantengo un controllo quasi stoico, cercando di venire incontro a tutti, provando sempre a vedere le cose anche dal loro punto di vista anche se lo so, sono una manica di stronzi.
Non parliamo poi delle relazioni umane: a volte continuo a frequentare (o meglio, a farmi frequentare) da persone per le quali non ho più o non ho mai avuto interesse nel nome di non so neanche io cosa.
Sono una che deve toccare il fondo dell'esasperazione ( e ogni tanto andare oltre) per decidersi a dire veramente BASTA. Mi rendo conto a volte che le mie azioni sono come avvolte da una ragnatela: mi comporto come in quei sogni in cui vorresti gridare ma non ci riesci, in cui vorresti dare un pugno ma la tua mano non ha la forza necessaria o vorresti baciare qualcuno ma quella persona ti sfugge. Solo che accidenti, questa è la vita vera.
E dire che sono alla continua ricerca di una reazione da parte degli altri e addirittura cpn alcune persone non rinuncio mai a provocare per arrivare (magari) a un bel litigio.

A volte il mio inconscio mi viene in soccorso. Un paio d'anni fa stavo costruendo dei pupazzi per una tizia che a pelle non mi convinceva: ero dovuta andare a casa sua in un posto sperduto con mezzi miei (tipo tre ore tra treno e pullman) per portarle il lavoro fatto e avere i soldi. Sorpresa, i soldi non li aveva pronti. Ero abbastanza incazzata ma non dissi niente.
Me ne tornai a casa con la promessa che avrei avuto quanto mi spettava ed ottenuto un altro lavoro, presi il pullman e il treno. Esternamente ero tranquilla, ma dentro la rabbia cominciava a montare, come cemento in una betoniera, vrrrrvrrrr...
Per farla breve, ebbi poi uno scambio di mail con questa persona e scrissi cose che pensavo innocenti, ma furono interpretate per quello che profondamente erano: un'incazzatura epocale. Grazie a quelle mail finì la "collaborazione" e ringrazio al cielo, chissà quanto c'avrei messo se il mio subconscio imbestialito non mi avesse dato una mano.
Il problema è che la mente logica e la buona educazione tendono naturalmente a zittirlo, perchè il subconscio non ragiona, sente e basta. E credo tutti o quasi temiamo in qualche modo l'esplosione di contrasti che potrebbero mutare profondamente una situazione, magari dolorosa ma consolidata. E abbiamo paura delle conseguenze. Altrimenti anche tante cose dell'attuale situazione Nazionale non si spiegano.
E dire che una volta fatto il passo, delle conseguenze ce ne freghiamo e personalmente non ho mai avuto modo di pentirmi delle decisioni prese, quando finalmente ci sono arrivata. Purtroppo, prima si perde un mucchio di tempo.


sabato 1 maggio 2010

Lavoratoooriiiiiiiiiiii.....!!!


Primo Maggio, festa del lavoro. "Lavoro", un tormentone, un gagliardetto, una parola che negli anni recenti in Italia è diventata sempre più vuota e patetica man mano che veniva utilizzata per le campagne elettorali e per istupidire e spaventare le persone. Se vai ad intervistare gli studenti universitari e gli chiedi che sanno del 25 Aprile e della politica italiana, ne troverai tantissimi che ti diranno "A me non interessa, a me interessa il lavoro".
Gli operai ex di sinistra hanno spostato il voto perchè "...c'è bisogno di lavoro" . E così via.
Lavoro, lavoro. Ma quale lavoro? Un part time in un call center? Un contratto a progetto rinnovabile all'infinito tenendo il lavoratore sempre in sospeso senza certezze, senza diritti, senza uno stipendio decente? Oppure uno in nero, senza coperture sanitarie, senza assicurazione e peggio ancora senza la certezza di tornare a casa tutti interi la sera?
Questo è quello che "lavoro" oggi significa sempre più spesso, una parola che si associa a bisogno, necessità, una parola che a furia di dire sempre sì ha ormai più a che fare con il ricatto che con il diritto e la felicità. Non è questo il lavoro degno di essere festeggiato.
Perciò credo che oggi più che chiedere lavoro e basta sia necessario chiedere dignità del lavoro: stipendi adeguati, sicurezza, formazione, garanzie. Ma tocca a noi prima di tutti riconoscere questi valori a quello che facciamo: se non riteniamo che valga la pena di lottare per i nostri diritti significa che il nostro lavoro non conta niente. E' quello che qualcuno vuol farci credere, ma oggi è il giorno giusto per ricordarsi che non è vero, che dobbiamo chiedere per ottenere e che il rispetto non è un favore elargito dall'alto, ma un diritto.
Buon PRIMO MAGGIO!!!



Raro


Il Teatro degli Orrori fa un regalo ai suoi fans: dal sito di XL potete scaricare gratuitamente per un periodo limitato un ep dal titolo "Raro". Il disco contiene 3 versioni live di brani di "A sangue freddo" ("Die Zeit", "Io ti aspetto" e "Majakosky"), versioni inedite di "Compagna Teresa" e "Direzioni diverse" ed una lettura di "Lettera aperta al P. C. I.".
In attesa di vederli in azione (prima o poi ci riuscirò ad assistere ad un loro concerto!) un bel regalo. Bravi e generosi col loro pubblico.

domenica 11 aprile 2010

Un grande passo per l'umanità


Finalmente! Dove non ha potuto la mia insistenza femminile è arrivata la costante perdita di pelo del gatto! Così il mio fidanzo s'è arreso ed abbiamo un'ASPIRAPOLVERE!!!
Le pulizie di casa escono dal medioevo ed entrano nel rinascimento!!

sabato 10 aprile 2010

A magic spell

Shane MacGowan ha registrato il classico I put a spell on you per una causa benefica, recuperare fondi per la gente di Haiti. Si sono uniti al progetto
Nick Cave, Bobby Gillespie dei Primal Scream , the Sex Pistols’ Glen Matlock, The Pretenders’ Chrissie Hynde, Paloma Faith and Eliza Doolittle. Alle chitarre James Walbourne, The Clash’s Mick Jones e Johnny Depp. Cait O’Riordan al basso, e Carwyn Ellis ha suonato l' Hammond e il piano. Alla batteria Rob Walbourne. The fire hydrant was... “played” by Mick Jones.


domenica 14 marzo 2010

Ancora sul VaticanoPedofilo

http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_13/pedofilia-santa-sede-termini-prescrizione_cd286e7a-2e8a-11df-81be-00144f02aabe.shtml

RABBIA

Meno male che c'è la stampa estera.
Lo scandalo VaticanoPedofilo non viene adeguatamente preso in considerazione dalla nostra informazione, soprattutto televisiva, ma anche dalla stampa. All'estero, grazie al cielo (è il caso di dirlo) l'omertà su questo caso non c'è.
Quello che nessuno ha il coraggio di dire è che la Chiesa è come qualunque altro congresso umano, e nonostante l'adesivo di Gesù sul paraurti è soggetta alla stessa depravazione che esiste al di fuori di essa. La cosa scioccante è che si professa buona e non difende le vittime ma i carnefici.

domenica 7 marzo 2010

Why should I be good?


Mi ritengo una persona molto corretta. Mi ritengo una persona estremamente corretta. A volte troppo corretta; incapace di colpi bassi, sempre ancorata ad un senso del dovere decisamente marmoreo e irremovibile, perfino un pò fastidioso.
Però non so se faccio bene. Non so se sia giusta tutta questa mia incorruttibile lealtà. Arrivata a 40 anni mi chiedo se tutte quelle cose che non voglio fare e faccio per lealtà, non me le potrei invece risparmiare. Per esempio, andare a votare quando so benissimo che non c'è nessuno che in questo momento mi rappresenti. Perchè dovrei farlo? A quale scopo? Il mio seggio è lontano da casa, devo prendere il metrò e scusate, ma il dovere civico in questo paese, interessa ancora a qualcuno?
Altro esempio: Monty mi ha criticata per il post "Scelte" perchè a suo dire sembrava che volessi umiliare il mio ex collega della banca. Mi sono preoccupata, l'ho riletto e sono giunta alla conclusione che Monty aveva bevuto troppa orzata. Ma perchè mi sono preoccupata di fare la figura della bulla? Chi se ne importa? Perchè devo ossessionarmi, essere a posto, essere sempre nel giusto? Cos'ho che non va? E a questo punto, sono sicura di essere veramente la persona che credo di essere? Non voglio essere come Alex di Arancia Meccanica nè diventare una spietata dark lady che usa la gente, ma anche se affronto qualche conflitto, anche se scorno, anche se sbaglio, anche se la mia cazzo di personalità ha dei lati negativi, che male c'è ad averli (senza comunque crogiolarmici)?
Mi rendo conto di essere mio malgrado vittima del buonismo a senso unico (molto imprinting cristiano) che ci vuole sempre bravi, sempre a disposizione, senza scontentare mai nessuno. Invece noi veniamo continuamente delusi. Beh, credo che sia ora di finirla.