martedì 7 aprile 2009

C60-1 / 04 / 09

Pronto il primo volume della serie di compilazioni by cosmic kid. Sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto coniugando suoni e stili in apparente conflitto tra loro. I pezzi si amalgamano alla perfezione, stacchi e attacchi si uniscono come se le canzoni fossero state concepite per stare assieme. Non è così comune che questo accada in modo così spontaneo. Il raccoltone è cadenzato dalla famiglia Williams: Hank sr, Hank jr ed Hank III. Non si spaventino i non avvezzi al country, le canzoni sono godibilissime anche dai non redneck e prima o dopo ogni stile musicale ha il suo giusto riconoscimento.

Entriamo nel dettaglio: LATO A


1) Hank III, I don't know. Prima che facesse dell'outlaw country il suo unico credo, non solo musicale, ma anche di vita, il nipotino del maestro prendeva le misure con godibilissimi dischi di vigoroso e canonico country, coniugato nei suoi vari aspetti. Questo qui è un honky tonk da juke-box, grande ritmo, chitarre sugli scudi e testo divertente.

2) Ting Tings, That's not my name. Dalla musica a torto considerata per bifolchi, alla coppia più trendy del rock inglese. Grande ritmo e ritornello penetrante. Have fun!!!

3) Bob Dylan, Behind here lies nothing. Si torna in America, e si torna alle radici. Anticipo del nuovo album dell'uomo che ha cambiato la musica : è blues, è folk, è swing, è timeless. Cristo santo signori, è Dylan. Nel 2009.

4) Answer, Be what you want. Irlandesi, raccomandatissimi, emulano i grandi dell'hard rock dei seventies. Con questa canzoni si cimentano nella loro occupazione in subordine: imitare i Black Crowes.

5) Justin Townes Earle, What i mean to you. Il figlio del totemico Steve Earle è alla prova del secondo album. Il ragazzo ha personalità, una voce evocativa e scrive in modo convincente.

6) Anthrax, Madhouse. Sono andato a riscoprire questo gioiellino metal, sull'onda dell'amarcord di un amico. If you wants electric guitars...

7) Will.i.am, I like to move it. Mancava un pò di disco, nes pa? Dal blockbuster Madagascar 2, un tunz tunz micidiale per muovere culo e fianchi.

8) Hank Williams jr, Family tradition. Giro di boa. Il Williams di mezzo è quello che mi sta maggiormente sulle balle, ma qualche pezzo l'ha azzeccato. Questo qui, autobiografico, è una vera bellezza.


LATO B


9) Soap&Skin, Spiracle. Andate oltre la ragione sociale che più ad un artista confà ad una catena di negozi per l'igiene. Lei è una diciottenne inglese che ammalia e avvolge. Come una spirale.

10) A camp, Stronger than Jesus. Side project di Nina Persson dei Cardigans al suo secondo capitolo. Un buon folk, ritornello che acchiappa, testo coraggioso.

11) Starsailor, Tell me it's not over. Ve li ricordate questi? Esordio fulminate e poi l'oblio. La traccia d'apertura del nuovo album ospita Ronnie Wood alla chitarra, ritmo e velocità avvolgono e sorprendono, rispetto allo stile consueto della band.

12) The BPA feat David Byrne, Toe jam. Che bello risentire la voce dell'ex leader dei Talkin heads! Questa traccia si muove tra elettronica e calienti ritmi limbo. Fatboy slim ci fa vedere che non si è arrugginito. Una goduria

14) Andrew Ridgeley, Shake. Quasi nessuno lo ricorda, ma anche la parte sfigata degli Wham!, dopo lo scioglimento del duo, ha pubblicato un album. Che strana questa canzone, unico singolo estratto da quel disco del 90. Inizia come Faith di George Michael e poi diventa quasi un pezzo alla Motley Crue. Pazzesco.

15) Heartless Bastards, Early in the morning. La ragione sociale della band nasconde in realtà la sola Erika Wennerstrom, from Ohio. Tra garage blues, omaggi a Patti Smith e rock sudaticcio. Da tenere d'occhio.

16)Peter Gabriel, Down to earth. Colonna sonora dei magnifici titoli di coda di Wall-E, il film della Disney. Bella, ma se la si abbina alle immagini diventa emozionante.

17) Hank Williams sr, Cold cold heart. Si chiude il cerchio. Di questa canzone, come di numerose altre di Hank d'altronde, esistono miride di versioni, machevelodicoaffà, l'originale nun se batte.

Alla prossima. Stay tuned!

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