mercoledì 19 gennaio 2011

He did it his way

Siamo forse agli sgoccioli dell'era di Mr B: travolto nuovamente e più sonoramente dall'inchiesta sulle notti alla villa di Arcore, da cui emergono particolari raccapriccianti e talora ridicoli.
I giornali ne sono pieni, le tv ce li elargiscono a piene mani. L'immagine di un uomo di Stato, anzi di uno stato che prima aveva la S maiuscola e sotto la sua guida s'è trasformato in una barzelletta per tutto il mondo, si sta sgretolando, per rivelare qualcosa di peggio di quello che ci eravamo immaginati.
Dentro quel rigido vestito che costa milioni, quelle scarpette col rialzo, sotto quei capelli trapiantati e lo spesso cerone c'è un uomo anziano, terrorizzato dalla vecchiaia, sfruttato e imbrogliato dai suoi "amici", all'inseguimento di una bella gioventù che è disposto a pagare, pur di illudersi di esserne all'altezza e che -lo sa bene- se non fosse così ricco e potente lo prenderebbe a calci in culo.

In fondo era quello che voleva, lo sapeva perfettamente mentre recuperava i suoi adepti qua e là a suon di milioni, sapeva che gli erano fedeli e che lo avrebbero servito finchè fosse stato in grado di foraggiarli.

Fa senso. Ma più ancora fa senso l'idea che con quest'impero moderno verrà a sgretolarsi una parte consistente della realtà costruita da Mr. B che non si limita alle televisioni, ma comprende scuole private, supermercati, banche e un mucchio di altre cose che hanno dato forma in questi anni ad esistenze preconfezionate che improvvisamente appariranno per quello che sono. Posso immaginarmi le persone che hanno vissuto in questo "paese delle meraviglie" mentre gli crolla la facciata del palazzo dove lavorano e scoprono che cacchio, era una scenografia di cartapesta, guardano meglio il diploma di recupero di anni scolastici del figlio e vedono che è scritto su un foglio di quaderno, entrano in banca e si accorgono che è finta tutta intorno a loro e gli impiegati sono solo figuranti delle televendite.

Ci ha trasformati (con la nostra connivenza) in sue creature, a sua immagine e somiglianza. La sua dipartita politica è come la fine di un incantesimo che ci aveva trasformato in un qualcosa di incredibile, una massa di illusi che credono di essere fighi e non lo sanno ma sui jeans di D&G hanno le pezze.
E rotto l'incantesimo, ognuno potrebbe tornare al proprio posto: le consigliere regionali ritornerebbero ad essere igieniste dentali, alcuni ministri tornerebbero commercialisti, ognuno smetterebbe la maschera e tornerebbe ad interpretare il vero sè stesso.
Sarebbe come svegliarsi da un sogno che abbiamo ritenuto vero, una bugia nella quale alcuni si sono cullati ed altri non hanno voluto addormentarsi, come ne "L'Invasione degli ultracorpi".
Sarebbe ora. Sarebbe ora che suonasse la sveglia.

2 commenti:

cosmic kid ha detto...

Spero tu abbia ragione.
L'impressione è che invece sopravviverà
anche a questo (è proprio il caso di dirlo)casino.

Ms Rosewater ha detto...

In effetti è difficile sperare di questi tempi...Fa un pò Matrix, il film...