lunedì 8 dicembre 2008

L'amore degli altri




De "Le vite degli altri" avevo molto sentito parlare lo scorso anno, e molto bene.
Come al solito in ritardo (un compagno che non ama andare al cinema è un deterrente abbastanza efficace) l'ho visto e rimasta sorpresa, non mi aspettavo un film così bello.
E' la storia di Gerd Wieler, agente della Stasi (il servizio di spionaggio della DDR) che riceve l'incarico di sorvegliare una coppia di artisti; ascoltandoli si appassiona alla loro vita fino a diventarne un protagonista attivo.
Ora, mi rendo conto che il paragone sia un pò azzardato, ma non ho potuto fare a meno di trovare delle similitudini tra questo film e "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino.
A livello stilistico c'è in entrambe una certa asciuttezza e sobrietà, anche se paradossalmente "Le conseguenze..." è molto più minimale e claustrofobico. Per quanto squallida potesse essere la vita nella Germania Est degli anni 80' c'è sicuramente più aria, più spazio e più luce e i colori sono appena più vivi nel film tedesco.

Entrambe i protagonisti vivono in camere minuscole, anonime, dominati dalla routine che nasconde una solitudine dolorosa. Si nascondono dietro la freddezza di atteggiamenti composti ed efficienti, ma qualcosa incrina la loro campana di vetro e li costringe a rimettersi in gioco, a rischiare, a perdere tutto. Quel qualcosa è l'amore.
Lo scoprono attraverso lo spiare, l'ascolto degli altri e vi riconoscono qualcosa che a loro è negato. Così vi si mettono al servizio: Titta di Gerolamo cercando in realtà la morte, l'agente Wiesler tentando di salvare qualcosa di bello in modo disinterressato, puro.

Il loro agire è apparentemente insensato (anche se Wiesler riesce a salvarsi pur subendo una punizione), li porta a sacrificare la tranquillità, la realtà odiosa ma certa di destini tutto sommato squallidi per un ideale favoleggiato in libri film e canzoni, che loro una volta nella vita incontrano e (soprattutto) sanno riconoscere.

Ci piacciono uomini come questi, vorremmo avere il coraggio di essere come loro e mandare tutto a quel paese, una volta tanto, per quest'ideale.

2 commenti:

cosmic kid ha detto...

direi che ci siamo.
il film è in agenda da tempo, prima
o poi riuscirò a vederlo.

a proposito di analogie, servillo
e il poliziotto de le vite degli altri
hanno in comune anche lo stesso taglio
di capelli...

Ms Rosewater ha detto...

ahahah! L'ho pensato anch'io....:-)