Premetto di aver letto solo tre libri sul lavoro dello scrittore.
Il mio prof di sceneggiatura Antonio Tettamanti dice sempre che per imparare a scrivere bisogna scrivere e leggere. Sono ancora convinta che sia il consiglio in assoluto più sensato.
Nonostante ciò, questi due libri, così diversi -come agli antipodi stanno i due scrittori- sono entusiasmanti, ti fanno venir voglia di scrivere e sono rivelatori delle personalità dei loro autori.
Infatti, mentre il tomo di King è un vero libro, una specie di autobiografia che racconta la genesi della sua passione letteraria e di molti dei capolavori da lui scritti, passando per gli inziali inevitabili insuccessi, la celebrità mondiale, l'alcolismo e un pauroso incidente stradale, quello di Carver è poco più di un opuscoletto che raccoglie diversi saggi sulla scrittura creativa, materia che insegnò per anni presso alcune università Americane.
Così se il primo crea un legame affettivo immediato e profondo col lettore, il secondo gli offre una serie di opinioni oneste, puntuali, sulla scrittura e sulla lingua, che come noto per Carver aveva un'importanza capitale.
Stephen King scrive libroni anche di 700 pagine, Raymond Carver componeva racconti brevi e poesie, limava, ragionava, riscriveva all'infinito. Stephen King mette il suo vissuto in chiave fantastica, Carver è un naturalista, un osservatore.
Una delle cose più apprezzabili di entrambe i volumi è che il mestiere dello scrittore viene descritto ponendo l'accento sul duro lavoro necessario ma spogliandolo del mito del "dono divino"; scrivere non è facile e non tutti coloro che vi si cimentano diventeranno professionisti, ma Carver e King sembrano incoraggiarvi a trovare la vostra strada, senza paura di sbagliare, perchè dagli errori si impara.
Inoltre, vi insegnano ad accettare le vostre peculiarità, anche se sembrano in contrasto con le mode letterarie e con gli stili dei vostri autori preferiti.
In definitiva si può dire che questi due libri sono complementari ed esprimono la passione per la scrittura, l'entusiasmo genuino per la letteratura e li trasmettono al lettore, cui resta solo da mettersi al lavoro.
1 commento:
Oggi (se lo trovo) provo a riprendere Carver.
Sacrosanto il principio secondo cui
se non leggi tanto, non scrivi.
Le botte di creatività le ho sempre
avuto a seguito delle maratone di
lettura.
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