domenica 21 dicembre 2008

Stephen King "On Writing", Raymond Carver "Il mestiere dello scrivere"




Premetto di aver letto solo tre libri sul lavoro dello scrittore.



Il mio prof di sceneggiatura Antonio Tettamanti dice sempre che per imparare a scrivere bisogna scrivere e leggere. Sono ancora convinta che sia il consiglio in assoluto più sensato.

Nonostante ciò, questi due libri, così diversi -come agli antipodi stanno i due scrittori- sono entusiasmanti, ti fanno venir voglia di scrivere e sono rivelatori delle personalità dei loro autori.

Infatti, mentre il tomo di King è un vero libro, una specie di autobiografia che racconta la genesi della sua passione letteraria e di molti dei capolavori da lui scritti, passando per gli inziali inevitabili insuccessi, la celebrità mondiale, l'alcolismo e un pauroso incidente stradale, quello di Carver è poco più di un opuscoletto che raccoglie diversi saggi sulla scrittura creativa, materia che insegnò per anni presso alcune università Americane.

Così se il primo crea un legame affettivo immediato e profondo col lettore, il secondo gli offre una serie di opinioni oneste, puntuali, sulla scrittura e sulla lingua, che come noto per Carver aveva un'importanza capitale.

Stephen King scrive libroni anche di 700 pagine, Raymond Carver componeva racconti brevi e poesie, limava, ragionava, riscriveva all'infinito. Stephen King mette il suo vissuto in chiave fantastica, Carver è un naturalista, un osservatore.

Una delle cose più apprezzabili di entrambe i volumi è che il mestiere dello scrittore viene descritto ponendo l'accento sul duro lavoro necessario ma spogliandolo del mito del "dono divino"; scrivere non è facile e non tutti coloro che vi si cimentano diventeranno professionisti, ma Carver e King sembrano incoraggiarvi a trovare la vostra strada, senza paura di sbagliare, perchè dagli errori si impara.
Inoltre, vi insegnano ad accettare le vostre peculiarità, anche se sembrano in contrasto con le mode letterarie e con gli stili dei vostri autori preferiti.

In definitiva si può dire che questi due libri sono complementari ed esprimono la passione per la scrittura, l'entusiasmo genuino per la letteratura e li trasmettono al lettore, cui resta solo da mettersi al lavoro.






1 commento:

cosmic kid ha detto...

Oggi (se lo trovo) provo a riprendere Carver.
Sacrosanto il principio secondo cui
se non leggi tanto, non scrivi.
Le botte di creatività le ho sempre
avuto a seguito delle maratone di
lettura.