domenica 29 gennaio 2012
Senza titolo
domenica 22 gennaio 2012
sabato 21 gennaio 2012
Fuck the 60ties!
Io ed il mio fidanzato abbiamo una consistente differenza d'età.
domenica 15 gennaio 2012
Tre dischi per Cosmic, n. 2
Cosmic mi ha chiesto tre recensioni di altrettanti dischi del 2011, o meglio, visto che sono una ritardataria cronica, che avessi scoperto nel 2011. Per pura combinazione la prima, che metteva a confronto Teatro degli Orrori e One Dimensional Man si riferiva a un disco uscito nel 2011 e con incredibile fortuna, anche questa.
Mi dedicherò dunque alla mia eroina di sempre, PJ Harvey, che ho amata dal primo “Dry” e trovo ancora modello di donna da seguire nella sua bravura ed auto ironia.
Ed allora, ecco “Let England Shake”, che segue l’etereo e per me bellissimo e sorprendente “White Chalk”, dal quale si discosta per la strumentazione elettrica (diverse tastiere, chitarra), in cui però trovano spazio anche la cetra e cori etnici e per la durezza dei testi. Il suono è sicuramente più pieno, meno impalpabile di quello di “White Chalk”, ma sempre asciutto, mai ridondante, mai esagerato, come da sempre siamo abituati con lei.
A tanti anni di distanza dal suo primo album, PJ Harvey è per certi versi irriconoscibile, della ragazzina che ascoltava che prendeva ispirazione da Howlin’ Wolf per il suo blues al calor bianco sembra rimasta solo la voce, ancora capace di mettere i brividi. Allora però era uno strumento potente e quasi incontrollabile, mentre ora è più omogenea alla struttura delle canzoni.
“Let England Shake” è un album cupo, che parla della guerra e di tutto l’orrore che porta con sé. I versi sono durissimi, e raccontano un occidente addormentato in cui l’indifferenza ha vinto ed ogni mostruosità è coperta da lustrini e risate, in cui tutti girano la testa dall’altra parte:
“Sorridi, sorridi Bobby, con quella tua bella bocca. Dimentica i tuoi guai andiamo verso la fontana della morte e spruzziamoci, nuotiamo, e ridiamo forte”
Canta con dolore il proprio paese, complice dei conflitti in Medio Oriente, canta le vittime (“The glorious land”, “Written on the forehead”), i mariti diventati soldati, le mogli pronte a diventare vedove (“Bitter branches”).
Le immagini sono limpide e spettrali, la musica si potrebbe dire ellittica perchè -eccettuato il crescendo di “All and everyone”- i suoni sono tutt’altro che aggressivi, a volte paiono addirittura giocosi, come in “Written on the forehead”, un reggae quasi allegro.
Ovviamente c’è molto di più in questo disco, ma non ve lo racconterò tutto io, ascoltatelo…
mercoledì 4 gennaio 2012
Tutta colpa dell'Inglese (o One Dimensional Man vs Teatro degli Orrori)
Conosco gente che rimpiange il tempo in cui Pierpaolo Capovilla e soci si facevano chiamare One Dimensional Man. Costoro saranno probabilmente contenti che l'irrequieto Capovilla, al colmo del successo del Teatro degli Orrori, abbia pensato di tornare alla vecchia formazione e pubblicare con questa un nuovo album, "A better man".
Invero, il fenomeno mi appare bizzarro, l'unica spiegazione che riesco a darmi è che i nostri eroi siano animati da uno spirito da bastian contrario che li porta a queste mosse spiazzanti.
Ad ogni modo il punto è che non c'è storia, il Teatro degli Orrori è meglio, molto meglio dei One Dimensional man, e adesso vi spiego anche perchè.
Dopo aver ascoltato i dischi di entrambe le formazioni e averci pensato un pò, sono giunta alla conclusione che il problema stia in gran parte nella lingua scelta dagli ODM, l' inglese. Per anni e anni mi sono sentita ripetere che l’Italiano non è una lingua rock: i primi dischi di Ligabue erano osannati anche perché riuscivano a mettere su melodie rock versi interessanti seguendo la ritmica. Cantanti come Elisa hanno preferito per molto tempo cantare in Inglese nonostante questa scelta le penalizzasse sul mercato locale, perché sentivano di potersi esprimere meglio con questa lingua.
Ebbene signori, il Teatro degli Orrori ha dimostrato che queste teorie erano tutte fregnacce e che si può fare musica rock, veloce, in Italiano, e con bellissimi testi. Anzi, hanno dimostrato pure che la lingua d’Albione non è sempre così efficace come ci hanno fatto credere. Infatti, i testi dei One Dimensional Man (in Inglese) non hanno la stessa forza di quelli dei TDO, sembrano scritti con timidezza, insicurezza, e non hanno certo la potenza deflagrante di quelli in Italiano.
C’è poi un altro motivo, squisitamente linguistico e fonetico.
Secondo le teorie della Linguistica moderna, se una persona non impara una lingua entro i primi anni di vita, non sarà mai in grado di riprodurne perfettamente l’accento. Posso dedurne che la lingua parlata in qualche modo plasma gli organi della bocca, e quindi gli Italiani sono in grado di riprodurre perfettamente una certa serie di suoni, i francesi un’altra serie e così via. Aggiungete che l’Italiano ha una gamma di emissioni che in parte si discostano da quelle dell’Inglese.
Capirete allora come l’emissione di suoni inglesi renda difficile ad un italiano sfruttare completamente il suo potenziale vocale. Pierpaolo Capovilla (che deve aver fatto dei corsi di teatro per acquisire l’espressività vocale che lo contraddistingue) ribalta i tavoli nei dischi dei TDO e a malapena fa tremar le sedie in quelli degli ODM.
Ammetto che questa teoria possa sembrare un po’ fantasiosa, ma sono abbastanza convinta che sia plausibile. Anche perché la musica di entrambe i gruppi è forte, il vero punto debole sono i testi e la voce di Capovilla che non è evidentemente al suo massimo. E' confortante scoprire che anche la lingua di Dante può tener testa al rock...
Mi resta solo da capire il motivo della scelta di Capovilla e co., non sono molto informata su questo particolare…
martedì 3 gennaio 2012
Moby Dick
Eccole dunque, in ordine sparso, non di preferenza, senza l'intenzione che diventino "propositi per questo o un qualsiasi anno nuovo". Sarete magari delusi dall'ingenuità di alcuni desideri ma che volete, io sono un tipo semplice...
1) Provare l' LSD
2)Scrivere uno o più romanzi
3)Andare in Mongolia, Nepal e Russia
4)Lanciarmi col paracadute
5)Innamorarmi ancora
6)Sviluppare un superpotere
7)Cambiare identità
8)Conoscere gli alieni
9)Scappare col circo
10)Pogare seriamente ad un concerto metal
11)Laurearmi