La scorsa settimana ero sul tram e ad una fermata ho assistito alla seguente scena: sul marciapiede vedo un gruppo di controllori ATM (non girano mai in meno 4) che circondano insieme a due poliziotti un ragazzo (straniero) evidentemente trovato senza biglietto. Posso immaginare che l'uomo non abbia voluto o potuto pagare la multa, e/o si sia rifiutato di mostrare il proprio documento d'identità.
Già il fatto che una pattuglia della polizia venga scomodata per una multa dai tipi dell'ATM mi pare discutibile.
La cosa che però mi ha veramente schifata è stato il gesto dei controllori: appena il ragazzo è stato preso in consegna dai poliziotti, uno di loro ha tirato fuori una bottiglietta di gel antisettico così di moda e ne ha offerto ai colleghi. Un gesto così simbolico, il lavarsi le mani, che fa venire in mente il vangelo, ma dà anche un'idea del ribrezzo di costoro, di tutti noi verso gli altri chiunque essi siano, della paura di un contagio, di un contatto con l'estraneo, che ci può infettare...Ci stiamo chiudendo in una bolla antisettica, sicura e inattaccabile ma completamente scollata dalla realtà. Siamo sempre più soli, terrorizzati da quello che ci può succedere (ma cosa poi, può succederci?) se concediamo anche solo una stretta di mano al prossimo. Non sono cazzate, succede, succede attorno a noi, a noi, che c'illudiamo di distruggere i batteri (i quali saranno lì quando la razza umana si sarà da lungo tempo estinta) e di vivere in un mondo dal candore abbacinante e perfettamente sterilizzato da rapporti indesiderati e germi indesiderati. E anche se sono una grande fan del sapone non posso fare a meno di pensare: che tristezza.
Nella foto...Howard Hughes. E chi ha capito...
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