martedì 28 settembre 2010

Come volevasi dimostrare

La condanna a morte di Teresa Lewis ha avuto un effetto domino sulla povera Sakineh, Iraniana, che il mondo s'è mosso per salvare dalla pena di morte per adulterio.
Cogliendo prontamente la palla al balzo, il tribunale che la giudica l'ha ritenuta colpevole di complicità nell'omicidio del marito, motivo per il quale dovrebbe essere (ma speriamo non sia) impiccata. Pressapoco la stessa accusa che ha portato alla morte la donna Americana una settimana fa.
Ed ora, come faranno gli occidentali a dire che il tribunale Iraniano è ingiusto?

lunedì 27 settembre 2010

Schifezze 3- l'erba dei vicino

Ricorderete che qualche tempo fa scrissi di una giovane di Trento alla quale è stata portata via la figlia appena nata (che è stata giudicata adottabile) per il solo motivo che i suoi guadagni mensili ammontavano a soli 500 euro al mese.

Oggi guardiamo cosa succede in un paese come l'Inghilterra, dove non c'è Papa, dove i politici non usano la "famiglia" come un gagliardetto raccattavoti, dove l'aborto, anche per le minorenni, non è una tragedia.
Eppure è anche il paese che conta un record di teen-parents (genitori adolescenti), ragazzini che si trovano incinti a pesare sulle deboli spalle di genitori che spesso sopravvivono col sussidio di disoccupazione (qualche anno fa un ragazzino di 11 anni divenne padre di un bebè concepito con un'amichetta di 13...).
E allora leggiamo questo articolo in cui si illustra un caso limite che però dimostra una volta di più quanto l'azione verso questa donna e la sua bambina sia stata criminale.

venerdì 24 settembre 2010

Schifezze 2- Travi e Pagliuzze

Non credo a ciò che sento. Dopo mesi in cui il governo Iraniano è stato bersagliato da campagne provenienti da tutto il mondo per salvare Sakineh, una donna accusata di adulterio, dalla condanna a morte per lapidazione, sono stati gli Americani -da sempre paladini della "libertà" e supernemici dell'attuale politica Iraniana sui diritti umani- ad eseguire una condanna a morte.
Teresa Lewis, disabile mentale, riconosciuta colpevole di aver organizzato un duplice omicidio è stata giustiziata ieri con un' iniezione letale.
L'ironia è evidente e crudele, non credo che abbia bisogno di commenti.
Qualcuno potrebbe obiettare che l'omicidio non è paragonabile all'adulterio ma dopo aver ricordato che Sakineh è accusata anche di aver organizzato l'omicidio di suo marito (che sia vero o falso non interessa in questa sede), vorrei osservare che la cultura iraniana è molto diversa da quella occidentale e ciò che per noi è senza importanza, per loro è degno di un'esecuzione capitale.
Alla fine comunque, sembra che Sakineh non verrà giustiziata, mentre Teresa Lewis sì.
Per Sakineh, in mano al cattivo orco Iraniano si sono mossi mari e monti, per Teresa Lewis non c'è stato altrettanta partecipazione.
Di tutte le persone coinvolte le crimine per il quale e stata messa a morte, la più debole (una donna) viene presa come capro espiatorio. Che caso.
A dire che è più facile vedere il male negli altri che in noi stessi.

martedì 21 settembre 2010

Quando ti girano un pò le balle


E' già successo due volte nel giro di due settimane.
La tutor della classe in cui lavoro sembra non possa fare a meno di sottolineare che io non conto e non devo contare niente.

Un giorno un ragazzino si è girato e mi stava raccontando del tappetino di finta vacchetta che ha comprato per la sua cameretta. Anche se c'era parecchia confusione e di fatto la lezione non era iniziata, la tutor ha detto al ragazzo di guardare davanti a sè perchè "Titta esiste solo in funzione di Raffaele"(Raffaele è il ragazzino con cui lavoro). Gheeee! Primo errore. Non è colpa mia se io piaccio ai ragazzini e hanno voglia di parlare con me.
Oggi poi hanno diviso la classe in gruppi e gli hanno intimato di progettare un oggetto. Nessuno voleva farlo. Allora per invogliare il gruppo in cui c'era il mio ragazzino ho detto "Dai, facciamo un cadavre esquisit come i surrealisti, ognuno disegna un pezzo" e per invogliarli a lavorare insieme ho iniziato disegnando un particolare. Non l'avessi mai fatto. La tutor è arrivata tuonando che non devo fare io i compiti ai ragazzi e nemmeno ha lasciato che spiegassi cosa stavo facendo. Ha concluso la tiritera con "Perchè con tutto il bene che voglio a Titta (????) NON E' PARTE DELLO STAFF".

Ora, che ne dite, devo essere un tantinello incazzata o no?
Considerando non solo che conosco i ragazzi da un anno in più di lei e pur non avendo un ruolo istituzionale gli sono sempre molto vicino? Considerando che l'estate scorsa la stessa tutor ha detto che come adulto ho comunque un ruolo educativo nella classe? Considerando poi che dopo che me ne sono andata a leggere un libro è arrivata un'altra insegnante e pressapoco ha fatto la stessa cosa che stavo facendo io?

E adesso il domandone finale: anche se è l'ultimo anno che lavoro con questo ragazzo e si è affezionato a me, dovrei andarmene? Ci sto pensando seriamente.

lunedì 13 settembre 2010

The first day of many days


Ebbene, primo giorno di scuola.
La mia classe è stata spostata in un nuovo fiammante edificio appena restaurato (alla faccia di quelli che non studiano in scuole pubbliche che cascano a pezzi), un cambiamento che per ora sembra avvantaggiarmi livello di trasporti (45 minuti per arrivarci invece di un'ora) anche se è molto meno bello per chi prima poteva venire a scuola in ciabatte, tanto ci abitava vicino.

Entriamo, l'aula non è molto grande, non ha finestre ma un soffitto di circa 5 metri (si tratta di un ex capannone industriale) con una finestra che non possiamo neanche vedere. La luce proietta l'ombra di una griglia sul muro, al soffitto è appeso un allarme antincendio con tanto di lampeggiante rosso. I muri sono dipinti di fresco, un bianco ospedaliero inquietante. A metà tra Prison Break e Qualcuno volò sul nido del cuculo...Sì, in effetti la tutor potrebbe essere l'infermiera cattiva del film.

La mia classe è un pò turbolenta e la voce deve essere giunta fin qui. I nuovi insegnanti non sono affatto cordiali, non si fanno dare del tu e a malapena chiedono il nome degli allievi. La preside non ce l'ha nemmeno chiesto. Quando entra un adulto tutti si alzano, io non so cosa devo fare, non sono un'insegnante, ma nemmeno una studente...

I ragazzi paiono un pò sotto choc, forse non sono ancora del tutto coscienti del nuovo inizio o forse hanno capito che in un certo senso la pacchia è finita: rispetto agli scorsi anni sembra evaporata l'aura di maternità in deroga che aleggiava in classe. La tutor l'ha avuta vinta sulla coordinatrice, ora non deve più dimostrare di essere la migliore, non deve più sforzarsi d'interessarsi ai ragazzi, sono suoi. Giovedì scorso la nuova preside s'è a malapena presentata, non ha chiesto il nome a nessuno, insomma cordialità zero.
Pure la nuova prof di disegno è rigidina, ma almeno ha chiesto i nomi (un pò di malavoglia per la verità) e stabilito subito che a lei non si dà del "tu" ma del lei (nessuno ha mai dato del "tu" ad alcun prof).
C'è da dire che al solito nessuno ha dimostrato alcun interesse per il ragazzo sordo: quest'anno i professori saranno completamente separati da lui temo, con la nuova gestione mi pare di aver capito che i disabili ritornano ad essere altra cosa rispetto alla classe...Un bel passo indietro.

Alla fine delle prime due ore direi che la scuola sembra averla vinta ma sono appunto solo le prime due ore, solo il tempo potrà dire se le tecniche di F.,di R., di A. e degli altri funzioneranno ancora o si dimostreranno armi spuntate.

Starò a vedere...

venerdì 10 settembre 2010

Schifezze

Il "caso" non è recentissimo, data il 22 luglio: a Trento una giovane madre a cui è stata sottratta (per non usare altri termini) la figlia appena nata per il solo motivo che guadagnando 500 euro al mese non poteva provvedere ai suoi bisogni. La donna ha intentato causa e (la notizia è di ieri) l'ha persa. Sua figlia sarà data in adozione. A questo siamo giunti in un paese che sbandiera a destra e manca la famiglia e l'irrinunciabilità della maternità. Una poetica fatta di pappe ed omogeneizzati e pannolini cattura pupù e proprio per questo proibita a chi i soldi per permettersi questi lussi non ce li ha.
In un paese come la Svezia o perfino l'Inghilterra, dove le madri minorenni sono una quantità esagerata, non sarebbe mai successa una cosa del genere. In luoghi dove la chiesa cattolica non fa il bello ed il brutto tempo e la famiglia non è mitizzata nè strumentalizzata a fini politici no, in ITALIA sì.

Invece di aiutare questa donna e darle un sostegno, lo stato pensa bene di levarle il figlio e creare un dolore atroce che colpirà lei ed la SUA bambina per il "bene" della bambina stessa.
Come se tutto quello che un genitore deve ai propri figli fossero cibo e prodotti, televisori e telefonini, come se l'amore non contasse (e forse è così, diciamocelo) più un cazzo.
Mi viene in mente "Una modesta proposta" di Johnathan Swift, in cui l'autore con sarcastico humor ipotizzava di mangiarsi i bambini di coloro che erano troppo poveri per allevarli. Il parallelo è forse ardito, ma quanto, considerando la situazione? Solo i ricchi possono avere figli? Che razza di discorso è? E siccome i ricchi fanno sempre meno figli si finirà ad adottare forzatamente quelli dei poveri? Prospettive che richiamano le atmosfere del "Mondo Nuovo" ipotizzato da Huxley.

E in tutto questo dov'è la chiesa che parla tanto di "famiglia"? Dove sono i partiti che si riempiono la bocca di questa parola ad ogni passaggio televisivo di un loro esponente? Dove sono le istituzioni, i ministeri che devono difendere le pari opportunità, le opposizioni che devono dimostrare che si può fare diversamente? Dov'è tutta questa gente?

Questa è una vera violenza consumata al solito su una donna (e su sua figlia) che m'inorridisce e dà la misura di quello che siamo diventati. Bello schifo.

domenica 5 settembre 2010

Song of the day...

Un allegro motivetto cantato dai BEATLES!

sabato 4 settembre 2010

Quel tipo non mi piace

Non tutte le persone che frequentiamo sfagiolano ai nostri cari.
Anni fa ad esempio, mia sorella si accompagnava ad una tipa che faceva l'artista di strada. Lei la trovava fantastica, ma a me istintivamente non piaceva. Gelosia sorellare forse. O forse sesto senso, dato che in seguito questa persona si è veramente comportata da stronza. Capitò anche con un suo fidanzato, che dopo aver conosciuto definii "randagio" facendola alquanto incazzare. Anche quella volta non mi sbagliavo.

La questione però può complicarsi. Persone con le quali ti trovi bene sono ritenute insopportabili da altre che ti sono molto care. Per esempio, il mio fidanzato non regge un ragazzino della classe dove insegno che ho anche invitato a casa e col quale siamo andati al cinema. Capisco anche il motivo per cui a lui non piace (si tratta di un ragazzo abbastanza truzzo, piuttosto indigesto ad un uomo che si è fatto da sè ed ha valori solidi di lavoro etc). Detto questo, trovo che sia una compagnia godibile e certo non cattivo.
Mia sorella detesta diversi miei amici ma con una persona in particolare ha il dente avvelenato, non posso neanche dirle che occasionalmente ci sentiamo, si mette subito a ringhiare.
Alcune mie amiche non si reggono tra loro e quando capita di vederle insieme il disagio è palpabile.
Rendersi conto di queste energie spinge a un sacco di minuetti e sotterfugi per poter incontrare tutti senza privarsi della compagnia di nessuno. Inoltre ti mette un pò in mezzo, ti trovi a giustificare questo e quello, cercando di creare qualche punto di contatto, di far vedere le cose in prospettiva ventilando la possibilità che beh, in fondo lei non ha tutti i torti come tu non hai tutti i torti e...perchè non diventiamo tutti amici?
Alla lunga diventa una fatica, uno stress ed una bella rottura di palle. Così ultimamente ho smesso di provare. A volte si possono verificare situazioni sgradevoli, ma l'unica cosa che posso fare è essere corretta con entrambi.

Quello che m'incuriosisce è come mai due persone anche abbastanza vicine possano avere impressioni ed opinioni cosi contrastanti su un individuo...Perchè parlo comunque di relazioni consolidate, da cui non ti aspetti nulla di particolare, bene o male hai già capito come gira...
Mah, mah...

venerdì 3 settembre 2010

One Dimensional Man

« Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno del progresso tecnico » Herbert Marcuse, "L'uomo a una dimensione"