sabato 18 febbraio 2012

Ecco, forse adesso sono un pò arrabbiata


A volte ritornano. Ci sono eventi della tua vita che tu ritieni ormai passati allo stato di memoria storica, ma continuano a riaffiorare sulla bocca delle persone che conosci sotto forma di critiche, frecciatine, lamentele o peggio del peggio, giudizi.
Non so, ad esempio negli anni settanta poteva essere l'aver messo al mondo un figlio senza essere sposata, o non aver sposato il ricco pretendente che ti aveva offerto l'anello.
La mia persecuzione si chiama banca.

Come già sapete, circa 10 anni fa mi trovai per una serie di incredibili circostanze a lavorare come impiegata in una banca milanese. Ero già ampiamente fuori tempo massimo per un'assunzione, e nemmeno avevo fatto degli studi anche solo propedeutici ad un lavoro del genere (anche se, siamo onesti, i lavori che ho fatto io in banca erano alla portata di chiunque avesse preso la licenza media). Ma ci sono delle cose che ci vengono incontro e sembra che dobbiamo accettarle per forza, così l'allineamento dei pianeti fece in modo che nonostante tutto fossi assunta.

Lo sapevo da sola che era un'occasione incredibile, che agli occhi di tutti, i miei genitori per primi, ero stata fortunata, fortunatissima. E nonostante i miei dubbi ho sempre cercato di essere grata e di accettare questa "buona sorte".
Ma c'era poco da fare, non mi piaceva, e non solo: l'ambiente degli uffici è spesso un concentrato delle peggiori tendenze della società. L'ipocrisia, la volgarità, il vuoto intellettuale, il razzismo e lo sciovinismo più beceri sbocciano come fiori malati, avvelenando lentamente i giorni. Si fa finta che vada tutto bene, si inghiotte, si sopporta, e tutto per lo stipendio, munifico se paragonato con l'impegno richiesto. Per questo me ne sono andata, perchè a me i soldi non bastavano per sopportare un lavoro senza scopo e un ambiente del genere.

Ora, mi sembra (se avete seguito i post degli scorsi anni lo sapete) di aver pagato per le mie scelte e di non essermi lamentata mai per uno stipendio che era esattamente un terzo di quello prendevo prima per fare molte più ore di lavoro, senza previdenza sociale, senza pagamento degli straordinari e senza tredicesima. Certo, me lo sono potuto anche permettere, visto che abito col mio fidanzato. Mi sono potuta permettere questa scelta, ma ho saputo rinunciare ai privilegi e poi, quante persone sono ancora là, in ufficio, pur odiando quel posto, solo per i soldi?
Qual'era la scelta più facile?

In ogni caso, perchè parlando con amici devo ancora sopportare gli sguardi di rimprovero da "Hai sprecato l'occasione della tua vita" e " Sei una ragazzina viziata"?
Me ne sono andata da sei anni, e sono ancora viva, ed ho fatto tante cose, ed ho affrontato e superato praticamente da sola parecchi momenti difficili.
Onestamente mi sembra addirittura patetico pensare che quella possa essere stata l'occasione della mia vita. Le occasioni capitano, come no, ma non una volta sola nella vita. E se non capitano, si vanno a cercare.
Perchè non si può accettare una scelta altrui, giusta o sbagliata che sia? Non abbiamo il diritto di sbagliare? E perchè la correttezza o l'errore sono sempre valutati in termini di guadagno??!?!?!??! BASTAAAA!!! Non mi sento più triste perchè guadagno poco, ma più contenta (anche se a volte frustrata di fronte alle difficoltà) perchè faccio qualcosa che mi piace e che ho scelto...
Come dice Big Lebowsky: "Fanculo i soldi, la vita va avanti"...

2 commenti:

Filo ha detto...

Non vorrei atteggiarmi da fine psicologo, ma penso che ci sia una sorta di lato oscuro in ognuno di noi. Quello che tende a giustificarci perché NON abbiamo fatto delle scelte coraggiose e stimolanti.
Molti di noi vivono una vita di quieta disperazione (citaz. da Walt Whitman) e gli scoccia che ci sia qualcuno (tu, nella fattispecie) che gli rimarchi le loro mancate scelte di una vita diversa.
"Hai mancato l'occasione della tua vita" penso sia una sorta di placebo per autoconvincersi che loro invece hanno fatto la scelta giusta. Ma in fondo in fondo lo sanno che non è così.

Ms Rosewater ha detto...

Grazie Filo,
il problema è che queste critiche piovono a volte da persone che hanno fatto "vite spericolate" e quindi hanno anche meno titoli e motivi per criticarti.
Quando lavoravo in banca dovevo sopportare la spocchia dei lavoratori "creativi e squattrinati" o di chi non prendeva quanto me, adesso questo...sarà che la razza umana ha bisogno di bersagli?