Ho un amico musicista di qualche anno più grande di me,Rokko. Suona la batteria ed è anche piuttosto bravo. Non è bello ma ha sempre saputo vendere bene la sua mercanzia. Ha girato moltissime band, pur avendo un lavoro che gli consente un reddito sicuro, il rock and roll è sempre stato il suo primo lavoro, il suo primo pensiero, la sua speranza di svoltare. Politica e sociale no, non era proprio il caso. Una volta ebbe a confidarsi con me: "sai cosmic, ho una Harley, suono la batteria in un gruppo metal, mi piaccio, scopo regolarmente... Cos'altro potrei volere dalla vita?".
Ascoltava preferibilmente quello che oggi si ricorda come hair metal. Bon Jovi, Motley Crue, Warrant, Poison e compagnia cantante. Per un certo periodo di tempo è stato l'unico individuo, tra il mio giro di amicizie, con il quale potessi parlare di musica (ehi, non c'era mica internet!) e quindi, anche se già ascoltavo quel tipo di roba, direi che in qualche modo, coi suoi gusti, mi ha un pò plagiato.
Insomma i valori sui quali si basava la sua esistenza erano forse un pò discutibili, ma voglio precisare che non era un cattivo ragazzo. Anzi fondamentalmente era buono e leale. Un pò narciso forse, quello sì. Se la tirava da figo, ma in realtà io so che era un tattica d'assalto per nascondere la sua grande timidezza.
L’incipit di questa storia è di oltre tre lustri fa, oggi l’amico è sposato con figli, non ha mai mollato il suo lavoro dipendente ma non ha mai nemmeno smesso di suonare, e per questo è sicuramente da elogiare.
Ora come allora però ha un grande difetto. Una cosa che magari si può perdonare a vent’anni, ma a quarantacinque risulta un po’ più da psicanalisi. Racconta delle balle colossali.
Bugie così enormi che uno normale si vergognerebbe anche solo a pensarle.
Lui invece le distribuiva con naturalezza e stile, come se stesse parlando di un film che aveva visto la sera prima.
Che tipo di “fette”?
Beh, innanzitutto sulla musica. A intervalli regolari sosteneva che stava per partire in turnè con gruppi famosissimi, internazionali e non.
Non mi chiedete nomi, neh, però gente nota. Tour in giappone, russia, paesi scandinavi. Tutta roba che all’ultimo poi saltava, in genere perché lui non si accordava sul compenso.
Poi c’erano le jam di prova con session men favolosi, che terminavano regolarmente con impegni assunti per fare un disco insieme.
Io gli ho sempre creduto, un po’ per provincialismo, un po’ perché mi sembrava impossibile che raccontasse frottole così esose. Almeno fino all’avvento di internet. Perché attraverso la rete, amici molto più scafati di me mi facevano notare come il tizio X, che avrebbe suonato con lui la sera prima, in realtà era, chessò, a Chicago per una serie di concerti, oppure che la band che l’avrebbe contattato per un tour in realtà il batterista l’aveva già, e magari era anche membro fondatore del combo. E che no, Axl Rose ieri non era esattamente all’Hollywood di Corso Como a Milano.
Poi c’era il sesso naturalmente. Ho detto che era un tipo che ci sapeva anche fare, ma qui parliamo di una diversa per notte, a volte anche tizie note (attrici, soubrettes,cantanti) che gli si concedevano in qualunque occasione e sito.
Nel corso del tempo ovviamente Rokko divenne famoso più per le panzane che per la sua bravura. Oggi temo non gli creda più nessuno, e quando comincia a parlare tutti sospirano e alzano lo sguardo al cielo. Ci si vede ormai poco, io e lui, ma quando capita lo vedo accendersi, mi si avvicina e con pacatezza e tono della voce suadente, comincia: - uè cosmic, come va? Non indovinerai mai chi mi ha contattato per fare un tour insieme giusto ieri…”
Bene così Rokko, Liars never sleeps...
Ascoltava preferibilmente quello che oggi si ricorda come hair metal. Bon Jovi, Motley Crue, Warrant, Poison e compagnia cantante. Per un certo periodo di tempo è stato l'unico individuo, tra il mio giro di amicizie, con il quale potessi parlare di musica (ehi, non c'era mica internet!) e quindi, anche se già ascoltavo quel tipo di roba, direi che in qualche modo, coi suoi gusti, mi ha un pò plagiato.
Insomma i valori sui quali si basava la sua esistenza erano forse un pò discutibili, ma voglio precisare che non era un cattivo ragazzo. Anzi fondamentalmente era buono e leale. Un pò narciso forse, quello sì. Se la tirava da figo, ma in realtà io so che era un tattica d'assalto per nascondere la sua grande timidezza.
L’incipit di questa storia è di oltre tre lustri fa, oggi l’amico è sposato con figli, non ha mai mollato il suo lavoro dipendente ma non ha mai nemmeno smesso di suonare, e per questo è sicuramente da elogiare.
Ora come allora però ha un grande difetto. Una cosa che magari si può perdonare a vent’anni, ma a quarantacinque risulta un po’ più da psicanalisi. Racconta delle balle colossali.
Bugie così enormi che uno normale si vergognerebbe anche solo a pensarle.
Lui invece le distribuiva con naturalezza e stile, come se stesse parlando di un film che aveva visto la sera prima.
Che tipo di “fette”?
Beh, innanzitutto sulla musica. A intervalli regolari sosteneva che stava per partire in turnè con gruppi famosissimi, internazionali e non.
Non mi chiedete nomi, neh, però gente nota. Tour in giappone, russia, paesi scandinavi. Tutta roba che all’ultimo poi saltava, in genere perché lui non si accordava sul compenso.
Poi c’erano le jam di prova con session men favolosi, che terminavano regolarmente con impegni assunti per fare un disco insieme.
Io gli ho sempre creduto, un po’ per provincialismo, un po’ perché mi sembrava impossibile che raccontasse frottole così esose. Almeno fino all’avvento di internet. Perché attraverso la rete, amici molto più scafati di me mi facevano notare come il tizio X, che avrebbe suonato con lui la sera prima, in realtà era, chessò, a Chicago per una serie di concerti, oppure che la band che l’avrebbe contattato per un tour in realtà il batterista l’aveva già, e magari era anche membro fondatore del combo. E che no, Axl Rose ieri non era esattamente all’Hollywood di Corso Como a Milano.
Poi c’era il sesso naturalmente. Ho detto che era un tipo che ci sapeva anche fare, ma qui parliamo di una diversa per notte, a volte anche tizie note (attrici, soubrettes,cantanti) che gli si concedevano in qualunque occasione e sito.
Nel corso del tempo ovviamente Rokko divenne famoso più per le panzane che per la sua bravura. Oggi temo non gli creda più nessuno, e quando comincia a parlare tutti sospirano e alzano lo sguardo al cielo. Ci si vede ormai poco, io e lui, ma quando capita lo vedo accendersi, mi si avvicina e con pacatezza e tono della voce suadente, comincia: - uè cosmic, come va? Non indovinerai mai chi mi ha contattato per fare un tour insieme giusto ieri…”
Bene così Rokko, Liars never sleeps...
3 commenti:
Non mi hai mai parlato di questo qui...Magari non suona neanche...che ne dici? Comunque sarebbe un buon personaggio per un racconto!
PS, come hai fatto a mettere la foto in fondo?
Si che te ne ho parlato.
solo che nel post
ho dovuto omettere/cambiare qualche
particolare, sai per la privacy.
però il personaggio è reale, te lo
garantisco.
Il racconto c'è già. Il mio primo
in assoluto...
Dopo aver postato l'immagine
(che va automaticamente in testa al
post),
devi fare "taglia" dalla sezione
"modifica html", dopodichè lo "incolli"
dove preferisci.
questo post è meraviglioso. punto.
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