sabato 31 ottobre 2009

C'è crisi

Sono settimane abbastanza difficili, da queste parti.
Sono stata assalita da una sensazione di inutilità, di vecchiaia. Ho smesso di fare le cose che mi piace, non ho tempo per rilassarmi e volgere il mio pensiero alla lettura, alla scrittura eccetera. Ho litigato un pò con tutti, fanculeggiando colleghe stronze, redarguendo amici paccari...E' come se mi stessi ritirando, tipo uno di quei molluschi con la loro conchiglietta sulle spalle, come se fossi stufa, stufa marcia di tutto quello che mi circonda e non volessi farci pace.
Vorrei non avere più il peso di lavori indesiderati, di spazi personali troppo minuti, di rapporti umani ridotti all'osso in un ambiente di lavoro che resta comunque rutilante e inconcludente.
Sicuro, è solo una fase; va così, ci si restringe per poi allargarsi, al termine di questa crisi arriverà un periodo euforico e creativo, lo so, e più forte è la crisi presente, maggiore saranno la produttività e l'allegria futura. Intanto però, sono proprio scoglionata.

La canzone del giorno di Cosmic Kid

Gov't mule, Banks of the deep end

On the banks of the deep end
where your soul is your best friend
searching for a reason
to go astray
wild dreams turn to nightmares
silver clouds turn to golden stairs
and everything that you used to know
is slipping away

here i've got my puzzle-piece
only got it for a short term lease
no time for asking
no going back to get hurt
i take a little from the mixture
try to fit it into the picture
got a place where you're standing
dig your shoes into the dirt

trying hard to get back
runnin' on the stones
put you on my shoulders
we can be the only one
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

there's a reason to be home
there's a feeling when you smile
but it feels like it might take over
this feeling deep inside
and there's a distance down the line
far away from the station
we can leave it all behind
on a rolling creation

sit away from the window
and lock the door
can't you learn from the last time
and the time before
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

got to leave town
to see the yellow flowers bloom
sun going down
it's gonna be rising soon

on the banks of the deep end
twisted as a riverbend
searching for a reason to go astray

you couldn't hire twenty-five men
to do what the man could do
just the sound of his walking
could split the whole damn town in two
into the night full of shadows
he still walks when the thunder rolls
this river ain't shallow
reminds us that the bell still tolls

bears in the kitchen
tigers on tv
the singer's pretending
that this song's for me
see the world's still spinning 'round
gettin' dizzy when we look

you took a wrong turn
down by the waterline
i heard they had to drag you off the sand
find a dune and the wind will miss you
hold on to a piece of dry land
got to hold on to a piece of dry land
got to hold on to a piece of dry land

on the bands of the deep end
where i lost my best friend
searching for a reason to go astray



giovedì 29 ottobre 2009

Canzone del giorno


"Waste" dei Phish. Riporto anche il testo

Don't want to be an actor pretending on the stage
Don't want to be a writer with my thoughts out on the page
Don't want to be a painter 'cause everyone comes to look
Don't want to be anything where my life's an open book

A dream it's true
But I'd see it through
If I could be
Wasting my time with you

Don't want to be a farmer working in the sun
Don't want to be an outlaw always on the run
Don't want to be a climber reaching for the top
Don't want to be anything where I don't know when to stop

A dream it's true
But I'd see it through
If I could be
Wasting my time with you

So if I'm inside your head
Don't believe what you might have read
You'll see what I might have said
To hear it

Come waste your time with me
Come waste your time with me

So if I'm inside your head
Don't believe what you might have read
You'll see what I might have said
To hear it

Come waste your time with me
Come waste your time with me
Come waste your time with me
Come waste your time with me

Come waste your time with me



Eels wants you

"Whatever's wrong with me

Her kiss redeems

And it's all there

In my dreams..."

martedì 20 ottobre 2009

Music Cures


Il mio amico Mario lo dice sempre: la musica cura. Quando è dietro al bancone del suo bar avvolto nella sciarpa e imbottito di aspirine, spara musica a tutto volume, con la convinzione che gli farà proprio bene.
Il prossimo fine settimana poi, andrò ad un corso di scrittura teatrale e la relatrice ha chiesto agli allievi di portare della musica che secondo noi è curativa. Vi propongo una piccola lista delle prime cose che mi sono venute in mente:

The Beatles- "Dear Prudence", "Lucy in the sky with diamonds", "A day in the life"
Bob Dylan- Tutto in generale, ma queste in particolare - "Queen Jane", "Idiot wind", "Tangled up in blue", "Suze", "Sooner or Later"
Afterhours- "Non è per sempre"
Muse-"Time is running out"
Kate Bush- Tutto l'album "Hounds of love"
The Raconteurs "Hands", "Rich kid blues"
Vi aggiorno se mi viene in mente qualcosa d'altro

sabato 17 ottobre 2009

Post enigmistico

Questo post è gemellato con quest'altro, di bottle of smoke. Scovate l'affinità.


"Has he lost his mind? Can he see or is he blind?

Can he walk at all, Or if he moves will he fall?
Is he alive or dead? Has he thoughts within his head?
We'll just pass him there Why should we even care?

He was turned to steel In the great magnetic field
Where he traveled time For the future of mankind
Nobody wants him He just stares at the world

Planning his vengeance That he will soon unfold
Now the time is here For Iron Man to spread fear

Vengeance from the grave Kills the people he once saved
Nobody wants him They just turn their heads

Nobody helps him Now he has his revenge
Heavy boots of lead Fills his victims full of dread
Running as fast as they can Iron Man lives again! "



venerdì 16 ottobre 2009

Amleto


Non m'è mai capitato prima, di solito paragono la mia vita alle canzoni rock, ma oggi camminando per la strada mi son fatta due conti mentali, al termine dei quali il monologo di Amleto di William Shakespeare è affiorato dalle mie sinapsi. Beh, non tutto in realtà. Solo la parte che parla dei colpi dell'avversa fortuna. Mi sono detta che se proprio devo li sopporterò i colpi di quest'avversa fortuna (qui "le percosse e le ingiurie di una sorte atroce") . Ma mai m'arrenderò ad essa.

Essere o non essere, questo è il problema.
Se sia più nobile sopportare
le percosse e le ingiurie di una sorte atroce,
oppure prendere le armi contro un mare di guai
e, combattendo, annientarli.
Morire, dormire.
Niente altro.
E dire che col sonno mettiamo fine
al dolore del cuore e ai mille colpi
che la natura della carne ha ereditato
È un epilogo da desiderarsi devotamente.
Morire, dormire.
Dormire, forse sognare: ah, c'é l'ostacolo,
perchè in quel sogno di morte
il pensiero dei sogni che possano venire,
quando ci saremo staccati dal tumulto della vita,
ci rende esistanti.
Altrimenti chi sopporterebbe le frustate e lo scherno del tempo
le ingiurie degli oppressori, le insolenze dei superbi,
le ferite dell'amore disprezzato,
le lungaggini della legge, l'arroganza dei burocrati
e i calci che i giusti e i mansueti
ricevono dagli indegni.
Qualora si potesse far stornare il conto con un semplice pugnale,
chi vorrebbe portare dei pesi
per gemere e sudare
sotto il carico di una vita logorante
se la paura di qualche cosa dopo la morte,
il paese inesplorato dal quale nessun viandante ritorna,
non frenasse la nostra volontà,
facendoci preferire i mali che sopportiamo
ad altri che non conosciamo?
Così la coscienza ci fa tutti vili
e così il colore innato della risolutezza,
lo si rovina con una squallida gettata di pensiero
e le imprese d'alto grado e il momento,
proprio per questo, cambiano il loro corso
e perdono persino il loro nome di azioni

mercoledì 14 ottobre 2009

Canzoni del giorno

Ben due brani oggi, del grande Peppe Voltarelli! Il primo è "Turismo in quantità" e il secondo "Onda Calabra"! Have fun!

martedì 13 ottobre 2009

Ancora sulla pubblicità

Torno a parlare della pubblicità perchè oggi sbirciando un giornale ho visto l'annuncio di una nota compagnia telefonica rivolto a persone di nazionalità Rumena. Non è una novità, sui tram si vedono spesso cartelli che offrono servizi finanziari in lingue straniere. Oggi però mi è venuto in mente che mentre noi, comuni mortali, persone qualunque, l'integrazione, l'accettazione dello straniero facciamo ancora fatica a realizzarla, la pubblicità l'ha perfettamente recepita. Per le aziende che vendono i loro prodotti, gli estracomunitari non sono più solamente lavoratori a basso costo, ma "consumatori" e quindi uguali a tutti gli altri.
Eh già, l'uguaglianza è data dal potere d'acquisto...E' una cosa che dà da pensare.


lunedì 12 ottobre 2009

Canzone del giorno

"To talk to you" PJ Harvey da White Chalk

domenica 11 ottobre 2009

Rokko

Ho un amico musicista di qualche anno più grande di me,Rokko. Suona la batteria ed è anche piuttosto bravo. Non è bello ma ha sempre saputo vendere bene la sua mercanzia. Ha girato moltissime band, pur avendo un lavoro che gli consente un reddito sicuro, il rock and roll è sempre stato il suo primo lavoro, il suo primo pensiero, la sua speranza di svoltare. Politica e sociale no, non era proprio il caso. Una volta ebbe a confidarsi con me: "sai cosmic, ho una Harley, suono la batteria in un gruppo metal, mi piaccio, scopo regolarmente... Cos'altro potrei volere dalla vita?".

Ascoltava preferibilmente quello che oggi si ricorda come hair metal. Bon Jovi, Motley Crue, Warrant, Poison e compagnia cantante. Per un certo periodo di tempo è stato l'unico individuo, tra il mio giro di amicizie, con il quale potessi parlare di musica (ehi, non c'era mica internet!) e quindi, anche se già ascoltavo quel tipo di roba, direi che in qualche modo, coi suoi gusti, mi ha un pò plagiato.

Insomma i valori sui quali si basava la sua esistenza erano forse un pò discutibili, ma voglio precisare che non era un cattivo ragazzo. Anzi fondamentalmente era buono e leale. Un pò narciso forse, quello sì. Se la tirava da figo, ma in realtà io so che era un tattica d'assalto per nascondere la sua grande timidezza.

L’incipit di questa storia è di oltre tre lustri fa, oggi l’amico è sposato con figli, non ha mai mollato il suo lavoro dipendente ma non ha mai nemmeno smesso di suonare, e per questo è sicuramente da elogiare.

Ora come allora però ha un grande difetto. Una cosa che magari si può perdonare a vent’anni, ma a quarantacinque risulta un po’ più da psicanalisi. Racconta delle balle colossali.
Bugie così enormi che uno normale si vergognerebbe anche solo a pensarle.
Lui invece le distribuiva con naturalezza e stile, come se stesse parlando di un film che aveva visto la sera prima.

Che tipo di “fette”?
Beh, innanzitutto sulla musica. A intervalli regolari sosteneva che stava per partire in turnè con gruppi famosissimi, internazionali e non.
Non mi chiedete nomi, neh, però gente nota. Tour in giappone, russia, paesi scandinavi. Tutta roba che all’ultimo poi saltava, in genere perché lui non si accordava sul compenso.
Poi c’erano le jam di prova con session men favolosi, che terminavano regolarmente con impegni assunti per fare un disco insieme.

Io gli ho sempre creduto, un po’ per provincialismo, un po’ perché mi sembrava impossibile che raccontasse frottole così esose. Almeno fino all’avvento di internet. Perché attraverso la rete, amici molto più scafati di me mi facevano notare come il tizio X, che avrebbe suonato con lui la sera prima, in realtà era, chessò, a Chicago per una serie di concerti, oppure che la band che l’avrebbe contattato per un tour in realtà il batterista l’aveva già, e magari era anche membro fondatore del combo. E che no, Axl Rose ieri non era esattamente all’Hollywood di Corso Como a Milano.

Poi c’era il sesso naturalmente. Ho detto che era un tipo che ci sapeva anche fare, ma qui parliamo di una diversa per notte, a volte anche tizie note (attrici, soubrettes,cantanti) che gli si concedevano in qualunque occasione e sito.

Nel corso del tempo ovviamente Rokko divenne famoso più per le panzane che per la sua bravura. Oggi temo non gli creda più nessuno, e quando comincia a parlare tutti sospirano e alzano lo sguardo al cielo. Ci si vede ormai poco, io e lui, ma quando capita lo vedo accendersi, mi si avvicina e con pacatezza e tono della voce suadente, comincia: - uè cosmic, come va? Non indovinerai mai chi mi ha contattato per fare un tour insieme giusto ieri…”

Bene così Rokko, Liars never sleeps...


venerdì 9 ottobre 2009

Terrore e Pubblicità


Più guardo la pubblicità e più mi rendo conto di quanti "bisogni indotti" siamo vittime. Indotti soprattutto dalla paura: paura di puzzare, paura di avere l'alito cattivo o i denti gialli, paura di cuscinetti adiposi e calcagni screpolati (ve lo giuro), paura di brufoli e peli. Tutto ci minaccia, ma per tutto c'è un rimedio, dal deodorante che puoi spruzzare sui vestiti (ebbene sì), all'assorbente antimacchia.
Ma la cosa che terrorizza di più è l'igiene. O meglio, la mancanza di essa. Germi e batteri, microparticelle d'ogni fatta e colore s'annidano dovunque, nel water come nei vestiti e nelle scarpe e sugli oggetti d'uso quotidiano, creando panico e spavento. Non basta combattere i cattivi odori, dice una tizia il cui bambino si dimena per la cucina, bisogna eliminare i batteri. Non basta deodorare il water, bisogna evitare che ci si annidino i germi! Proclama la papera che lava i cessi. Detersivi all'uranio o raggi laser, tutto è lecito nell'atavica lotta senza quartiere con lo sporco.

A volte però si esagera con le cazzate e si risulta veramente pomposi e inutili. Parlo dello spot di una nota marca di detersivi che vede una gelida signora che parla molto compita con un'invisibile intervistatore. La signora ci informa che ama tanto le uscite con la famiglia, famosi "momenti un pò speciali" di cui blatera sempre la pubblicità. Ma, attenzione, per i vestiti della gita lei si sente sicura, con questo prodotto ha tutta l'igiene e il pulito che desidera. Dico, se lavi il bucato, deve essere pulito. E quindi la carica batterica del tutto tollerabile, che bisogno c'è di rendere gli abiti sterili come quelli di un chirurgo? Non ha detto nessuno alla signora che oltre a non esserci un modo per sconfiggere i batteri, questi sono utili alla nostra sopravvivenza?
Eppure c'è chi abbocca (mia madre in primis), terrorizzata dagli attacchi dei piccoli mostriciattoli. Non c'è niente come la paura delle malattie per vendere, ma francamente, mi viene da ridere. Sì, insomma, non siamo più nel medioevo, abbiamo fogne, acqua corrente e sapone in quantità.

E trovo queste campagne banali, scontate e fastidiose. Ci fanno sentire sempre in pericolo. Sarebbe carino un guizzo di creatività, di novità, ci sarà un altro modo per vendere detersivi...Cercate un uomo da mettere in ammolo, dico io.

sabato 3 ottobre 2009

Partire è un pò sclerare


Alle mie amiche di dieci anni più giovani di me questa cosa fa senso: non mi piace viaggiare. O meglio, mi piace anche, ma lo spostamento (grande o piccolo), la valigia, il biglietto, mi creano dei veri stati d'ansia. Avrò preso abbastanza cose pesanti? O non ne avrò prese abbastanza? Avrò caldo? Avrò freddo? Mi bagnerò i piedi? Mi verranno le mestruazioni? Il raffreddore? Potrò lavarmi (domanda stupida visto che molto di rado mi muovo al di fuori dell'Europa)?
Per attitudine famigliare sono una di quelle che vorrebbero essere pronte ad ogni evenienza e alla fine, come da copione, non lo sono. Ad esempio, tutti i divieti del regolamento del bagaglio a mano mi terrorizzano e finisco per portarmi quattro stracci del tutto insufficienti. Oppure porto troppa roba, dato che me la potrei lavare sul posto una volta arrivata...
Oltretutto ci si mettono anche i miei. Nel loro tentativo di far sentire mia sorella sempre come a casa anche se vive all'estero, ogni volta cercano di caricarmi di vettovaglie a lei destinate, che con riluttanza mi porto dietro, impaurita come sono dall'idea che si dimostrino fuori legge (ormai non sono più sicura di niente): salame, prosciutto, funghi, la mia valigia sembra una pizza quattrostagioni e i miei vestiti, non oso pensare all'odore che avranno all'arrivo.
A coronare questo allegro quadretto c'è il fidanzato, che pur essendo un vero viaggiatore (è stato in America, Sud America, Asia...Con auto, furgoni, campeggiando, in hotel, dormendo in furgone...) va ancora più in paranoia di me, mi trasmette il suo nervosismo e nelle ore precedenti alla partenza ci si può vedere correre qua e là come cretini, facendo e disfacendo valige, controllando e ricontrollando i biglietti, facendo complessi calcoli sugli orari degli autobus e delle metropolitane e (naturalmente) litigando per tutti questi motivi.
Come vorrei che avessero inventato il teletrasporto, facile, veloce, pulito, puoi portarti anche un elefante col teletrasporto, e non lo devi trascinare su e giù per le scale della metropolitana, nei bagagliai degli autobus e sui nastri trasportatori dei check in. Per non parlare del jet lag che sarebbe solo un ricordo, come le attese, i ritardi...
Direte che sono poco romantica, che Kerouac diceva che l'importante è il viaggio e non la destinazione...ma a me piacerebbe!

giovedì 1 ottobre 2009

Canzone del giorno

"White Chalk" di PJ Harvey. Già che ci siete, ascoltate tutto l'album...