mercoledì 26 gennaio 2011

Un Americano a Milano


Sabato scorso eravamo al bar del nostro amico Mario. Lui è un fan esagerato di Elvis, canta e durante i tanti anni di attività ha incontrato un pò tutti i pezzi grossi della scena Italiana degli anni 60/70/80.
Il suo bar è un inno alla musica ed ai suoi amici. E sabato scorso appunto, è venuto a trovarlo un suo amico. Dopo qualche telefonata dalla porta è entrato un rockabilly. Ciuffettone laccato, jeans con la riga, stivaletti da cowboy, non mancava proprio niente.
Si è seduto al nostro tavolo e ha cominciato a chiacchierare con Mario, dopo dieci anni che non si vedevano avevano un sacco di cose da dirsi: il nostro ospite (che possiede una vera Cadillac verde con le pinne!) era appena tornato dagli USA dove si era fermato per diverso tempo, yeah. Purtroppo, a causa di un artbrek ha deciso di tornare in patria, al suo lavoro al policlinico(!).

Ero affascinata: l'intercalare in Americano ("Daniela, dammi uno scoc, please, un Gionni Uolckr. Sì, il litro di vino bianco lo finisco dopo") gli scattini della testa, lo sguardo obliquo e piacione, la camicia aperta sui peli del petto e gli occhiali Rayban, mancavano solo il piatto di spaghetti e la bottiglia di vino di Alberto Sordi, avrei potuto urlare.

Mario ha attaccato a parlare di un ragazzo che ha istruito per diventare sosia di Elvis e che ora lo fa di lavoro. L'ospite si sporge verso di me e dice complice: "Io non amo imitare altra gente...". Ho risposto diplomaticamente mentre pensavo che forse Elvis non lo imita ma sicuramente qualche citazione la fa...
Poi, per mostrarci che la sua ugola è ancora in tiro nonostante l'attuale inattività musicale ("Noffing et de moment!" ha risposto alla domanda di Mario sui suoi attuali progetti discografici) ha preso la chitarra appesa al muro e ci ha cantato un paio di canzoni rock n'roll, niente male, devo dire. Sembrava di essere sotto il palco di un concerto: mi aspettavo che zompasse sul tavolo, ma si è contenuto.
Poi, improvvisamente s'è interrotto a metà di una canzone, è scattato in piedi ed è andato a fumare in maniche di camicia! fuori. Solo per questo gesto di sprezzo verso le temperature artiche si sarebbe meritato il titolo di "Simpatico Sbruffone 2011".

A questo punto il fidanzato m'ha richiamato all'ordine: c'era da fare la spesa...Peccato, non sono incontri che si fanno tutti i giorni questi!

1 commento:

monty ha detto...

uazzamericanboooy!