venerdì 8 ottobre 2010

Don't look back

Io ed il mio fidanzato stiamo insieme da quasi undici anni. Lui è parecchio più grande di me e devo essere sincera, la cosa non mi ha mai pesato e pensavo che la differenza d'età non sarebbe mai stata un problema.
MI SBAGLIAVO.
Perchè lui, che ha una vita prima di quella con me, che guardacaso coincide pressapoco con quella che sto vivendo adesso con lui, beh, tende ad essere un tantino legato ai ricordi.
E mi sono resa conto che questi ricordi stanno diventando un pò ingombranti. Va bene la riunione dei pensionati al bar tutti i martedì, a rimembrare un glorioso passato di sbornie e scazzottate e rock and roll. Va già meno bene girare per il mondo e scoprire che lui ha già visto tutto e lo vede con una lente distorta di 30/40 anni.
A volte parla al presente e fa finta di sorprendersi nel vedere che in quel lasso di tempo le condizioni di un paesaggio sono radicalmente mutate, oppure parla con amici di luoghi che ha visitato negli anni settanta o ottanta come se fosse stato là ieri. Penso con terrore a nostri amici attirati dalle sue chiacchiere che vanno a visitare un posto e lo trovano totalmente cambiato rispetto ai suoi racconti.

Ultimamente è scoppiata la DiaMania: sono comparsi degli scanner che permettono di trasferire direttamente sul computer le vecchie diapositive. E lui di diapositive ne ha una vagonata.
Prese in Grecia, Jugoslavia, Algeria, Tunisia, Turchia, Messico, etc. etc. etc.
Così da ormai due settimane passa il tempo fra il computer e lo scanner, riempie il lettore di diapositive, lo inserisce nello scanner, scanna, mette la chiavetta nel computer, ecco va bene, no non va bene, rifai tutto.
Il che non sarebbe un male, solo che poi, mentre io mi sto disperando per consegnare dei disegni entro tempo massimo, o mi struggo per la mia iscrizione all'università, lui arriva col portatile e comincia a mostrarmi la sua opera.
Personalmente detesto la visione delle foto e dei filmini delle vacanze altrui, normalmente sono dozzinali e fatte male. Queste sono belle, immortalano posti magnifci, ma è un pò lo stesso.
Almeno si organizzasse una serata di visione unica...invece è uno stillicidio, un continuo richiamo a guardare particolari e raccontare di ferie che non avendole vissute, non possono interessarmi moltissimo.

La parte peggiore però è rendersi conto che quello è stato il periodo degli entusiasmi e che il mio fidanzato l'ha già vissuto, con qualcun' altra. E ti senti irrimediabilmente in ritardo, tagliata fuori da una vita che non hai condiviso con lui e che se resti con lui forse non vivrai mai. Ti viene il sospetto che forse sono quelli gli anni in cui realmente si entra nel cuore della persona con cui si sta, quelli dei progetti, delle scoperte e dopo forse è tutto un enorme rimpianto e chi arriva a quel punto non riesce mai veramente a capire ed a farsi capire fino in fondo.
Chissà se le cose sarebbero state diverse se anche io fossi stata in quelle diapositive, se le incomprensioni sarebbero state minime o saremmo riusciti a venirne a capo più facilmente. Chissà se avremmo vissuto diversamente.

2 commenti:

monty ha detto...

Argomento difficile da affrontare,
perchè si dipana su più livelli.

C'è il discorso della nostalgia
del passato. Probabilmente chi ha
vissuto i sessanta per un verso,
e i settanta per un altro, è autorizzato
a cullarsi nella nostalgia per quei
bei tempi che furono.
Il punto è in che misura sia opportuno/lecito
farlo, senza diventare patetici (aaaahhhh ai miei tempi...) visto che, volente o no, siamo nel 2010 (quasi
2011! cit.).

Altro tema è quello di rincorrere
continuamente con la mente (alliterazione)
tempi che hai vissuto con altri,
tagliando di netto fuori chi ti sta
vicino oggi, od obbligandolo/a ad
adeguarsi.
E questo in effetti non è il massimo, eh.

Per fortuna noi abbiamo pessimi
ricordi degli ottanta, e il rischio
di naufragare in questo mare non
lo corriamo di sicuro...

Ms Rosewater ha detto...

Bel commento...hai usato pure una parola che mai mi verrebbe in mente di scrivere, "allitterazione"...stai diventando bravo...;-)